Le ADI insegnano la gap-theory, che è un’eresia

Le ADI insegnano la gap-theory, che è una eresia

Introduzione

Quando le ADI parlano della creazione di tutte le cose, occorre tenere bene a mente che insegnano la cosiddetta gap-theory. Ma cosa afferma questa teoria? Per spiegarlo citerò parte di un articolo scritto da Francesco Toppi, pastore delle ADI, apparso sul quindicinale Cristiani Oggi. Ecco le parole di Francesco Toppi: ‘Nel principio Iddio creò i cieli e la terra, e la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia della terra, e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque (Genesi 1:1-2). Genesi 1:1: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra” non descrive il primo passo della creazione, non si riferisce alla creazione dal nulla della materia informe, ma ad una creazione perfetta: “i cieli e la terra”. (…) Questa creazione fisica originale risulta completa in sé, come tutte le cose che Dio crea, anche se di questa prima creazione non si conoscono i particolari. (…) Genesi 1:2 sarebbe il risultato di una distruzione di una catastrofe e sottointende un risultato di un episodio della “protostoria” dell’universo. A questa iniziale creazione originale di Genesi 1:1 sarebbe seguita da un periodo indeterminato di tempo, al quale possono corrispondere tutte le ere geologiche di miliardi di anni, attualmente rilevati con mezzi radiometrici (…) Il grande cataclisma che ridusse la terra “informe e vuota e le tenebre coprivano l’abisso” dev’essere stato un evento di portata cosmica e quindi può riferirsi soltanto alla ribellione di Satana, alla sua espulsione dal cielo e alla sua caduta sulla terra’. (…) Di conseguenza Genesi 1:3-31 descrive la “ri-creazione” durante la quale il Creatore, ricostruì dalla materia informe della creazione originale preesistente la creazione adamica’. (Cristiani Oggi, 1988 N° 4, pag. 2). Questa interpretazione ‘permette di affermare che la Bibbia non contrasta con la scienza’ (Ibid., pag. 2).

Questa teoria è stata accennata anche dal pastore Davide Di Iorio, durante la sua predicazione dal titolo ‘L’Iddio che parla’ del 20/8/2006, quando dice: ‘Non è neanche un caso che Dio si è rivelato come il Dio che parla dopo che c’è stata questa conseguente rovina ben descritta nel verso 2 lapidariamente ‘E la terra era informa e vuota’. Non possiamo assolutamente accettare che Dio fece una cosa così. Dio nel principio creò tutto perfetto, ma la ribellione del nemico produsse dei risultati rovinosi’ (min. 6-7). Ascoltatelo da voi stessi in questo video:

[vimeo=http://vimeo.com/12817409]

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Per riassumere dunque, prima ci fu la creazione perfetta di Dio, questa creazione però in seguito alla caduta di Satana dal cielo diventò informe e vuota per cui Dio dovette rifarla. I sei giorni della creazione dunque non furono in realtà giorni di creazione ma giorni di ricreazione o di restituzione. Tra il verso 1 e il verso 2 del primo capitolo della Genesi si possono tranquillamente collocare le varie ere geologiche di miliardi di anni di cui parlano gli scienziati! La paternità di questa teoria, che viene spesso chiamata gap-theory (teoria dell’intervallo), spetta soprattutto al predicatore scozzese Thomas Chalmers (1780-1847) il quale cercava di conciliare la Genesi con le nuove scoperte sull’età della terra.

Confutazione

La gap-theory è una falsa dottrina. Le ragioni sono le seguenti.
Se le cose fossero realmente così come dicono i sostenitori della gap-theory la Scrittura sarebbe annullata per i seguenti motivi. Innanzi tutto ciò significherebbe che le cose descritte nel primo capitolo della Genesi sarebbero delle cose rifatte da Dio per cui si dovrebbe parlare di ri-creazione e non più di creazione. Mentre la Scrittura parla continuamente di creazione in riferimento agli eventi del primo capitolo della Genesi. Dice infatti la Scrittura dopo che Dio si riposò dell’opera sua il settimo giorno che “queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli” (Genesi 2:4). Dio stesso quando ordinò ad Israele di ricordarsi del settimo giorno per santificarlo disse che “in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi, e si riposò il settimo giorno” (Esodo 20:11). Non è abbastanza chiaro che prima di quei sei giorni creativi non ne esistettero altri? Che senso avrebbe dire fu il primo giorno, fu il secondo giorno, fu il terzo giorno e così via, se il primo giorno non era quello perchè in realtà c’era già stato un primo giorno miliardi di anni prima? Non sarebbe questo ammettere implicitamente che nel libro della Genesi ci siano delle menzogne?

