Il pastore iraniano Youcef Nadarkhani dice che non crede nella Trinità: “la Bibbia parla di un solo Dio” [Video]

Secondo alcune notizie apparse in rete, il pastore Youcef Nadarkhani, 35 anni, che appartiene alla Church of Iran, non crede nella Trinità.

Il sito cristiano mohabatnews riferisce che Nadarkhani è “un cristiano non trinitario” e che quelli della Church of Iran “non hanno alcun rapporto con le chiese ufficiali dell’Iran” e “le chiese ufficiali e altri cristiani in Iran non sono d’accordo con la teologia di questo gruppo”.

Nadarkhani ha affermato: “non crediamo nella Trinità…perché la Bibbia parla di un solo Dio”.

Guarda il video qui sotto.

http://www.youtube.com/watch?v=8GGrQWLG6rk

Post correlati:

Vedi anche:

Iran, Pastore protestante in carcere da più di dieci mesi

Noorollah Qabitizade, pastore protestante convertito dall’Islam, è stato arrestato con dieci altri cristiani convertiti anch’essi dall’Islam, nel suo appartamento la notte della vigilia di Natale, il 24 dicembre 2010, mentre celebrava il culto.

Tenuto in isolamento nel carcere di Dezful, senza contatto con la sua famiglia, è stato sottoposto a ogni tipo di pressione per fargli abiurare la sua fede.

Egli non solo è rimasto saldo ma ha evangelizzato i suoi compagni di prigione, il che ha spinto le autorità a trasferirlo in un carcere che si dice sia ancora più duro, ad Ahwaz.

È in questa città che ha subito, due mesi fa, un primo processo ed è stato portato davanti al tribunale con mani e piedi incatenati… Ancora una volta gli è stato chiesto di abiurare la sua fede sotto la minaccia di condannarlo a morte. È rimasto fermo nella fede. Nessuna sentenza di morte sembra essere stata pronunciata durante l’udienza, ma il pastore è ancora in prigione…

Via | christianophobie.fr

Post correlati:

Il pastore iraniano Youcef Nadarkhani rischia l’esecuzione

27 settembre 2011 – 21:21

Iran: pastore protestante rischia impiccagione per apostasia

Un pastore protestante iraniano rischia di essere impiccato tra due giorni dopo che oggi, durante un’udienza del procedimento aperto contro di lui dal tribunale provinciale di Gilan per “apostasia”, si è rifiutato di rinnegare la sua fede in Cristo. Lo scrive il sito BosNewsLife, spiegando che Yousef Nadarkhani, 34 anni, sposato e padre di due figli, era musulmano e si è convertito al cristianesimo.

Non era un musulmano praticante, è spiegato nel sito, ma secondo la legge della Repubblica iraniana è comunque un apostata in quanto i suoi genitori sono musulmani. Oggi in tribunale ai giudici, secondo quanto riferito da testimoni a BosNewsLife, ha però detto senza alcuna esitazione: “Pentirmi vuol dire tornare indietro. Ma a cosa dovrei tornare? Alla blasfemia nella quale vivevo prima di trovare la mia fede in Cristo?”.

Nadarkhani è in carcere dall’ottobre 2009 nella sua città, Rasht. Da allora le accuse nei suoi confronti sono diventate più pesanti. Inizialmente era accusato solo di aver protestato davanti a una scuola contro l’introduzione dell’obbligo per tutti gli alunni di leggere il Corano, poi era stato messo sotto processo per ‘apostasià e per aver cercato di ‘evangelizzare i musulmanì. La condanna a morte è del settembre 2010.

Se Nadarkhani venisse impiccato – ricorda BosNewsLife – si tratterebbe del primo cristiano giustiziato in Iran per motivi religiosi negli ultimi 20 anni.

Fonte: swissinfo / sda-ats

Post correlati:

Iran, annullata condanna a morte per il pastore Yousef Nadarhkani

La Corte Suprema iraniana ha annullato il verdetto di condanna a morte per apostasia pronunciato nei confronti del pastore evangelico Yousef Nadarhkani.

“La Corte Suprema ha ribaltato la condanna a morte e ha rinviato il caso al tribunale di Rasht, chiedendo all’accusato di pentirsi”, ha detto Domenica il suo avvocato Mohammad Ali Dadkhah.

Nadarkhani, 33 anni, convertito dall’Islam al Cristianesimo all’età di 19 anni, è diventato pastore di una piccola comunità evangelica che si chiama “Chiesa dell’Iran”.

via | ANS

Post correlati:

Iran: Confermata condanna a morte per apostasia

30 giugno 2011: l’organizzazione Christian Solidarity Worldwide (CSW) rende noto che la condanna a morte emessa nel 2010 per apostasia nei confronti del pastore evangelico Yousef Nadarkhani è stata confermata dalla terza camera della Corte Suprema nella città santa sciita di Qom.
Il Pastore Nadarkhani della Chiesa dell’Iran fu arrestato nella sua città di Rasht il 13 ottobre 2009, mentre cercava di registrare la sua chiesa. Sarebbe stato arrestato perché metteva in dubbio il monopolio dell’Islam sull’istruzione religiosa dei bambini in Iran.
E’ stato inizialmente accusato di contestazione, poi l’accusa è stata mutata in apostasia ed evangelizzazione di Musulmani.
Da allora, il Pastore è stato rinchiuso nella prigione di Lakan.
Il 22 settembre 2010 il Tribunale Rivoluzionario lo ha processato e giudicato colpevole. Il suo avvocato ha presentato appello il 5 dicembre 2010. Dopo aver atteso sei mesi per l’udienza d’appello, l’avvocato ha confermato che l’appello era stato respinto, sebbene non ci sia stata alcuna notifica ufficiale del respingimento.
Nadarkhani era stato in precedenza imprigionato nel dicembre 2006, con l’accusa di apostasia ed evangelizzazione, ma era stato rilasciato nel gennaio 2007. (Fonti: http://au.christiantoday.com, 30/06/2011)

Fonte: nessunotocchicaino.it

Post correlati: