Alcuni ufficiali della Polizia di Teheran hanno torturato una coppia di neo-convertiti, minacciandoli di affidare la loro figlia malata di quattro anni ad un istituto. I due erano stati arrestati per aver tenuto studi biblici e culti nella loro casa. Una fonte cristiana in Iran ha dichiarato che la ventottenne Tina Rad è stata accusata di “attività contro la sacra religione dell’Islam”, per aver letto la Bibbia a persone musulmane e quindi di aver cercato di convertirle nella sua casa, ad est di Teheran. Il marito, il trentunenne Makan Arya, è stato accusato di “attività contro la sicurezza nazionale”.
Entrambi sono stati prelevati con la forza dalla loro abitazione, lasciando la figlia di 4 anni malata e incustodita, e sono stati rinchiusi in un carcere non ben identificato per 4 giorni, dal quale ne sono usciti contusi e pieni di lividi evidenti.
La cauzione richiesta per Tina Rad è stata di 30.000 dollari, mentre quella per il marito è stata di 20.000 dollari.
La donna è stata così minacciata da un ufficiale di Polizia: “La prossima volta sarete accusati di apostasia se non la smettete con il vostro Gesù”.
Vi ricordiamo che in Iran, secondo le rigide leggi islamiche, il musulmano che si converte dall’Islam ad un’altra religione può essere giustiziato.
Fonte: Porte Aperte Italia
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