Presentazione di una tavoletta cuneiforme a Gerusalemme

tavoletta

di Yael Ancri

Nell’ambito delle celebrazioni di Tu BiShvat, il Museo dei Paesi della Bibbia a Gerusalemme presenta una tavoletta cuneiforme vecchia di 4.000 anni che permette di apprendere molto sulle credenze e sulle pratiche religiose babilonesi.

La grande tavoletta cuneiforme è esposta nel cuore della Galleria dei Patriarchi del museo. Secondo gli scienziati, essa rivela le origini del calendario ebraico che deriva dall’antica Babilonia. La tavoletta permette di scoprire le pratiche religiose dei Babilonesi all’epoca di Avraham Avinu.

Secondo il Dr. Elie Borowski, fondatore del museo, questa tavoletta sarebbe “il più importante documento e tesoro storico che permette di comprendere il calendario ebraico, così come la storia antica della culla dell’umanità”.

La tavoletta descrive la routine dei templi della città di Larsa nel mese di Shabatu, 4.000 anni fa. E’ l’unico testo conosciuto che descrive tali pratiche. Larsa, che è oggi la città di Tell Senkere in Iraq, era una città della Mesopotamia, capitale di un regno amorreo e vicina a Ur Kasdim.

Su più di 630 righe, la tavoletta descrive i riti che avevano luogo nei templi mesopotamici durante il mese di Shabatu, che corrisponde al mese ebraico di Shevat, l’11esimo mese del calendario.

Il museo dei Paesi della Bibbia a Gerusalemme è aperto:

Ogni domenica, lunedì, martedì e giovedì dalle 9:30 alle 17:30.

Il mercoledì dalle 9:30 alle 21:30.

Il venerdì e le vigilie di feste dalle 9:30 alle 14:00.

E’ chiuso il Sabato e nei giorni di festa.

Fonte: actu.co.il

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Gerusalemme espone il rotolo di Isaia

Importante esposizione fino al 15 Agosto presso il Museo del Libro di Gerusalemme: viene messo in mostra al pubblico il rotolo di Isaia, il meglio conservato tra i 220 manoscritti trovati nelle grotte di Qumran, sulle rive del Mar Morto. Il papiro dopo la scoperta (1947) è stato sempre tenuto in un ambiente oscuro, a temperatura ed umidità costanti, a protezione della precaria integrità. Il voluminoso rotolo (7,5 metri), vergato in ebraico, risale al II sec. a. C. e costituisce la testimonianza più antica del Libro veterotestamentario del Profeta Isaia (conserva tutti i 66 capitoli); fu esposto solo nel 1967 ma venne ritirato dopo sole due settimane per il timore di deterioramento. In mostra sono anche attrezzi agricoli e la spada di un soldato.
(Ar. Maln.)

Fonte: Avvenire.it – 26.06.2008

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Israele: Il Rotolo di Isaia di Qumran esposto al Museo del Libro

Per quarant’anni, dopo la sua scoperta, il Rotolo di Isaia, datato nel primo secolo a.C., è stato conservato in un ambiente oscuro a temperatura e umidità costanti. In occasione del 60o anniversario dell’indipendenza il Museo di Israele ha deciso di esporre il rotolo di pergamena nelle sale del Museo del Libro per due mesi. Dei 220 rotoli biblici scoperti a Qumran quello di Isaia è l’unico completo.

Il prezioso rotolo era già stato esposto ma, dopo soli due anni, nel 1967 fu ritirato per timore che si deteriorasse. Ci sono studiosi per il quali il testo contenuto nel rotolo fu copiato dagli Esseni da un testo più antico. Altri sostengono che fu portato nel deserto con gli altri rotoli nell’imminenza della distruzione di Gerusalemme per essere nascosto in una grotta.

Il Rotolo di Isaia fu scoperto nel 1947 insieme ad altri sei rotoli in una grotta vicina alle rovine di Qumran sul versante nord-ovest Mar Morto. La scoperta fu del tutto casuale e si deve ad un pastore beduino, Mohammed al-Dib. Nel tentativo di far uscire una delle sue capre da una grotta, al-Dib vi gettò all’interno una pietra. Quando dal rumore capì di aver colpito e rotto un oggetto di ceramica, entrò per controllare di cosa si trattasse e si trovò di fronte alle giare contenenti i rotoli.

Al-Dib vendette i rotoli a due commercianti di antichità di Betlemme, che a loro volta ne cedettero tre a Eliezer Sukenik, direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Sukenik era il padre di Yigael Yadin. I commercianti di Betlemme vendettero altri quattro rotoli, tra cui c’era anche il Rotolo di Isaia, ad Anastasius Samuel, metropolita della chiesa siriana ortodossa a Gerusalemme est. L’ecclesiastico riuscì a trasportare i quattro rotoli negli Stati Uniti, dove, per diversi anni, tentò inutilmente di venderli.

In quel periodo Yigael Yadin, il ben noto archeologo, si trovava negli USA. Venne a sapere che il metropolita non avrebbe ceduto i rotoli ad un acquirente ebreo, così alzò l’offerta a 250.000 dollari e ne venne in possesso tramite un intermediario.

Nel 1955 il primo ministro Moshe Sharett annunciò alla nazione che i rotoli, più antichi di ben mille anni rispetto al codice di Aleppo, si trovavano in Israele in mani israeliane. Furono esposti per la prima volta al Terra Sancta College, che era stato ceduto in affitto dalla Custodia di Terra Santa all’Università Ebraica di Gerusalemme.

Il Dr. Adolfo Roitman, direttore del Museo del Libro e conservatore dei Rotoli del Mar Morto, sostiene che Isaia fu il profeta più popolare nel periodo del Secondo Tempio, come attestano le ventuno copie del rotolo scoperte a Qumran. L’unico ad essere completo, tuttavia, è quello ora in esposizione.

Nella mostra sono esposti anche attrezzi agricoli e una spada ricurva. Nell’antichità alla morte di un guerriero la sua spada veniva curvata e sepolta con lui. Il Primo Ministro Menachem Begin donò una riproduzione della spada al Presidente dell’Egitto Anwar Sadat quando venne in visita in Israele nel 1977. E’ una scoperta recente un sigillo d’epoca romana che reca l’immagine di una colomba con un ramo d’olivo nel becco.

Adattamento: R.P.
Fonte: SBF Taccuino / Nadav Shragai, Haaretz.com ( 13 maggio 2008 )

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Gerusalemme: Ex neonazisti svedesi visitano Yad Vashem

Giovani svedesi che hanno partecipato nel loro paese a diverse attività neo-naziste hanno visitato martedì il museo-memoriale di Yad Vashem (Gerusalemme) per confrontarsi con la realtà della Shoà, nel quadro di un programma educativo svedese che si prefigge di lottare contro il negazionismo che imperversa fra i giovani.

Fonte: Israele.net – 04.06.2008

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