Kazakistan – Sta per essere approvata legge per la non libertà religiosa

Sta per esser approvata una nuova legge sulla libertà religiosa e la riforma del Codice degli illeciti amministrativi prevederà severe restrizioni per le comunità religiose in Kazakistan. La normativa, approvata il 24 settembre dalla Camera bassa del parlamento kazako, ora si trova sotto esame al Senato. Con le nuove norme i gruppi religiosi dovranno chiedere l’autorizzazione ad operare, rischiando anche che venga negata. I funzionari locali del Comitato affari religiosi terranno sotto controllo le iniziative religiose. I gruppi per la tutela dei diritti dicono che la legge va a intaccare la libertà religiosa. Ninel Fokina, responsabile ad Almaty del Comitato di Kelsinki, afferma che ci saranno restrizioni maggiori per i religiosi, ad esempio alle comunità sarà vietato stampare o importare testi religiosi, senza l’autorizzazione dello Stato. L’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Ocse) ritiene la legge “contraria a ogni principio di libertà religiosa”.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione

Post correlati:

Condividi

Iran: pena capitale per gli apostati verso l’approvazione del Parlamento

Nel 1979 l’ayatollah Khomeini concesse a tutti i religiosi stranieri non musulmani un mese di tempo per lasciare l’Iran. Da allora nel paese la messa a morte dei non musulmani e dei convertiti è stato un fenomeno frequente anche se lasciato alla discrezione del giudice e non imposto dalla legge. In particolare i bahai, appartenenti alla più grande minoranza religiosa iraniana che conta più di 300.000 fedeli, hanno subito violente persecuzioni con 200 giustiziati, centinaia di arrestati e altre migliaia privati dei diritti più elementari, basti pensare che i giovani non possono iscriversi all’università se non si dichiarano islamici.

È di questi giorni la notizia che la settimana scorsa il parlamento iraniano ha approvato, con 196 voti a favore, 7 contrari e due astensioni, un disegno di legge del quale si parlava da mesi: la condanna alla pena capitale di chi incoraggi la prostituzione e la corruzione, di chi instauri weblogs e siti informatici ed inoltre degli apostati cioè di tutti coloro che scelgano di abbandonare l’islam per un’altra religione, in particolare cristiana, zoroastriana o bahai che nel paese sono le più diffuse.

L’unione europea aveva chiesto a Teheran di abbandonare il progetto di legge ma non è stata ascoltata. Il testo verrà inviato alla commissione legislativa per gli eventuali emendamenti e poi rimandato al parlamento per l’approvazione definitiva.

La nuova legge iraniana individua due tipi di apostasia. Nell’apostasia innata il condannato ha genitori musulmani e abbandona la fede d’origine da adulto,nell’apostasia parentale ha genitori di altra religione, si è convertito alla religione musulmana e poi l’ha abbandonata. Nel primo caso la condanna è immediatamente eseguita ( art.225-227), nel secondo caso il condannato ha tre giorni di tempo per ascoltare buoni consigli e per tornare sulla retta via e viene giustiziato soltanto se non lo fa. ( art. 225-228).

Nel frattempo l’organizzazione internazionale CSW ( Cristian Solidarity Worldwide) da notizia di due iraniani, Mahmoud Mohammad Matin Azad di 53 anni e Arash Ahmad Ali Basirat di 40 anni, arrestati il 15 maggio scorso, accusati di apostasia dalla pubblica Corte Rivoluzionaria di Shiraz e in attesa del verdetto. L’Iran non è l’unico paese musulmano dove gli apostati vengono perseguitati accade lo stesso in Arabia Saudita, Pakistan, Muritania e Sudan. Da notare l’esemplare sprezzo del ridicolo del presidente iraniano Ahmadinejad che presenta l’Iran come un paese nel quale tutte “le minoranze religiose godono di uguali diritti”.

ANNA ROLLI

Fonte: Agenzia Radicale

Post correlati:

Condividi

[Video] Cina, Proteste in piazza Tiananmen: Di nuovo fermati i 3 cristiani americani

Spiacente, questo video non è più disponibile.

Fonte: Repubblica.it

Tre attivisti americani invocano la libertà di religione e il rispetto dei diritti umani.

Fonte: Repubblica.it

 

Algeria: studioso, repressione anti-cristiani evidenzia chiusura su liberta’ di culto

Parigi, 28 mag. -(Aki) – Il ripetersi di episodi contro sacerdoti e fedeli cristiani in Algeria mostra “la mancanza di rispetto per la libertà di culto e una propensione a non accettare la libertà religiosa”: la denuncia arriva da Gilles Manceron, esperto in storia del colonialismo francese. Secondo Manceron, vice presidente della Lega per i Diritti Umani e direttore della rivista Hommes & Libertés, “gran parte dell’opinione pubblica algerina pone l’accento sulle libertà religiose”, ma l’elemento nuovo è il fatto che “le pressioni contro i cristiani sembrano essere sostenute dalle autorità con la scusa della predicazione evangelica”. Ma questa, ha precisato lo storico, e’ solo “una giustificazione per reprimere la presenza” del cristianesimo in Algeria. Fra gli episodi piu’ recenti l’arresto operato dalle autorità algerine di sei giovani convertiti al Cristianesimo, che rischiano due anni di carcere.

Fonte: Adnkronos

Condividi

Libertà religiosa, rapporto USA

Stati comunisti e islamici sul banco degli accusati; ma la Commissione accusa gli Usa, e gli altri governi, di non fare abbastanza

Il 2 maggio scorso la Commissione USA sulla libertà religiosa internazionale (USCIRF – U.S. Commission on International Religious Freedom) ha pubblicato il rapporto annuale 2008 e le raccomandazioni per il Segretario di Stato Condoleezza Rice sui “Paesi di particolare preoccupazione” (CPC – countries of particular concern). La Commissione, istituita dalla legge sulla libertà religiosa internazionale del 1998, ha il compito, tra gli altri, di individuare quei Paesi i cui governi si siano resi responsabili o abbiano tollerato sistematiche e gravi violazioni della libertà religiosa.

Leggi tutto