Ma veniamo all’uomo. Se questa teoria fosse vera si dovrebbe giungere alla conclusione che Adamo non fu il primo uomo; perchè questo? Perchè se quando viene detto che nel principio Iddio creò i cieli e la terra significasse che Egli creò una creazione perfetta che poi fu distrutta dalla caduta di Satana sulla terra, ciò significherebbe che a quel tempo Dio aveva creato anche l’uomo e la donna sulla terra perchè la creazione non sarebbe stata perfetta senza la creazione dell’essere umano. E quindi prima di Adamo sarebbero esistiti altri esseri umani sulla terra prima che quest’ultima diventasse informe e vuota. E questo non è possibile perchè la Scrittura chiama Adamo il primo uomo. Paolo dice infatti ai Corinzi: “Il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente” (1 Corinzi 15:45). Ma dimmi un pò: quando Gesù parlò della creazione dell’uomo e della donna non disse forse: “Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne” (Matteo 19:4-5)? Che significa quel “da principio”? A quale creazione si riferiva? Per quanto noi sappiamo si riferiva all’unica creazione dell’uomo e della donna avvenuta per opera di Dio e cioè quella descritta nella Genesi. Quindi quel ‘da principio’ non può che riferirsi all’unico principio di cui la scrittura parla; quello in cui Dio creò e non ricreò l’uomo e la donna. E di questo passo si dovrebbe dire che Adamo non nominò per la prima volta gli animali, perchè in realtà essi erano stati già nominati dal primo vero uomo che era esistito miliardi di anni prima di lui, e quindi lui si limitò a rinominarli e ci sarebbe da domandarsi allora a questo punto se i nomi dati agli animali da Adamo siano stati uguali a quelli dati dall’altro uomo vissuto in precedenza. Insomma se si ammettesse quella teoria si potrebbe finire coll’ammettere tante cose strane che si oppongono alla Scrittura. E chissà? Magari qualcuno sarebbe tentato persino di metterci in quei miliardi di anni che hanno preceduto la ri-creazione di Dio descritta nel primo capitolo della Genesi anche l’Homo Erectus e l’uomo di Neanderthal ecc., ecc.; così si andrebbe a finire col dire che questa cosiddetta evoluzione dell’uomo ebbe luogo prima della ri-creazione di Dio! Insomma fratello, ammettere una simile teoria sulla creazione significherebbe finire collo scontrarci con la Parola di Dio su diversi punti, e questo non lo vogliamo fare.

Ma allora come si spiega il fatto che nella Genesi ci sia scritto che la terra era informe e vuota cosa questa che a dire dei sostenitori della gap-theory sosterrebbe la loro tesi? Si spiega perchè quando Iddio creò la terra essa non aveva la forma che ha adesso, ma era informe. Quindi non è che essa diventò informe ma fu fatta inizialmente informe da Dio, poi in seguito egli la formò. Si tenga presente infatti che inizialmente i continenti terrestri non erano visibili come lo sono adesso perchè essi erano sommersi sotto le acque secondo che è scritto che Dio il terzo giorno disse: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto. E così fu” (Genesi 1:9). E con ciò s’accordano le parole del salmista che dice: “Tu l’avevi coperta dell’abisso come d’una veste, le acque s’erano fermate sui monti. Alla tua minaccia esse si ritirarono, alla voce del tuo tuono fuggirono spaventate. Le montagne sorsero, le valli s’abbassarono, nel luogo che tu avevi stabilito per loro” (Salmo 104:6-8). Quindi quando si legge che al principio la terra era informe bisogna tenere presente che la terra non era ancora emersa dalle acque come lo fu il terzo giorno secondo che dice Pietro che “ab antico, per effetto della Parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall’acqua” (2 Pietro 3:5). Inoltre essa era vuota perchè noi sappiamo che sia le piante, sia gli animali e sia l’uomo furono creati da Dio rispettivamente il terzo giorno ed il sesto. A giusta ragione quindi, e senza che ci dobbiamo meravigliare, è detto che era anche vuota.

