Nel corso della sua predicazione dal titolo ‘La sedia di Eli’ del 26 Ottobre del 2008, Davide Di Iorio, pastore della Chiesa ADI di Reggio Calabria ha affermato: ‘Una vita sulla sedia [cioè sulla sedia della propria religiosità, all’ingresso della casa di Dio!] porta all’invecchiamento, alla perdita della visione, e infatti Eli non vedeva più. Porta alla grassezza, alla pesantezza, alla negligenza, una vita sulla sedia porta alla perdita della presenza di Dio, abbiamo visto, e può portare anche alla morte, soprattutto a quella spirituale. Sentendo la notizia dell’arca cadde dalla sua sedia all’indietro, e morì. Si può evitare la morte per asfissia religiosa? Si può passare dalla religiosità alla fede viva in Cristo Gesù? Certo che si può. Noi non dobbiamo dimenticare che siamo stati fatti per sedere con Cristo nei luoghi celesti. Tutte le nostre sconfitte sono state realizzate quando ci siamo seduti in mezzo agli altri. Pietro stava seduto nel cortile, una serva gli si avvicinò e gli disse: ‘Anche tu eri con Gesù il Galileo’. Rinnegò, e rinnegò più volte: ‘No, io non lo conosco’. Non avrebbe mai dovuto sedersi su quella sedia. Lot era seduto all’ingresso di Sodoma, e partecipava quindi attivamente alla vita cittadina e politica. Ma la Bibbia dice: “Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de’ peccatori, né si siede in compagnia degli schernitori” (Salmo 1:1).
Ascoltate da voi stessi le sue parole.
Tutta la predicazione è scaricabile da qua: http://www.abbiatefedeindio.it/video.asp
Dunque, secondo Davide Di Iorio, e questo è molto evidente a chiunque ascolta le sue parole con attenzione, Lot non era beato perché si sedeva in compagnia degli schernitori! Quel passo del salmo primo preceduto da quel MA LA BIBBIA DICE messo dopo avere parlato di Lot seduto all’ingresso di Sodoma non può che portare a questa conclusione. Queste non sono mie congetture od opinioni, ma quello che realmente ha detto questo pastore.
Ora, ma non ha mai letto questo pastore che Dio “salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere)” (2 Pietro 2:7-8)? Le cose sono due: o Davide Di Iorio non ha mai letto queste parole dell’apostolo Pietro, e questo è grave, o le ha lette ma ha voluto dire quelle cose su Lot per confermare l’allegoria fatta sulla sedia di Eli con altre sedie su cui si sedettero altri uomini della Bibbia, tra cui Lot, e quindi ha dovuto dare alle parole della Genesi: “Lot stava sedendo alla porta di Sodoma” (Genesi 19:1) un significato negativo, estremamente negativo; ed anche questo è altrettanto grave, forse più grave, perché così facendo è andato a contrastare la Parola di Dio che presenta Lot come il giusto Lot, come un uomo integro che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati e un uomo che si tormentava la sua anima giusta per le inique opere che vedeva e le cose malvagie che sentiva e quindi un uomo che non si sedeva in compagnia degli schernitori.
A proposito di quello che la Scrittura dice di colui che è giusto, vi ricordo queste parole che Dio disse tramite il profeta Ezechiele: “Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia, se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gl’idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non s’accosta a donna mentre è impura, se non opprime alcuno, se rende al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti l’ignudo, se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni operando con fedeltà, quel tale è giusto; certamente egli vivrà, dice il Signore, l’Eterno” (Ezechiele 18:5-9). Vi prego di notare attentamente la definizione di giusto che dà Dio sotto l’Antico Testamento. Ora, se Lot è chiamato dalla Scrittura, e quindi da Dio, giusto, pensate che la sua condotta non ricalcasse quello che è scritto nel libro del profeta Ezechiele? Evidentemente la vita di Lot era esattamente come quella descritta poi da Dio tramite Ezechiele. E dato che la sua vita era una vita giusta, Lot era beato o felice, quantunque fosse del continuo contristato per la lasciva condotta degli scellerati. Lo ripeto, era beato, perché la Scrittura dice che beato è colui che ascolta la Parola e la mette in pratica (cfr. Luca 11:28).
