Il giusto vivrà per la sua fede [Audio Streaming]

Il giusto vivrà per la sua fede
bibbia microfono mondo

È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Il giusto vivrà per la sua fede” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 10 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 12 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate.

Nel libro della profeta Habacuc leggiamo queste parole: “Il giusto vivrà per la sua fede.” Queste parole del profeta Habacuc saranno poi, dopo molto tempo, citate dall’apostolo Paolo ai Galati in una delle sue epistole, dicendo così: “Or che nessuno sia giustificato per la legge dinanzi a Dio, è manifesto perché il giusto vivrà per fede.” Qui l’apostolo Paolo sta spiegando che la giustificazione che dà vita si ottiene, ossia l’uomo la ottiene, non per le opere della legge, quindi non per i propri meriti, non per le proprie fatiche, ma mediante la fede. Quindi le parole del profeta Habacuc preannunziavano la giustificazione per fede.

L’apostolo Paolo citerà queste parole del profeta Habacuc anche nella sua epistola ai santi di Roma, quando dice ai santi di Roma che lui era pronto ad annunziare l’Evangelo anche a loro che erano in Roma e dice quanto segue: “Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede.” Dunque queste parole l’apostolo Paolo le cita anche qui per confermare che l’uomo viene giustificato per la fede senza le opere della legge, perché mediante la fede l’uomo ottiene la giustizia che viene da Dio. Dunque, l’uomo viene giustificato gratuitamente per la grazia di Dio e la giustizia di Dio, o la giustizia che viene da Dio, è rivelata nell’Evangelo. Sì, proprio nell’Evangelo. E che cos’è l’Evangelo?

L’Evangelo è la buona novella che Gesù di Nazareth è il Cristo, che è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo nel quale è rivelata la giustizia di Dio da fede a fede. Dunque, voi che siete sotto il peccato, dovete sapere che agli occhi di Dio voi siete dei peccatori in quanto peccate e siete quindi schiavi del peccato, perché chi commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, essendo dei peccatori, voi siete dei nemici di Dio perché avete violato la Sua legge. Infatti, il peccato è la violazione della legge. Dunque, in questa condizione voi siete sulla via della perdizione.

La via della perdizione è la via che mena nelle fiamme dell’inferno, perché dovete sapere che esiste un luogo di tormento chiamato inferno ed è un luogo di tormento dove vanno le anime di coloro che muoiono nei loro peccati o di coloro che sono sotto il peccato. Dunque, voi vi trovato, vi trovate, si può dire, in prossimità dell’inferno perché state andando all’inferno. Io quindi vi annunzio l’Evangelo, la buona novella, affinché credendo nell’Evangelo voi otteniate la giustizia che viene da Dio, che è basata sulla fede. Perché nel momento in cui voi crederete nell’Evangelo, voi otterrete la giustizia di Dio e sarete giustificati, vi sentirete giustificati, perché il Signore vi avrà resi giusti e allora potrete esclamare assieme a noi: “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.”

Ma finché non crederete nell’Evangelo, voi rimarrete sotto il peccato. Non importa quante opere meritorie farete, non importa quante opere di giustizia compirete, ma fino a quando voi non crederete nell’Evangelo, voi davanti al Signore rimarrete dei peccatori e rimarrete sulla via della perdizione. Quindi la giustificazione non ve la potete meritare, non ve la potete conquistare con le vostre opere, perché la giustizia di Dio è rivelata nell’Evangelo. Quindi, per essere giustificati dovete credere nell’Evangelo, non c’è un’altra maniera.

Quindi io vi esorto a ravvedervi e a credere nell’Evangelo per essere da Dio giustificati, per essere dal Signore perdonati, per essere liberati dai vostri peccati e per ottenere la vita eterna. Perché nel momento in cui crederete nell’Evangelo, oltre a ottenere la giustizia di Dio, voi otterrete la vita eterna. Che chi crede ha vita eterna e quindi sarete strappati alle fiamme del fuoco dell’inferno dove siete diretti. Avrete quindi la certezza che quando morirete andrete ad abitare con il Signore nel regno dei cieli. Sì, vi dipartirete dal corpo e andrete ad abitare in paradiso con il Signore.