Una cosa simile si può dire anche dell’uomo perchè anch’esso non assunse la forma che ha adesso subito, perchè la Scrittura dice che Dio “formò l’uomo dalla polvere della terra” (Genesi 2:7). Questo “formò l’uomo” implica che inizialmente fu informe ed in seguito assunse la forma che Dio aveva decretato dovesse avere. (Quanto questo processo di formazione sia durato con precisione in termini di tempo non è detto, comunque sia esso avvenne nel corso di un giorno di 24 ore). Non c’è nulla di strano in tutto ciò, perchè anche il neonato che deve nascere, prima di assumere la forma con cui uscirà dal seno della madre, inizialmente era informe ed ha subìto un processo di trasformazione durato in questo caso alcuni mesi. Quando Davide dice nei Salmi: “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo” (Salmo 139:16) non intendeva forse dire che anche lui era stato informe all’inizio? E bada che il tutto è opera di Dio perchè sempre Davide dice a Dio: “Sei tu …. che mi hai intessuto nel seno di mia madre” (Salmo 139:13) e Giobbe: “Le tue mani mi hanno formato, m’hanno fatto tutto quanto (…) ricordati che m’hai plasmato come argilla…” (Giobbe 10:8,9). Ma l’uomo quando fu inizialmente plasmato dalle mani di Dio non solo era informe ma anche vuoto perchè in lui non c’era vita. Fu quando Dio terminò di plasmare il suo corpo che gli soffiò l’alito vitale e l’uomo divenne un anima vivente (cfr. Genesi 2:7). Quindi il tutto rientra nel modo di agire di Dio; ma purtroppo questo modo di agire di Dio così chiaramente descritto è stato offuscato da questa teoria sopra esposta che non è altro che una idea scaturita da una errata interpretazione data alle parole: “Era informe e vuota”; idea però che se da un lato è inconciliabile con l’insegnamento della Scrittura riguardo alla creazione dall’altro getta una sorta di ponte tra la scienza e la Genesi perchè in una certa maniera conferma che le ere geologiche degli scienziati in cui noi non crediamo minimamente in effetti si possono benissimo e tranquillamente collocare nel racconto della Genesi. In altre parole questa teoria è sorta dalla necessità di conciliare la scienza con la Scrittura. Ed il danno da essa provocata è evidente. La scienza, la scienza, ah quanti danni ha provocato quando dei credenti hanno cercato di mettere d’accordo le sue teorie con la verità della Scrittura.

Fratelli, non andate dietro a questa scienza umana che non pochi credenti ha ingannato e portato lungi dalla verità: attenetevi a quello che sta scritto senza cercare di dare spiegazioni logiche a ciò che risulta incomprensibile ai vostri occhi.

Giacinto Butindaro

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Davide Di Iorio, pastore ADI e segretario delle ADI: Elia ha gustato la morte

Introduzione

In un articolo dal titolo ‘LIBERAZIONE DAI FALSI MIRACOLI ED APPARIZIONI’ scritto da Davide Di Iorio, pastore di una Chiesa ADI, viene detto che il profeta Elia è morto. Ecco il contesto e la frase: ‘Ogni contatto tra deceduti peccatori e santi è vietato, qualsiasi colloquio tra essi ed i viventi non è consentito. I pochi episodi di defunti biblici riapparsi e che hanno colloquiato con viventi, sono eccezioni “permesse” da Dio. Per esempio, il profeta Samuele fu autorizzato ad apparire alla Maga che lo aveva evocato; il motivo divino fu che il re Saul, per il suo stato spirituale, era impossibilitato a stabilire la comunione con Dio e fu incaricato di rivelargli l’immediato futuro. Dall’episodio si capisce che i defunti evocati (1 Samuele 28) non possono rispondere: l’evocatrice “urlò” spaventata vedendo realmente Samuele e non un demone trasformato (v.12); si evince anche che sono contrariati: “Perché mi hai disturbato, facendomi salire?” (v. 15a) e che serbano la facoltà di ricordare : “Il Signore ha agito come ti aveva annunziato per mezzo mio” (v. 17a). Altre due morti con protagonisti che sono apparsi e che hanno parlato, sono Mosè ed Elia sul monte della trasfigurazione. Anche in questo caso si tratta di permessi divini accordati per sottolineare “dalla magnifica gloria” la superiorità di Cristo Gesù sulla Legge (Mosè) ed i Profeti (Elia) e quindi della dispensazione della Grazia: “Questo è il mio Figlio Diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo“ (Matteo 17: 5)’ (http://www.adi-rc.org/sitonew/articoli.asp?pagina=2&id=17). Guarda sotto lo screenshot della parte dell’articolo.

