Quello che una mente satanica arriva a concepire per annullare la morte espiatoria di Cristo

La lapidazione di Paolo: sofferenza per Cristo, non vendetta di Dio.

(Nota dell’editor: il seguente testo è riportato integralmente. La formattazione in paragrafi, grassetto e corsivo è stata aggiunta esclusivamente per migliorare la leggibilità e non è presente nel post originale.)

L’apostolo Paolo scrisse a Timoteo:

“Quanto a te, tu hai tenuto dietro al mio insegnamento, alla mia condotta, a’ miei propositi, alla mia fede, alla mia pazienza, al mio amore, alla mia costanza, alle mie persecuzioni, alle mie sofferenze, a quel che mi avvenne ad Antiochia, ad Iconio ed a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mi ha liberato da tutte. E d’altronde tutti quelli che voglion vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti”

(2 Timoteo 3:10-13).

Che cosa gli avvenne a Listra? Ce lo dice Luca negli Atti:

“Or sopraggiunsero quivi de’ Giudei da Antiochia e da Iconio; i quali, avendo persuaso le turbe, lapidarono Paolo e lo trascinaron fuori della città, credendolo morto. Ma essendosi i discepoli raunati intorno a lui, egli si rialzò, ed entrò nella città; e il giorno seguente, partì con Barnaba per Derba”

(Atti 14:19-20).

Paolo dunque, sospinto dallo Spirito, dice a Timoteo che la lapidazione che subì a Listra lui la subì perché lui voleva vivere piamente in Cristo Gesù.

Definire dunque – come fanno alcuni che sono usciti dal nostro mezzo – quella lapidazione che subì Paolo a Listra una vendetta di Dio su Paolo perché quando lui perseguitava la Chiesa aveva approvato l’uccisione di Stefano (che era stato lapidato dai Giudei) e aveva custodito le vesti di coloro che l’uccidevano, è da folli.

Solo una mente satanica può concepire una tale dottrina, che infatti rende la morte espiatoria o propiziatoria di Cristo una morte inutile.

Coloro che insegnano una tale eresia non sono dei nostri, in quanto non credono che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture (cfr. 1 Corinzi 15:3).

Attenzione però perché sono sfacciatamente bugiardi, e vi diranno che ci credono … per adescarvi!

Guardatevi e ritiratevi da essi, sono dei serpenti velenosi.

Non abbiate niente a che fare con essi, perché vi portano sotto il peccato.

Giacinto Butindaro

Tratto da: giacinto.butindaro

Una eresia distruttiva generata da Satana per annullare l’Evangelo di Dio

Un'eresia sulla vendetta divina: La verità sulle sofferenze di Paolo.

(Nota dell’editor: il seguente testo è riportato integralmente. La formattazione in paragrafi, grassetto e corsivo è stata aggiunta esclusivamente per migliorare la leggibilità e non è presente nel post originale.)

La lapidazione subita dall’apostolo Paolo a Listra (cfr. Atti 14:19-20) non fu una vendetta di Dio su Paolo per avere gioito quando Stefano veniva lapidato o per essere stato d’accordo con la sua lapidazione, come dicono alcuni eretici usciti dal nostro mezzo alcuni anni fa.

Dicasi la stessa cosa delle sue varie incarcerazioni: non le subì come vendetta da parte di Dio per avere incarcerato i santi, secondo che disse Paolo: “e perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne” (Atti 22:4), affinché Paolo provasse quello che provarono i santi che lui aveva messi in prigione a cagione di Cristo, ma le subì per amore di Cristo.

E diciamo qualcosa anche in merito alle battiture che ricevette Paolo, secondo che è scritto: “Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe”; anche esse non furono la vendetta di Dio su Paolo per le battiture che lui diede ai santi quando perseguitava la chiesa di Dio, secondo che disse Paolo a Gesù: “Signore, eglino stessi sanno che io incarceravo e battevo nelle sinagoghe quelli che credevano in te” (Atti 22:19).

Ed estendiamo il discorso a tutte le persecuzioni che l’apostolo Paolo ricevette per mano dei Giudei, perché esse non furono la vendetta di Dio su Paolo per avere perseguitato i discepoli di Cristo quando era nel giudaismo, ma l’adempimento di quelle parole di Gesù:

“Io gli mostrerò quante cose debba patire PER IL MIO NOME”.

(Atti 9:16)

Dico questo perché è evidente che gli eretici seguendo i loro pensieri diabolici arrivano anche a queste conclusioni: per forza di cose, perché se fu una vendetta di Dio la lapidazione che Paolo subì a Listra per forza di cose anche le altre sofferenze che lui patì per mano dei Giudei furono la vendetta di Dio contro di lui per le sofferenze che lui aveva inflitto ai discepoli di Cristo quando era nel giudaismo, quando era un persecutore della Chiesa!

Ma sappiate che quando Dio ebbe misericordia di Saulo da Tarso sulla via di Damasco gli rimise tutti i suoi peccati che aveva commesso mentre era sotto il peccato, glieli cancellò appieno, e non si ricordò più di essi, secondo la sua fedele promessa.

Guardatevi dunque da questa eresia distruttiva perché rende inutile la morte espiatoria di Cristo come anche la sua resurrezione dai morti, e fa Dio bugiardo, ingiusto, malvagio e infedele, e guardatevi da coloro che la insegnano. Essi parlano da parte del diavolo, e lottano contro Dio e contro i ministri di Dio. Ricordatevi che questa loro eresia distruttiva è un attacco sfrontato alla grazia di Dio, alla sua misericordia, e al prezioso sangue di Cristo.

E’ una eresia mostruosa, aberrante, che vi esorto a rigettare e confutare, e dalla quale vi esorto a mettere in guardia tutti i santi che conoscete.


Giacinto Butindaro


Fonte: giacinto.butindaro

Le sofferenze e la resurrezione di Cristo [Audio Streaming]