Dunque, non illudetevi, non pensate di potervi giustificare davanti a Dio con le vostre opere. La vostra giustizia agli occhi del Signore è come un abito sporco. Voi avete bisogno della giustizia di Dio che è rivelata nell’Evangelo. Ecco perché vi esorto a credere nell’Evangelo. Credete nell’Evangelo e sarete giustificati, otterrete la giustizia di Dio, il Signore avrà misericordia di voi e non sarete più gli stessi. Sarete delle nuove creature, sì, delle nuove creazioni, perché il Signore vi rigenererà mediante la Sua parola vivente e permanente. Credete dunque in Colui che giustifica l’empio. Credete in Lui e sarete giustificati, secondo che è scritto: “Il giusto vivrà per la sua fede.”

Chi ha orecchi da udire, oda.

Non temere, solo abbi fede!

Un giorno mentre Gesù stava presso il mare venne uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale appena lo vide gli si gettò ai piedi e lo supplicò di venire a casa sua perché la sua figliuola era agli estremi, stava per morire. Gesù andò con lui, con tanta gente che lo seguiva e l’affollava.

Mentre si recava a casa di Iairo, una donna che aveva un flusso di sangue fu guarita dal suo male dopo avere toccato con fede il lembo della sua veste. Dopo questa guarigione, mentre Gesù diceva ancora a quella donna: “Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace e sii guarita del tuo flagello” (Mar. 5:34), arrivarono delle persone da casa di Iairo che gli dissero: “La tua figliuola è morta; perché incomodare più oltre il Maestro?” (Mar. 5:35). Gesù allora, udite quelle parole, disse a Iairo: ‘Non temere, solo abbi fede’. Poi arrivato a casa di Iairo resuscitò sua figlia.

‘Perchè incomodare più oltre il Maestro?’, dissero quelle persone. Come dire insomma: ‘Oramai è sparita ogni speranza che tua figlia continui a vivere, perché è morta, per cui è inutile che il Maestro venga a casa! Poteva guarirla ma adesso non può resuscitarla!’. Essi dunque non sapevano o non credevano che Gesù potesse resuscitare quella ragazza. Quelle parole di incredulità naturalmente potevano far perdere d’animo anche Iairo, potevano fargli perdere ogni speranza di rivedere viva sua figlia, al che Gesù lo rassicurò subito dicendogli: ‘Non temere, solo abbi fede!’.

Ecco quello che noi dobbiamo fare quando per altri non c’è più speranza che noi usciamo da una distretta che ci attanaglia a tal punto da apparire come una situazione irreversibile, NON TEMERE ED AVERE FEDE IN DIO, e per certo Lui ci tirerà fuori dalle grandi acque che ci stanno per sommergere, dalla situazione senza via di scampo in cui ci troviamo. Ha detto bene il profeta Isaia: “Nella calma e nella fiducia starà la vostra forza” (Is. 30:15). Dio è fedele, diletti, e con la distretta ci darà anche la via d’uscita, Egli ci farà vedere la sua potente liberazione. Tu mi dirai allora: ‘E se invece Dio ha deciso di non liberarti da una certa distretta?’. ‘Bene, continuerò a non temere e ad avere fiducia nel mio grande Iddio, sapendo che tutto quello che Egli fa, lo fa sempre per il nostro bene’.

A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Non temere; solo abbi fede! [Audio Streaming]

Non temere; solo abbi fede!
bibbia microfono mondo

È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Non temere; solo abbi fede!” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 50 MB (128 Kbps), 10 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 53 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

La speciale richiesta dell’uomo anziano

Accadde i primi tempi del Pentecostalismo nell’area rurale e montagnosa del Sud Italia. Un giovane pastore era stato mandato a predicare ad una Chiesa di un paese. Pieno di fede in grandi cose, egli aveva preparato un messaggio su tutte le cose possibili a coloro che credono.