Nota bene: secondo molti pastori delle ADI, Elia non è morto, come per esempio per Paolo Lombardo, pastore della Chiesa ADI di Catania, che nello studio ‘L’Apocalisse’, a riguardo dei due testimoni dell’apocalisse (cap. 11), dice: ‘Enoc ed Elia? Essi non sono morti, essendo stati portati direttamente in cielo; ma non è per niente specificato che siano loro’ (pag. 11). Comunque, dato che Davide Di Iorio è un pastore delle ADI come anche segretario delle ADI, e questa cosa la insegna, ho ritenuto necessario confutare questa sua asserzione per il bene di quei fratelli che ascoltano o leggono le sue parole.

Confutazione

Ora, che Samuele e Mosè siano morti, e che quindi nel loro caso si può parlare di apparizioni di persone morte per permesso divino è vero, ma che pure Elia sia morto è falso per le seguenti ragioni:

1) Elia fu trasportato da Dio in cielo perché non vedesse la morte, secondo che è scritto: “Or quando l’Eterno volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia si partì da Ghilgal con Eliseo. Ed Elia disse ad Eliseo: ‘Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda fino a Bethel’. Ma Eliseo rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò’. Così discesero a Bethel. I discepoli dei profeti ch’erano a Bethel andarono a trovare Eliseo, e gli dissero: ‘Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?’ Quegli rispose: ‘Sì, lo so; tacete!’ Ed Elia gli disse: ‘Eliseo, fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda a Gerico’. Quegli rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò’. Così se ne vennero a Gerico. I discepoli dei profeti ch’erano a Gerico s’accostarono ad Eliseo, e gli dissero: ‘Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?’ Quegli rispose: ‘Sì, lo so; tacete!’ Ed Elia gli disse: ‘Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda al Giordano’. Quegli rispose: ‘Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima, tua io non ti lascerò’. E proseguirono il cammino assieme. E cinquanta uomini di tra i discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono dirimpetto al Giordano, da lungi, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò, e percosse le acque, le quali si divisero di qua e di là, in guisa che passarono ambedue a piedi asciutti. E, passati che furono, Elia disse ad Eliseo: ‘Chiedi quello che vuoi ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto’. Eliseo rispose: ‘Ti prego, siami data una parte doppia del tuo spirito!’ Elia disse: ‘Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma se non mi vedi, non ti sarà dato’. E com’essi continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro di fuoco e de’ cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. E Eliseo lo vide e si mise a gridare: ‘Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!’ Poi non lo vide più” (2 Re 2:1-12).

2) Elia deve venire, secondo che è scritto in Malachia: “Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole. Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore de’ figliuoli verso i padri, ond’io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio” (Malachia 4:5-6). Venuta dunque che precederà il ritorno di Cristo, e che fu confermata da Gesù Cristo ai Suoi discepoli quando disse loro: “Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa” (Matteo 17:11).

Qualcuno dirà: Ma Giovanni Battista non era Elia allora?’ No, non lo era. Lui stesso lo disse a quei sacerdoti e leviti che gli domandarono se fosse Elia, secondo che è scritto: “Ed essi gli domandarono: Che dunque? Sei Elia? Ed egli rispose: Non lo sono” (Giovanni 1:21).