bibbia microfonoÈ on line il file audio della predicazione evangelistica azione di Giacinto Butindaro dal titolo “Le sofferenze e la resurrezione di Cristo” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 10 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 11 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:
Uomini e donne piccoli e grandi ricchi e poveri savi e ignoranti Ebrei e Gentili prestate la massima attenzione al messaggio che sto per trasmettervi da parte di Dio perché questo è il messaggio della salvezza che è in Cristo Gesù la Bibbia dice “Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.” quindi dovete sapere questo innanzitutto che il Cristo è Gesù di Nazareth il Figlio di Dio colui che il Padre ha mandato in questo mondo nella pienezza dei tempi e quindi era stato scritto era stato scritto che il Cristo o il Messia avrebbe dovuto soffrire già soffrire e anche risuscitare dai morti i profeti lo avevano detto a più riprese che il Cristo avrebbe dovuto soffrire per esempio il profeta Isaia disse “egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità;” quindi le sue sofferenze sulla croce erano state innanzi predette da Dio tramite i suoi profeti tramite i suoi santi profeti e così avvenne infatti e così avvenne Gesù di Nazareth fu arrestato fu arrestato dai dagli Ebrei fu condannato a morte dal Sinedrio e fu dato in mano a Ponzio Pilato il governatore della della Giudea e la folla appunto chiese a Ponzio Pilato che Gesù di Nazareth fosse crocifisso non aveva fatto alcun male perché egli cioè Gesù si era sempre comportato in maniera irreprensibile non conobbe peccato benché in ogni cosa fu tentato come noi però non peccò eppure quantunque non avesse fatto alcun male non avesse fatto niente che meritasse la morte Ponzio Pilato sentenziò che appunto Gesù detto il Cristo doveva essere prima flagellato e poi crocifisso e questo appunto affinché si adempissero le parole che Dio aveva pronunciato tramite i suoi profeti cioè che il Cristo avrebbe sofferto e soffrì eccome se soffrì Gesù sulla croce soffrì per diverse per alcune ore Gesù rimase in agonia crocifisso là appeso sulla croce dopodiché egli spirò spirò rese il suo spirito ma era stato anche predetto da Dio che il Cristo sarebbe risuscitato dai morti e anche questo anche questa predizione si è adempiuta in Gesù di Nazareth perché Gesù di Nazareth dopo che morì sulla croce per i nostri peccati carico delle nostre iniquità fu seppellito ma il terzo giorno Iddio lo risuscitò dai morti e lo risuscitò a cagione della nostra giustificazione e badate bene che Gesù di Nazareth dopo essere risuscitato apparve ai suoi discepoli apparve a molti per diversi giorni prima di essere assunto in cielo alla destra di Dio dunque queste sono cose che voi dovete sapere perché queste sono queste quello che vi ho appena annunziato è l’Evangelo l’Evangelo cioè la buona notizia ma Iddio ha ordinato anche questo che vi si annunzi il ravvedimento e la remissione dei peccati quindi dovete ravvedervi così Dio ha ordinato perché vi dovete ravvedere perché siete dei peccatori perché l’ira di Dio è sopra di voi e quindi dovete ravvedervi dei vostri peccati non importa quanti peccati abbiate commesso non importa assolutamente vi dovete ravvedere questo è il comando di Dio e vi faccio anche sapere che dovete credere nel Signore Gesù Cristo cioè nella sua morte espiatoria e nella sua resurrezione per ottenere la remissione dei vostri peccati perché chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome quindi è bene che sappiate che la remissione dei vostri peccati voi Cattolici Romani non la potete ottenere andandovi a confessare periodicamente dal vostro prete nella maniera più assoluta potete andarci quanto volete quante volte volete sappiate che l’assoluzione che il prete vi da dopo che voi gli avete confessato i vostri peccati non vale niente è del tutto inefficace perché quei peccati che voi gli andate a confessare rimangono sulla vostra coscienza non è quella la maniera che Dio ha stabilito per ottenere la remissione dei peccati la remissione dei peccati si ottiene mediante la fede in Gesù Cristo e quindi questo è quello che Dio ha ordinato eh di farvi sapere di annunciarvi Dio ha ordinato questo sapete perché questo è il suo questo è il suo piano che sia predicato il ravvedimento la remissione dei peccati a tutte le genti a tutte le genti quindi a tutti gli uomini e tra questi appunto ci siete pure voi che cosa otterrete oltre che la remissione dei vostri peccati credendo nel Signore Gesù otterrete anche la vita eterna perché Gesù disse chi crede in me ha vita eterna e quindi avrete la certezza che quando morirete andrete in paradiso già in paradiso nel regno nel regno dei cieli ma se vi rifiuterete di ravvedervi e di credere nel Signore Gesù Cristo quello che vi aspetta è il fuoco dell’Ades o dell’inferno che è un luogo nell’aldilà un luogo di tormento situato nel cuore della terra dove arde un fuoco un vero fuoco e dove c’è il pianto e lo stridore dei denti ecco dunque dove andrete se morirete nei vostri peccati in un luogo orribile orribile dove veramente in questo momento ci sono tantissime anime ma tantissime veramente che piangono e stridono i denti dal dolore dal dolore che provoca loro il fuoco che esiste che arde in quel luogo tremendo come luogo ma così Dio così Dio ha stabilito quindi è bene che sappiate queste cose ovviamente il mio desiderio la mia preghiera è che voi che ancora siete perduti e che ascoltate questa predicazione il mio desiderio è quello che voi vi ravvediate e crediate nel Signore Gesù Cristo per ottenere la remissione dei vostri peccati il desiderio dei giusti è il bene soltanto e quindi il nostro desiderio non può non può essere che appunto voi voi riceviate del bene dalla mano di Dio ma badate bene per ricevere questo bene questo sommo bene dovete ravvedervi lo ripeto dovete ravvedervi dei vostri peccati quindi umiliatevi nel cospetto di Dio riconoscetevi dei peccatori e confessate a lui e confessate a lui veramente di avere peccato e il Signore nella sua grande misericordia eh avrà pietà di voi e vi perdonerà vi perdonerà vi perdonerà perché avrete creduto nel suo nel suo Figliuolo questa è la maniera per essere salvati l’unica maniera per essere per essere salvati perché in nessun altro è la salvezza perché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini per il quale noi abbiamo ad essere salvati quindi avete avete saputo che cos’è il Vangelo lo avete ascoltato avete avete anche saputo che cosa dovete fare per ottenere la remissione dei vostri peccati cioè avete saputo che vi dovete ravvedere e credere nel Signore Gesù Cristo che farete io spero che voi ubbidiate ubbidiate a quello che Dio comanda altrimenti per voi non ci sarà non ci sarà alcuna speranza di salvezza una volta che voi morirete nei vostri peccati perché sarete destinati a passare la vostra eternità nel tormento tormentati quindi ravvedetevi ravvedetevi piccoli e grandi vi scongiuro da parte di Dio a ravvedervi dei vostri peccati e a credere che Gesù Cristo il Figlio di Dio è morto sulla croce per i nostri peccati che fu seppellito e che il terzo giorno risuscitò dai morti a cagione della nostra giustificazione chi ha orecchi da udire oda