Entrando nel locale di culto egli vide un uomo anziano su una sedia a rotelle, quasi totalmente paralizzato. Il predicatore accettò la sfida. Quel giorno sarebbe stato un giorno di vittoria e Satana sarebbe stato sconfitto.

Egli predicò sulla potenza della fede e sulla bontà di Dio. Alla fine ci fu l’appello. ‘Che cosa volete che io faccia?’, gridò il predicatore, ‘lo Spirito è qua, domandate quello che volete! Vi sarà fatta qualsiasi cosa secondo la vostra fede’.

Bene, le sorelle lodarono e gridarono le loro richieste a Dio per la conversione delle loro famiglie, ma l’occhio del predicatore era sull’uomo sulla sedia a rotelle. Andò da lui, gli impose le mani. E disse: ‘Il Signore è qui per darti quello che vuoi. Chiedi e ti sarà dato! Di al Signore il tuo bisogno. Domanda. Egli è qui!’ mentre la sua voce tuonava al di sopra delle donne che gridavano.

L’uomo sulla sedia a rotelle finalmente trovò abbastanza voce e fede per esprimere il suo bisogno. ‘Fratello’, gli bisbigliò, ‘Io voglio sposarmi. Io voglio una moglie!’

Bene … di certo, non era la risposta che quel predicatore aspettava. Il fuoco sparì dalla voce del predicatore che terminò la riunione e andò a casa domandandosi che cosa ci fosse di sbagliato nel popolo di Dio.

Questa storia mi ha fatto riflettere e capire che noi, anche se avessimo tutta la fede da trasportare i monti, non possiamo pretendere che un malato debba per forza di cose volere essere guarito per mezzo di noi, perché può succedere che un credente malato non voglia essere guarito ma desideri ricevere dal Signore qualche cosa d’altro che per svariate ragioni può essere per lui più importante della guarigione in certe circostanze. Gesù un giorno domandò ad un uomo infermo da ben trent’otto anni: ‘Vuoi essere risanato?’ (Giov. 5:6), e al cieco Bartimeo che lo implorava di avere pietà di lui gli chiese: “Che vuoi tu che io ti faccia?” (Mar. 10:51) Strane domande forse per qualcuno, ma non per il Signore. La risposta come si sa fu in ambedue i casi la richiesta della guarigione e ambedue furono guariti. Come avremmo reagito noi se fossimo stati al posto di quel giovane predicatore? Saremmo rimasti delusi o avremmo invece detto a quel fratello: ‘Ti sia concesso dal Signore quello che vuoi, cioè una moglie’?

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Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Se avete fede

Non è sufficiente pregare Dio per essere esauditi infatti affinché Dio ci esaudisca occorre pregarlo con fede. Gesù Cristo un giorno ebbe a dire ai suoi discepoli: “E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete” (Matt. 21:22). Quel ‘se avete fede’ è molto chiaro dunque; se noi preghiamo Dio senza credere con il cuore che Lui ci può esaudire e ci esaudirà, noi non saremo esauditi. Cosa questa che è confermata da Giacomo nella sua epistola che dice a colui che domanda a Dio sapienza: “Ma chiegga con fede, senza star punto in dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi già quel tale di ricever nulla dal Signore, essendo uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie” (Giac. 1:6-8).

Non dubitiamo della Parola di Dio, non dubitiamo della potenza di Dio, non dubitiamo della fedeltà di Dio: ma invochiamolo con piena certezza di fede e per certo Lui a suo tempo ci risponderà e sapete come? In modi tremendi, dice la Parola di Dio (cfr. Sal. 65:5). A Lui che esaudisce la preghiera sia la gloria ora e in eterno. Amen.

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Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro