“Ho creduto, perciò ho parlato”, dice un passo della Scrittura (cfr. 2 Cor. 4:13) di cui Paolo diceva di avere il medesimo spirito di fede che si trova in esso.
Anche noi crediamo, e perciò parliamo, perché anche noi abbiamo in noi quello stesso spirito di fede. Ma che cosa crediamo e proclamiamo? Noi crediamo e proclamiamo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, mandato da Dio Padre nel mondo, per morire sulla croce per le nostre trasgressioni e risuscitare dai morti il terzo giorno per la nostra giustificazione. In questa maniera Iddio ci ha riconciliati con Lui per farci poi comparire davanti a Lui santi e irreprensibili se pur perseveriamo nella fede, fondati e saldi, non essendo per nulla smossi dalla speranza del Vangelo. Crediamo e proclamiamo dunque che viene il giorno in cui Dio, come risuscitò Cristo, risusciterà anche noi e ci farà comparire dinanzi al trono della sua gloria.
Credi tu queste stesse cose? Se le credi, proclamale assieme noi. Non ti vergognare di farlo. Anche se i savi di questo mondo ti diranno che sei un pazzo, che la molta dottrina ti mette fuor di senno, che quello che tu dici non ha senso alcuno per loro, dico, tu continua a credere e a proclamare questo messaggio. Esso è sapienza e potenza di Dio, checché ne dica il mondo. Esso è l’unico messaggio che se creduto libera dal dominio del diavolo perché libera l’uomo dal peccato. Ecco perché la diffusione di questo messaggio incontra la forte opposizione del diavolo in qualsiasi parte del mondo, perché il diavolo sa che chi si trova sotto il dominio del peccato (da lui amato e da lui diffuso e da lui usato per tenere schiave le persone) se accetta questo messaggio viene all’istante liberato da esso, trovando la salvezza dell’anima sua, e lui non vuole che i suoi schiavi siano liberati ma li vuole tenere sotto di sé per menarli nel fuoco eterno.