Il purgatorio non esiste

Il purgatorio non esiste, la Scrittura parla solo del Paradiso e dell’inferno. Quindi coloro che muoiono nel Signore vanno in Paradiso, mentre coloro che muoiono nei loro peccati vanno all’inferno. Coloro che muoiono in Cristo non hanno affatto bisogno di andare in un purgatorio per essere purgati da cosiddetti residui di colpa non rimessi perché il sangue di Cristo li ha purificati e li purifica da ogni peccato (1 Giovanni 1:7). Il purgatorio per altro è un luogo di condanna (anche se di condanna temporanea), come possono quindi i Cristiani andare in un purgatorio se non c’è nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù (Rom. 8:2)? Non possono. Eppure il purgatorio, sconosciuto agli apostoli e ai primi Cristiani, pian piano fu introdotto in seno alla Chiesa con nefaste conseguenze. Il purgatorio infatti annulla l’efficacia del sangue di Cristo ed illude le persone. Ma il purgatorio è anche una fonte di gran guadagno per la Chiesa Cattolica Romana perché le messe offerte dai Cattolici Romani in suffragio per i morti in purgatorio vanno pagate.

Voglio trascrivervi qui di seguito una storia raccontata da Charles Chiniquy (ex-prete cattolico romano – 1809-1899) nel suo libro Fifty years in the Church of Rome (Cinquanta anni nella Chiesa di Roma) che sono sicuro vi farà riflettere sui danni provocati dall’eresia del purgatorio. L’ho tradotta io e si trova nel mio libro ‘La Chiesa Cattolica Romana’.