Qui dunque ci troviamo davanti ad un attacco al giusto Lot, ci troviamo davanti ad una diffamazione da parte di un pastore ADI contro il giusto Lot, e questo non è ammissibile. Nessuno si può permettere di presentare Lot come ha fatto Davide Di Iorio, perché le cose non stanno così come ha detto questo pastore. Per altro, tra le tante forzature presenti nel suo discorso, non si capisce proprio come si fa a dire basandosi su queste parole della Genesi: “Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; e Lot stava sedendo alla porta di Sodoma” (Genesi 19:1), che quell’uomo partecipasse ‘attivamente alla vita cittadina e politica’ della città. Questa è una sua congettura. Limitiamoci a dire che in quel momento stava seduto alla porta di Sodoma e basta, senza andare oltre. E poi quel partecipare attivamente alla vita cittadina e politica di Sodoma, messo nel contesto della predicazione e di quello che il Di Iorio vuole trasmettere al suo uditorio, è evidente che lascia intendere che Lot si comportasse male, che fosse una persona mondana e carnale. E tutto ciò va a contraddire il fatto che Lot è chiamato giusto dalla Sacra Scrittura che è ispirata dallo Spirito della verità. Questo significa accusare Lot di qualcosa che non faceva, e di essere qualcosa che non era. Proprio loro dunque che stanno continuamente a dire che non dobbiamo giudicare, si mettono a giudicare ingiustamente pure il giusto Lot. E in base a cosa dicono tutto ciò? In base al fatto che quando i due angeli arrivarono a Sodoma, Lot stava sedendo alla porta della città! Non sappiamo perché Lot si trovasse seduto in quel momento all’ingresso di Sodoma, perché la Bibbia non lo dice, ma le ADI lo sanno per certo, o meglio sanno per certo che cosa significa che Lot era seduto alla porta di Sodoma quella sera in cui arrivarono gli angeli di Dio! Anzi diciamo pure che le ADI sanno che Lot era seduto in compagnia degli schernitori quando arrivarono i due angeli di Dio! E poi – perché non finisce qua – ammesso e non concesso che Lot fosse seduto in compagnia degli schernitori, come si fa a dire che ‘tutte le nostre sconfitte sono state realizzate quando ci siamo seduti in mezzo agli altri’, e proprio di Lot la Scrittura dice che mentre sedeva alla porta di Sodoma giunsero i due angeli di Dio che poi avrebbero salvato Lot, sua moglie, e le sue due figlie dal giudizio di Dio contro Sodoma? Come si può vedere le cose sbagliate dette dal Di Iorio sono parecchie in merito a Lot.
E diciamo qualcosa adesso anche in merito alla ‘sedia di Pietro’: ma che c’entra il fatto che Pietro rinnegò tre volte il Signore con il fatto che “stava seduto fuori nella corte” (Matteo 26:69)? E che c’entra poi dire a proposito di Pietro che egli ‘non avrebbe dovuto mai sedersi su quella sedia’? A proposito di queste parole, pare che se Pietro non si fosse seduto su quella sedia non avrebbe rinnegato di conoscere il Signore. Ma come si fanno a dire simili assurdità? Il Signore aveva predetto che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte, e quindi quella predizione si doveva adempiere, sia con Pietro seduto che con Pietro in piedi in compagnia di altri, sia che questi fossero o non fossero discepoli di Cristo. Certo, la Scrittura dice che Pietro stava seduto fuori nella corte quando la serva lo vide e gli rivolse la parola, perché è la verità; ma come si fa a dire che Pietro non avrebbe mai dovuto sedersi su quella sedia, come se Pietro rinnegò il Signore perché si sedette su quella sedia o in quel posto, e se non vi si fosse seduto non avrebbe rinnegato il Signore? E poi ricordiamo che quando Pietro rinnegò la prima volta di conoscere il Signore, egli era assieme ad un altro discepolo, secondo che è scritto: “Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote; ma Pietro stava di fuori, alla porta. Allora quell’altro discepolo che era noto al sommo sacerdote, uscì, parlò con la portinaia e fece entrar Pietro. La serva portinaia dunque disse a Pietro: Non sei anche tu de’ discepoli di quest’uomo? Egli disse: Non lo sono” (Giovanni 18:15-17). Ora, perché la portinaia si rivolse proprio a Pietro e non ad ambedue i discepoli del Signore? Forse perché Pietro si era messo a sedere in mezzo agli altri e quell’altro discepolo invece era entrato nella corte e magari era rimasto in piedi? Evidentemente no, ma semplicemente perché si dovevano adempiere le parole di Gesù e quindi Dio fece sì che quella donna facesse quella domanda proprio a Pietro.
Pastori delle ADI, siamo veramente stanchi di sentire queste vostre falsità, siamo veramente stanchi, e vi posso assicurare che anche il Signore è stanco di sentirle. Mettetevi a leggere le Scritture, a investigarle, e a tagliarle rettamente, perché con queste vostre fasulle e forzate allegorie state facendo dire alla Parola cose che essa non dice, e per questo sappiate porterete la pena e subirete un danno.
Giacinto Butindaro