Vi metto in guardia da Lirio Porrello, pastore della Chiesa Parola della Grazia di Palermo, perché Lirio Porrello insegna l’eresia distruttiva che quando Gesù venne sulla terra aveva un corpo «come il corpo che avremo alla resurrezione, incorruttibile e immortale», e quindi «non poteva morire»!!! Gesù quindi poté morire, perché prima di morire fisicamente morì spiritualmente, si, perché Gesù – secondo Porrello – morì prima spiritualmente, come morì Adamo («è dovuto divenire con la natura di Adamo caduto»), e poi fisicamente! Gesù dunque avrebbe patito anche una morte spirituale prima di patire la morte fisica! Quella spirituale fu indispensabile per poter morire fisicamente!
Ma ciò che dice Porrello sul corpo di Gesù è falso, è una eresia distruttiva, in quanto il corpo di Gesù non era incorruttibile, come non era immortale e neppure era potente, perché è ovvio che seguendo il ragionamento di Porrello per forza di cose il corpo di Gesù era anche potente prima di caricarsi dei nostri peccati, ossia prima di morire spiritualmente, in quanto alla resurrezione il nostro corpo sarà anche potente (“è seminato debole, e risuscita potente” 1 Corinzi 15:43). Come confutiamo questa eresia di perdizione? Dicendo che se Gesù avesse avuto un corpo come quello che noi avremo alla resurrezione non avrebbe dovuto né piangere e neppure stancarsi, perché quando risusciteremo non piangeremo più e non ci stancheremo più, mentre Gesù pianse secondo che è scritto: “Gesù pianse” (Giovanni 11:35), ed anche: “E come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei” (Luca 19:41), e si stancò, secondo che è scritto: “Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte” (Giovanni 4:6). Per quanto riguarda poi la cosiddetta morte spirituale patita da Gesù prima di quella fisica è anch’essa una eresia distruttiva, in quanto il fatto che Dio lo fece “essere peccato per noi” (2 Corinzi 5:21), come dice Paolo ai santi di Corinto, non significa che morì spiritualmente come morì Adamo, perché per morire spiritualmente bisogna peccare, ossia commettere peccato, in quando “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23), cioè bisogna servire il peccato, e Gesù non servì mai il peccato, infatti è scritto che “in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare” (Ebrei 4:15). Quindi Gesù non patì alcuna morte spirituale per noi, ma solo una morte fisica, e difatti è di questa morte che parla la Scrittura, quando afferma che “Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture” (1 Corinzi 15:3). Guardatevi dunque da questo lievito malvagio di Lirio Porrello, perché sovverte l’Evangelo di Cristo. Porrello annuncia un altro Gesù! Uscite e separatevi dalla PDG.
Giacinto Butindaro
Tratto da: Chi ha orecchi da udire, oda