Ecco le sue parole: ‘Alle quattro circa della mattina delle grida pervennero al mio orecchio. Riconobbi la voce di mia madre. ‘Che cosa è successo cara mamma? ‘Oh, mio piccolo bambino, tu non hai più un padre! Egli è morto! Dicendo queste parole ella perse coscienza e cadde sul pavimento! Mentre un amico che aveva passato la notte con noi le diede la conveniente attenzione, io mi affrettai al letto di mio padre. Lo strinsi al mio cuore, lo baciai, lo coprii con le mie lacrime, mossi la sua testa, gli strinsi le mani, cercai di sollevarlo sul suo cuscino: non potevo credere che egli era morto (…) Mi inginocchiai a pregare Dio per la vita di mio padre. Ma le mie lacrime e le mie grida furono inutili. ‘Egli era morto!’ Era già freddo come il ghiaccio! Due giorni dopo che egli fu seppellito mia madre era così oppressa dal dolore che non poté seguire la processione funeraria. Io rimasi con lei come il suo unico aiuto terreno. Povera mamma! (…) Nonostante fossi allora molto giovane, io potevo capire la grandezza della nostra perdita, e mescolai le mie lacrime con quelle di mia madre. Quale penna può descrivere che cosa avviene nel cuore di una donna quando Dio le toglie improvvisamente via il marito nel fiore della sua vita, e la lascia sola, immersa nella miseria, con tre piccoli bambini di cui due sono persino troppo piccoli per conoscere la loro perdita! Come sono lunghe le ore del giorno per la povera vedova che è lasciata sola, e senza mezzi, tra gli stranieri! Come sono dolorose le notte insonni per il cuore che ha perso ogni cosa! Come è lasciata vuota una casa dall’eterna assenza di colui che era il suo capo, il suo supporto e il suo padre! (…) Oh, come sono amare le lacrime che sgorgano dai suoi occhi quando il suo più piccolo bambino, che ancora non capisce il mistero della morte, si getta nelle sue braccia e le dice: ‘Mamma, dov’è papà? Perché non torna? Io mi sento solo!’ La mia povera mamma passò quelle prove. Io sentivo i suoi singhiozzi durante le lunghe ore del giorno, e anche durante le ancor più lunghe ore della notte. Molte volte l’ho vista cadere sulle sue ginocchia per implorare Dio di essere misericordioso verso lei e i suoi tre infelici orfani. Non potevo fare altro che confortarla, amarla, pregare e piangere con lei! Erano passati solo pochi giorni dal seppellimento di mio padre quando vidi arrivare a casa nostra Mr. Courtois il parroco (quello che aveva cercato di portarci via la Bibbia). Egli aveva la reputazione di essere ricco, e dato che noi eravamo poveri e infelici da quando mio padre era morto, il mio primo pensiero fu che egli fosse venuto a confortarci e ad aiutarci. Potei vedere che mia madre aveva le stesse speranze. Ella lo accolse come un angelo dal cielo. (…) Dalle sue prime parole però potei comprendere che le nostre speranze non sarebbero state realizzate. Egli cercò di essere comprensivo, e disse persino qualcosa circa la fiducia che noi dovevamo avere in Dio, specialmente nei periodi di prova; ma le sue parole erano fredde e aride. Voltandosi verso di me, disse: ‘Continui a leggere la Bibbia, mio piccolo ragazzo? ‘Sì, signore,’ risposi, con una voce tremante di ansietà, perché temevo che egli avrebbe fatto un altro tentativo per portarci via quel tesoro, e io non avevo più un padre per difenderlo. Poi, rivolgendosi a mia madre, egli disse: – Io ti dissi che non era giusto per te e per il tuo bambino leggere quel libro’. Mia madre abbassò gli occhi e rispose solo con le lacrime che scorrevano giù dalle sue guance. La domanda fu seguita da un lungo silenzio, e il prete dopo continuò: ‘C’è qualcosa da dare per le preghiere che vengono cantate, e i servizi che tu hai richiesto siano offerti per il riposo dell’anima di tuo marito. Ti sarei molto grato se tu mi pagassi quel piccolo debito.’ ‘Mr. Courtois’, rispose mia madre, ‘mio marito non mi ha lasciato nient’altro che debiti. Io ho solo il lavoro delle mie mani per procurare da vivere ai miei tre bambini, di cui il più grande è davanti a lei. Per amore di questi piccoli orfani, se non per il mio, non ci prendere quel poco che ci è rimasto. ‘Ma tu non rifletti. Tuo marito è morto improvvisamente senza nessuna preparazione; egli è quindi nelle fiamme del purgatorio. Se tu vuoi che egli sia liberato, devi necessariamente unire i tuoi personali sacrifici alle preghiere della Chiesa e alle messe che noi offriamo’. ‘Come ti ho detto, mio marito mi ha lasciato assolutamente senza mezzi, ed è impossibile per me darti del denaro’, replicò mia madre. (…) ‘Ma le messe offerte per il riposo dell’anima di tuo marito devono essere pagate’, rispose il prete. Mia madre si coprì la faccia con il suo fazzoletto e pianse. Per quanto mi riguarda, io questa volta non mischiavo le mie lacrime con le sue. I miei sentimenti non erano di dolore, ma di rabbia e di indescrivibile orrore. I miei occhi erano fissi sul volto di quell’uomo che torturava il cuore di mia madre (…) Dopo un lungo silenzio mia madre alzò gli occhi, arrossati con le lacrime, sul prete e disse: ‘Vedi quella mucca nel prato, non lontano da casa nostra? Il suo latte e il suo burro che facciamo da essa formano la parte principale del cibo dei miei bambini. Io spero che tu non ce la porterai via. Se comunque, un tale sacrificio deve essere fatto per liberare dal purgatorio l’anima del mio povero marito, prenditela come pagamento delle messe da offrirsi per spegnere quelle fiamme divoranti’. Il prete si alzò all’istante dicendo: ‘Molto bene’, e uscì. I nostri occhi lo seguirono ansiosamente; ma invece di incamminarsi verso il piccolo cancello che era davanti alla casa, egli si diresse verso il campo, e guidò la vacca davanti a lui nella direzione di casa sua. A quella vista io gridai dalla disperazione: ‘O mamma mia! egli sta portando via la nostra mucca! Che sarà di noi?’ Il signor Nairn ci aveva dato quella splendida mucca quando essa aveva tre mesi (…) Io la nutrivo con le mie proprie mani, e avevo spesso diviso il mio pane con lei. Io l’amavo come un bambino ama sempre un animale che egli ha cresciuto. Sembrava anche che essa mi comprendesse e mi amasse. Da qualsiasi distanza essa mi poteva vedere, correva verso di me per ricevere le mie carezze e qualsiasi cosa io potessi avere da darle. Mia madre stessa la mungeva; e il suo ricco latte era così delizioso e sostanzioso per noi. (…) Anche mia mamma gridò dal dolore come vide il prete portare via gli unici mezzi che il cielo le aveva lasciato per nutrire i suoi bambini. Gettandomi nelle sue braccia, io le domandai: ‘Perché hai dato via la nostra mucca? Che sarà di noi? Noi moriremo sicuramente di fame’. ‘Caro figlio’, ella rispose, ‘Io non pensavo che il prete sarebbe stato così crudele da portarci via l’ultima risorsa che Dio ci aveva lasciato. Ah! se io avessi creduto che lui sarebbe stato così spietato io non gli avrei mai parlato come ho fatto. Come tu dici, mio caro figlio, che sarà di noi? Ma non mi hai tu spesso letto nella tua Bibbia che Dio è il Padre della vedova e dell’orfano? Noi pregheremo a quell’Iddio che è disposto ad essere tuo Padre e il mio; Egli ci ascolterà, e vedrà le nostre lacrime. Inginocchiamoci e chiediamogli di essere misericordioso verso di noi, e di restituirci l’aiuto del quale il prete ci ha privato’. Ci inginocchiammo. Ella prese la mia mano destra con la sua sinistra, e alzando l’altra mano verso il cielo, ella offrì una tale preghiera all’Iddio delle misericordie per i suoi poveri bambini che io non ho mai più udito da allora’ (Fifty years in the Church of Rome, London 1908, pag. 39-42). Le parole di Chiniquy fanno chiaramente capire che questa diabolica dottrina del purgatorio e del suffragio ha portato molti preti a divorare persino le case delle povere vedove. E che cosa ci si poteva aspettare di buono da essa?

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Il purgatorio non esiste [Audio Streaming]

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È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Il purgatorio non esiste” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 15 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 16 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, ascoltate. Questo questo messaggio è rivolto in particolare ai cattolici romani perché tratterò brevemente il il purgatorio, il tema del purgatorio.

Ora leggo da una pubblicazione cattolica quanto segue sul purgatorio: “coloro che muoiono nella grazia e nell’amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti dopo la loro morte ad una purificazione al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. La Chiesa chiama purgatorio questa purificazione finale degli eletti, che è tutt’altra cosa dal castigo dei dannati”.

Ora, cattolici, ascoltatemi bene: il purgatorio non esiste, la Sacra Scrittura non ne parla. Il purgatorio è un’invenzione dei cosiddetti padri della Chiesa, o comunque di alcuni padri della Chiesa, che hanno formulato questa eresia distruttiva perché questa dottrina praticamente distrugge annulla l’opera che ha compiuto il Signore Gesù Cristo. Perché? Perché Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, questo è quanto è scritto. Che cosa significa? Che Cristo si è caricato dei nostri peccati, li ha portati nel suo corpo sul legno della croce. Questo significa che Cristo ha sparso il suo prezioso sangue per la remissione dei nostri peccati, quindi per purificarci dai nostri peccati, ecco per quale ragione Gesù ha versato il suo sangue.

E coloro che credono nel Signore Gesù Cristo, quindi nella sua opera espiatoria che ha compiuto naturalmente seguita dalla sua resurrezione dai morti, dico costoro, ricevono la remissione dei loro peccati, vengono purificati da tutti i loro peccati, i loro i loro peccati vengono tutti cancellati. Ah, voi direte, ma dopo aver creduto allora, e per i peccati allora, che diciamo il credente commette in seguito alla sua conversione? Ebbene, dovete sapere che la Sacra Scrittura dice: “se camminiamo nella luce, com’Egli è nella luce, abbiamo comunione l’un con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato”. Che cosa significa questo? Che il credente, colui che ha creduto nel Signore Gesù Cristo, è cosparso del sangue di Gesù e questo e questo sangue, il sangue di Gesù, lo purifica da ogni peccato.

Per cui colui che ha creduto e crede nel Signore Gesù Cristo ha la certezza di avere ottenuto la purificazione dei loro peccati, dei suoi peccati. Quindi badate bene, chi ha creduto è sicuro di avere la propria coscienza purificata dalle opere morte che la contaminavano, è sicuro. E quindi ha la certezza che quando morirà si dipartirà dal corpo e andrà ad abitare con il Signore, perché appunto coloro che muoiono in Cristo si dipartono dal corpo e vanno ad abitare con il Signore nel regno dei cieli. Coloro che muoiono nel Signore entrano nel riposo di Lui e si riposano dalle loro fatiche.

Questa entrata nel regno dei cieli avviene immediatamente dopo la la morte del credente. Il credente, appunto perché è stato purificato da tutti i suoi peccati, quando quando muore entra nel regno dei cieli. Non deve andare in un luogo di, un cosiddetto luogo di purificazione appunto che la Chiesa Cattolica Romana chiama purgatorio per andarsi a purificare prima di entrare nel regno dei cieli, nella maniera più assoluta. Se fosse così, vuol dire che l’opera che Cristo ha compiuto l’ha compiuta inutilmente. Quindi, come vi ho detto, il purgatorio distrugge e annulla l’opera espiatoria di di Cristo Gesù, la propiziazione per i nostri peccati che Lui ha compiuto offrendo se stesso, puro d’ogni colpa, a Dio per i nostri peccati.

Quindi quello che le vostre guide vi insegnano, cioè il purgatorio, è una menzogna, lo dovete rigettare, lo dovete rigettare perché è un’eresia distruttiva, non esiste nella Bibbia. Quindi coloro che muoiono in Cristo, essendo essi in Cristo, avendo la remissione dei loro peccati, ecco che appunto si dipartono dal corpo quando muoiono e vanno ad abitare con il Signore. Ma badate bene che coloro invece che non muoiono in Cristo ma muoiono nei loro peccati, perché appunto non hanno creduto nel Signore Gesù Cristo, quando muoiono vanno all’inferno. Vanno all’inferno, che è un luogo di tormento, dove c’è un fuoco non attizzato da mano d’uomo, ma pur sempre fuoco, e dove sono tormentati, in attesa, poi, del giorno del giudizio, quando risusciteranno in risurrezione di giudicio e compariranno davanti al trono di Dio per essere giudicati secondo le loro opere e poi scaraventati nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, dove saranno tormentati nei secoli dei secoli.

Allora ascoltate: voi siete sulla via della perdizione, siete sotto il peccato perché servite il peccato. Lo so che fate le opere di penitenza per cercare di, diciamo, per mezzo per mezzo di esse di contra contro controbilanciare il male che fate pensando appunto che questo diciamo contro bilanciamento potrà diciamo portarvi in in sostanza la vita eterna, ma non è così perché la vita eterna è il dono di Dio in Cristo Gesù e non si ottiene per meriti, non si guadagna, non si merita.

Allora ascoltate: voi siete sotto il peccato e siete sulla via della perdizione. Moriste in questo momento ve ne andreste all’inferno perché il purgatorio non esiste. Voi quello che meritate è di andare all’inferno come lo meritavo pure io prima che il Signore mi facesse grazia. Quindi queste cose le dovete sapere, vi hanno illuso fino ad adesso i vostri preti, i vostri superiori. Io non vi illudo, io vi dico la verità: siete sotto il peccato, l’ira di Dio è sopra di voi e quindi siete sulla via che mena all’inferno. Il purgatorio non esiste.

Quindi cosa dovete fare? Cosa dovete fare per per essere riconciliati con Dio in quanto siete peccatori e quindi nemici di Dio? Cosa dovete fare per ottenere la remissione, la purificazione dei vostri peccati? Dovete fare questo: dovete ravvedervi e credere nell’Evangelo, cioè nella buona novella che Gesù di Nazareth è il Cristo che è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio.

Questo è l’Evangelo, la buona novella, “potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che scritto: Ma il giusto vivrà per fede”. Voi direte: basta credere allora nell’Evangelo per ottenere la purificazione dei peccati, la piena purificazione dei peccati? Sicuramente è così e questo perché appunto nel momento in cui crederete nell’Evangelo sarete purificati, purificati da tutti i vostri peccati, otterrete la purificazione dei vostri peccati che Cristo Gesù ha acquistato con il, o ha procurato, con il suo prezioso sangue.

Non c’è un’altra maniera per ottenere la remissione dei vostri peccati. Non pensate di ottenerla tramite la confessione al prete perché voi, andandovi a confessare al prete del continuo, o anche diciamo saltuariamente, non fate altro che illudere voi stessi perché il prete non ha assolutamente il potere di rimettere i vostri peccati. I peccati li può rimettere soltanto il Signore, e questa remissione avviene, l’uomo la riceve nel momento in cui crede nell’Evangelo. Ecco perché vi scongiuro a ravvedervi e a credere nell’Evangelo, perché questa è la sola maniera appunto per mezzo della quale voi potete ottenere la remissione dei vostri peccati.

Quando otterrete la remissione dei vostri peccati, otterrete anche la giustificazione che dà vita, quindi sarete perché sarete costituiti giusti, otterrete la vita eterna. Quindi avrete la certezza, la certezza, la certezza appunto che quando che quando morirete vi dipartirete dal corpo e andrete in paradiso, nel regno nel regno dei cieli.

Vedete dunque, allora considerate questo: da un lato, da un lato, credendo nell’Evangelo si ottiene, l’uomo ottiene la remissione dei peccati, la purificazione dei peccati e la vita eterna. Però dall’altro, attenzione: chi rifiuta di credere nell’Evangelo, l’ira di Dio resta sopra di lui. Per cui, quando morirà, quando morirà, morirà nei suoi peccati e se ne andrà all’inferno.

Quindi ci sono due vie, ci sono due vie: c’è la via della perdizione nella quale voi siete in questo momento, e poi c’è la via della salvezza. Allora, la via della perdizione porta all’inferno, la via della della salvezza porta in paradiso. Io vi dico di ravvedervi e di credere nell’Evangelo affinché veramente possiate essere strappati dalla via della della perdizione sulla quale siete, e così essere posti sulla via della salvezza che mena nel regno dei cieli.

Sappiate che siete fate parte di una religione che vi inganna, che vi porta all’inferno, perché è una religione che praticamente vi insegna che la salvezza sostanzialmente si si guadagna, si merita con le proprie opere. È una religione, quella cattolica romana, che ha annullato e che annulla la grazia di Dio da molti, da molti, da molti secoli. Ma io vi annunzio l’Evangelo della grazia, affinché nella speranza che voi possiate ravvedervi e credere nell’Evangelo e ottenere così grazia da parte di Dio. Perché è un qualcosa di meraviglioso, non c’è cosa più meravigliosa appunto che ottenere grazia da da Dio, che è l’Iddio d’ogni grazia.

Quindi sappiate questo: il purgatorio non esiste, non esiste. Voi siete sulla via della perdizione, state andando all’inferno. Non illudetevi, non illudetevi. Quindi vi dovete ravvedere e credere nell’Evangelo. E poi naturalmente, una volta che il Signore vi salva dai vostri peccati, vi giustifica, vi dà la vita eterna, uscite, separatevi dalla chiesa cattolica romana e cercate appunto un’assemblea di di credenti, di figliuoli di figliuoli di Dio purificati dai loro peccati col sangue prezioso di Gesù. Unitevi a loro e fatevi battezzare per immersione nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, perché il battesimo che voi avete ricevuto da piccoli o magari anche da adulti, cioè mi riferisco all’aspersione d’acqua che appunto vi è stata vi è stata fatta, appunto non è, non è un, non è, non è il vero battesimo. È un finto, è un finto battesimo, è falso.

Quindi ravvedetevi, cattolici romani, ascoltatemi: ravvedetevi, convertitevi dagl’idoli all’Iddio vivente e vero. Sì, perché voi state seguendo degl’idoli muti, state seguendo idoli muti. Convertitevi quindi dagl’idoli all’Iddio vivente e vero, e credete nell’Evangelo della grazia di Dio e otterrete grazia da parte di Dio. Gusterete veramente quanto il Signore è buono. Potrete veramente dire in quel giorno: “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio”, quello che non potete dire in questo momento. Potrete dire veramente di avere la vita eterna, cose che non potete dire in questo momento.

Quindi ricordatevi di quello che appunto vi ho annunziato, per ravvedervi e credere nell’Evangelo della grazia, veramente affinché il Signore vi salvi, affinché il Signore abbia misericordia di voi. Non indugiatevi, affrettatevi, ravvedetevi e credete nell’Evangelo della grazia di Dio. Chi ha orecchi da udire, oda.

Contro alcuni errori sullo stato dei morti [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Contro alcuni errori sullo stato dei morti” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 85 MB (128 Kbps), 16 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 90 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Per approfondire, vedi le pagine:

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Il purgatorio non esiste; i morti vanno o in cielo con il Signore se sono salvati o all’inferno nei tormenti se sono perduti