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“Secondo le Scritture” (sulle sofferenze patite da Gesù e su quelle che devono patire i santi) [Audio Streaming]

È on line il file audio dell’insegnamento di Giacinto Butindaro dal titolo “Secondo le Scritture” (sulle sofferenze patite da Gesù e su quelle che devono patire i santi) trasmesso in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 86 MB (128 Kbps), 16 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 92 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

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Sul calice che Gesù chiese al Padre di allontanare da Lui

Fratelli nel Signore, voglio brevemente spiegarvi cosa intese Gesù per calice nella notte in cui fu tradito, quando pregò il Padre nel giardino del Getsemani.

Luca afferma: “Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. E giunto che fu sul luogo, disse loro: Pregate, chiedendo di non entrare in tentazione. Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo: Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta. E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo. Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra” (Luca 22:39-44).

Per capire questa richiesta fatta da Gesù all’Iddio e Padre suo, bisogna innanzi tutto tenere a mente quale fosse il suo stato d’animo nel Getsemani. Marco dice infatti che Gesù dopo avere detto ai suoi discepoli di sedersi lì finché Lui avesse pregato, prese con sé Pietro e Giacomo e Giovanni e “cominciò ad essere spaventato ed angosciato. E disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate” (Marco 14:33-34).

Gesù stava dunque soffrendo molto, ancora prima di mettersi a pregare. Le ragioni mi paiono evidenti, sapeva molto bene quali atroci sofferenze lo aspettavano, ed essendo un vero uomo si spaventò e fu angosciato al pensiero di quello che gli stava per accadere. E qui dunque vediamo che la Scrittura ci conferma pienamente che Gesù era un vero uomo, perché parla di un uomo spaventato e angosciato e molto triste.

Cosa fece allora Gesù? Chiese al Padre, se fosse possibile, di allontanare da lui quel calice che doveva di lì a poco bere. Dico ‘doveva’, perché così Dio aveva decretato nei Suoi confronti, e Gesù questo lo sapeva molto bene. Anche l’ora che Gesù chiese al Padre che se era possibile passasse oltre da Lui (cfr. Marco 14:35), era l’ora che doveva scoccare per Lui di lì a poco quando sarebbe stato dato in mano ai peccatori e avrebbe sofferto per mano loro, infatti dopo avere pregato, immediatamente prima che arrivassero ad arrestarlo Gesù dirà ai suoi discepoli: “L’ora è venuta: ecco, il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce, è vicino” (Marco 14:41), e quando lo arrestarono disse ai suoi nemici: “… questa è l’ora vostra e la potestà delle tenebre” (Luca 22:53)

Ecco perché Gesù nella preghiera disse: “Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta”, perché sapeva che doveva sottomettersi al Padre, cosa che Egli fece anche in quell’occasione perché accettò di bere quel calice e di andare incontro a quell’ora. D’altronde, Gesù stesso aveva detto un giorno: “Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora! Ma è per questo che son venuto incontro a quest’ora” (Giovanni 12:27 – anche mettendo il punto di domanda al posto del punto esclamativo, come fanno alcune traduzioni, il senso non cambia perché le parole seguenti di Gesù spiegano che Lui era destinato ad andare incontro a quell’ora).

In quella particolare preghiera di Gesù, dunque noi vediamo una dimostrazione della sua perfetta umanità. Non ravvisiamo nessuna contraddizione da parte sua. La Scrittura dice che abbiamo un Sommo Sacerdote che “in ogni cosa è stato tentato come noi” (Ebrei 4:15), e se lo crediamo, dobbiamo credere anche che Gesù in quell’occasione fu tentato affinché non deponesse la Sua vita per redimerci. Da qui appunto quella richiesta, ma Egli non peccò, perché fu una preghiera in cui Egli si sottopose alla volontà del Padre Suo.

Nel Getsemani comunque Gesù fu consolato dal Padre Suo, infatti Dio gli mandò un angelo che gli apparve dal cielo a confortarlo. Ma badate che Gesù continuò a soffrire anche dopo l’apparizione di quell’angelo infatti immediatamente dopo avere detto che un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo, Luca dice che “essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra” (Luca 22:44).

Dunque, Gesù fu confortato mediante quell’angelo di Dio ma non liberato da quella sofferenza che stava patendo nel Getsemani. Fu invece liberato dal timore della morte, secondo che è scritto: “Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore, benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore d’una salvezza eterna, essendo da Dio proclamato Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec” (Ebrei 5:7-10).

Quello che ottenne Gesù dunque fu la liberazione dal timore della morte, e quindi poté bere senza paura quel calice che gli era posto dinnanzi, sapendo peraltro la gioia che gli era posta dinnanzi. Certo Gesù si rivolse in preghiera a Colui che lo poteva salvare dalla morte, ma non poté ottenere di scampare alla morte, perché fu per questo che Egli era venuto nel mondo. Fu però – lo ripeto – liberato dal timore della morte, affinché potesse andare incontro a quell’ora con coraggio. Non è forse scritto nei Salmi infatti: “Io ho cercato l’Eterno, ed egli m’ha risposto e m’ha liberato da tutti i miei spaventi” (Salmo 34:4)?

Vorrei terminare ricordandovi, fratelli, che affinché Gesù diventasse un fedele e misericordioso sommo sacerdote nelle cose appartenenti a Dio, Egli doveva essere fatto in ogni cosa simile a noi, e quindi fu necessario che Egli soffrisse tutto quello che un uomo può soffrire anche dal punto di vista spirituale, e quindi anche le sofferenze da lui patite nel Getsemani servirono al Padre per rendere perfetto il duce della nostra salvezza (cfr. Ebrei 2:10), e metterlo in grado quindi di simpatizzare con noi nelle nostre infermità (cfr. Ebrei 4:15), e venirci in soccorso quando siamo tentati in quanto Egli stesso “ha sofferto essendo tentato” (Ebrei 2:18). E abbiamo visto quanto Gesù soffrì nel Getsemani essendo tentato. Come anche va detto, che quelle sofferenze servirono a farGli imparare l’ubbidienza, secondo che è scritto: “Imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì” (Ebrei 5:8).

A Colui che mediante la Sua morte ha distrutto il diavolo che aveva l’impero della morte, e ci ha liberati dal timore della morte, sia la gloria ora e in eterno. Amen.

La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con voi

Giacinto Butindaro

Il blog di Illuminato Butindaro
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