I Battisti del Sud si sono attivati per far fronte alle necessità più urgenti dopo il terremoto che si è verificato lo scorso 2 gennaio in Tagikistan. Il braccio umanitario della più grande chiesa protestante negli Stati Uniti ha portato 20 tonnellate di materiale per aiutare i senzatetto della regione di Gishkhun.
Un centinaio di case sono state distrutte e altre 900 danneggiate dal sisma di magnitudo 5,3 sulla scala Richter.
Questa regione del Tagikistan è soggetta a rischio sismico. 170 terremoti sono stati registrati nella regione tra il settembre 2007 e il marzo 2009.
Il 1° settembre, le piogge torrenziali che sono cadute sul Burkina Faso hanno lasciato senza casa 150.000 persone. Molti hanno visto le loro case crollare o essere spazzate via dalle acque. Il bisogno di cibo e di acqua potabile è urgente. Inoltre, si teme una recrudescenza della malaria e la diffusione di malattie diarroiche.
A Ouagadougou, le organizzazioni cristiane partner del S.E.L. (associazione protestante di solidarietà internazionale) sono state immediatamente operative per assistere le vittime. 20.000 euro sono già stati stanziati dall’organizzazione francese, ma un appello è stato lanciato per finanziare i bisogni più urgenti.
150 mila sfollati nella capitale, si teme l’emergenza umanitaria
A pochi giorni dall’alluvione che ha colpito il Burkina Faso, nella capitale Ouagadougou si contano i danni: 7 morti, 150 mila sfollati, ponti e strade distrutte. La testimonianza diretta di un cooperante di una organizzazione non governativa.
Continua a piovere in Burkina Faso a pochi giorni dall’alluvione che ha pesantemente colpito la capitale Ouagadougou, provocando sette morti e lasciando senza casa 150 mila persone. A preoccupare, soprattutto, sono le condizioni delle dighe che se non dovessero reggere all’insistenza della pioggia provocherebbero una nuova inondazione della città, con almeno tre metri di acqua che si riverserebbero per le strade.
«Al momento la situazione è abbastanza sotto controllo, la violenza dell’acqua caduta nei giorni scorsi sembra cessata ma lo stato d’ansia dovuto alla tenuta degli argini delle dighe sta minando la tipica flemma burkinabé». Il racconto è di Marco Alban, responsabile dei progetti di cooperazione decentrata in Burkina per l’ong Lvia di Torino, rientrato nella capitale burkinabé, dove ad accoglierlo ha trovato uno scenario piuttosto disastroso.
I danni dell’alluvione, ha raccontato Alban, hanno riguardato per lo più le infrastrutture cittadine, con ponti che sono saltati, strade rese impraticabili e la centrale elettrica che non riesce a funzionare a pieno regime. A destare maggiore preoccupazione, tuttavia, sono le condizioni della popolazione: secondo dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, 150 mila persone non hanno più una casa e ora sono accolte soprattutto nelle scuole, ritardando così l’avvio del nuovo anno scolastico a Ouagadougou.
«Ad essere colpiti sono stati in particolar modo i quartieri più poveri, dove le abitazioni sono costruite con un impasto di terra e sterco animale (il “banco”), che con la pioggia si scioglie letteralmente – ha proseguito Alban – L’alluvione dei giorni scorsi le ha praticamente spazzate via e se pensiamo che in ogni casa abitano 10-15 persone possiamo immaginare le dimensioni dell’emergenza attuale».
Sul fronte degli aiuti umanitari, in Burkina Faso è scattata sin da subito una grande raccolta fondi a livello nazionale e internazionale. Secondo il governo burkinabé, i danni provocati dall’alluvione ammontano a 47 miliardi di franchi Cfa, circa 71 milioni di euro. Fino a ieri, secondo quanto riportato dal sito inondationsauburkina.net, sono stati raccolti quasi 1,3 milioni di euro. Particolarmente attiva, a tal proposito, si è rivelata la cinemateca di Parigi che ha deciso di intervenire in prima persona per salvare le pizze originali dei film custodite alla Cineteca africana di Ouagadougou, che rischiano di andare perdute sempre per via dell’acqua che si è abbattuta sulla struttura. Per quanto riguarda l’Italia, infine, il comune di Ouagadougou ha inviato una richiesta d’aiuto ufficiale alla città d Torino; anche la Regione Piemonte, a quanto si è appreso, metterà a disposizione dei fondi, mentre nel resto del paese sono diverse le ong che hanno attivato un numerosi conto corrente per l’invio di aiuti economici.
(danilo giannese)
L’ente di aiuto umanitario delle chiese evangeliche in Svizzera (ACES) ha stanziato 100’000 franchi per aiutare le vittime del conflitto attualmente in corso nella Striscia di Gaza. Aces collabora nella regione con l’organizzazione partner Physicians for Human Rights (PHR) che mette a disposizione materiale medico e sanitario nella Striscia di Gaza.
Mentre i combattimenti vanno avanti, gli ospedali di Gaza sono strapieni, mancano medicinali, personale e cibo. Al momento è possibile effettuare solo interventi urgenti. Aces e Phr, presenti a Gaza City, trasportano e distribuiscono medicine e materiale sanitario in città. Nelle prossime settimane è previsto il rifornimento di ospedali o centri di pronto soccorso nell’intera Striscia. Phr si impegna anche per aggirare gli ostacoli legali che impediscono un’efficace intervento a favore delle vittime del conflitto. Aces sostiene l’impegno di Phr allo scopo di affermare il rispetto dei diritti umani.
Il pastore Claude Baty, presidente della Federazione Protestante di Francia (FPF), di ritorno da un viaggio ad Haiti, sottolinea “l’immenso lavoro che resta da fare per la ricostruzione del paese” e lancia un appello di raccolta fondi per Haiti.
Il pastore Claude Baty si è recato ad Haiti dall’8 al 15 dicembre con una delegazione di pastori e di membri del servizio protestante di missione, in particolare per consegnare alla Federazione Protestante di Haiti 33.000 euro raccolti dal Fondo di urgenza creato a settembre dalla FPF.
Una parte dei fondi è stata utilizzata per l’acquisto di kit alimentari, per il finanziamento dell’apertura delle scuole in Istituti scolastici protestanti (ad Haiti l’80% delle scuole sono private) e per lavori di sgombero dopo il passaggio dei cicloni. Il rimanente servirà in particolare a finanziare dei progetti agricoli e di ambiente.
La Federazione Protestante di Francia rilancia il suo appello alla solidarietà al fine di alimentare i fondi di urgenza destinati ad Haiti.
Per ulteriori informazioni visitare il sito della Federazione Protestante di Francia