Gesù Cristo nei suoi discorsi ha ripetuto in più occasioni questa frase: “Quivi sarà il pianto e lo stridore dei denti” (Matt. 8:12; 13:42,50; 22:13; 24:51; 25:30; Luca 13:28). Quel ‘quivi’ si riferisce alle “tenebre di fuori” (Matt. 8:12; 22:13; 25:30), alla “fornace del fuoco” (Matt. 13:42), in altre parole sia all’Ades che è il luogo di tormento dove vanno i peccatori appena muoiono, e sia allo stagno ardente di fuoco e di zolfo che è il luogo finale dove saranno gettati i peccatori con il loro corpo dopo che risusciteranno e saranno condannati.
La sorte che aspetta gli empi è quindi terribile, le parole di Gesù non lasciano dubbi a riguardo. Ma essi non lo sanno, lo ignorano, essendo che camminano nelle tenebre. Loro non sanno che quando spireranno l’anima loro scenderà in basso, in un luogo sotterraneo dove ci sono fuoco e tenebre e dove appunto c’è il pianto e lo stridore dei denti che li aspetta. E’ nostro dovere quindi quando annunciamo loro la Buona Notizia del Regno di Dio dirgli pure che se non si pentiranno dei loro peccati e non crederanno nel Figliuolo di Dio non scamperanno affatto sia al tormento dell’Ades prima, e sia a quello dello stagno ardente di fuoco e di zolfo dopo.