Giacinto Butindaro

Aggiornamento: 18.08.2010

Lettera di rettifica da parte di Davide Di Iorio

In data 18 Agosto 2010 è arrivata a mio fratello Giacinto la seguente lettera da parte di Davide Di Iorio, che pubblico:

Caro Fratello Butindaro,

a chiarimento delle mie convinzioni personali riguardo all’ articolo (non è un libro):

LIBERAZIONE DAI FALSI MIRACOLI ED APPARIZIONI
(seconda parte)

preciso e ti prego fare rettifica che l’affermazione seguente:

Altre due morti con protagonisti che sono apparsi e che hanno parlato, sono Mosè ed Elia sul monte della trasfigurazione. Anche in questo caso si tratta di permessi divini accordati per sottolineare “dalla magnifica gloria” la superiorità di Cristo Gesù sulla Legge (Mosè) ed i Profeti (Elia) e quindi della dispensazione della Grazia: “Questo è il mio Figlio Diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo“ (Matteo 17: 5)…
per errore materiale, manca della precisazione: “In realtà Elia non è mai morto, ma è stato solo rapito vivo in Cielo, mentre Mosè è stato seppellito da Dio stesso”.

Sarebbe stata molto gradita da parte tua una segnalazione fraterna e riservata che sarebbe stata subito apportata.

Ringraziandoti comunque, ricevi saluti cristiani.

Davide Di Iorio

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[Video] Fino all’ultimo voto

http://www.youtube.com/watch?v=1EeBR1GG7BM

In occasione delle elezioni comunali del Maggio 2007 a Reggio Calabria c’è stato un feroce scontro politico tra gli Evangelici, che avevano i loro candidati, e quelli della Chiesa di Gallico (di cui è pastore Gilberto Perri) che avevano candidato Massimo Ripepi nella lista ‘Area dello Stretto’. Ha vinto quest’ultimo.

In questo video ascolterete Gilberto Perri parlare sia prima delle elezioni (25 Aprile 2007) che dopo (2 Giugno 2007), e rivelare che in questa competizione politica è stata coinvolta anche la Chiesa ADI, di cui è pastore Davide Di Iorio.

Giudicate voi, fratelli, da persone intelligenti quello che è avvenuto. Peraltro, devo dire, che quando Perri denuncia l’ipocrisia di taluni Evangelici che contestano la sua discesa in politica con il partito PACE, ma loro stessi poi sotto sotto fanno anch’essi politica ha ragione. Come Cristiani infatti bisogna essere coerenti, non si può riprovare una cosa e nello stesso tempo compierla.

Comunque sbagliano sia quelli della Chiesa di Gallico che quelli delle altre Chiese Evangeliche nel darsi alla politica, in quanto fanno qualcosa che la Chiesa di Dio non è chiamata a fare.

Leggete la confutazione della ‘Teologia del dominio’

NOTA BENE

In data 11 Dicembre 2009 ho ricevuto una telefonata dal pastore Davide Di Iorio, che mi ha voluto fare questa precisazione in merito alle parole di Gilberto Perri:

‘Noi come Chiesa ADI di Reggio Calabria non abbiamo nessun rappresentante politico e né sosteniamo politicamente nessun rappresentante politico. Ognuno vota chi vuole lui’,

E poi mi ha anche detto che non sa assolutamente nulla della candidatura di questo Pepe Morabito alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 2007, ed ha smentito la presenza di qualsiasi candidato politico all’interno della Chiesa ADI di Reggio Calabria.

Giacinto Butindaro

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Il battesimo di luce ministrato da Elia e Mosè a Gesù sul monte santo

Il battesimo di luce ministrato da Elia e Mosè a Gesù sul monte santo

ovvero quando si fa dire alla Bibbia quello che si vuole

Durante la sua predica dal titolo ‘Una voce dalla magnifica gloria’, dell’8 Febbraio 2009, Davide Di Iorio, pastore della Chiesa ADI di Reggio Calabria, ha affermato che Gesù sul monte santo, quando fu trasfigurato, fu battezzato nella luce da Elia e Mosè. Ecco le sue parole: ‘Ma Gesù non è stato battezzato in acqua? Sì, è stato battezzato in acqua per il ministero che doveva fare, ma ora ha un battesimo di luce per la sua imminente passione; è stato battezzato in acqua nel fiume Giordano, ma ora ha un battesimo di luce nella nuvola di gloria; è stato battezzato in acqua da Giovanni il Battista, ma adesso riceve il battesimo di luce da Mosè ed Elia; è stato battezzato in acqua davanti al popolo, ma adesso riceve il battesimo di luce davanti ai suoi tre apostoli; è stato battezzato in acqua al Giordano come Signore della Chiesa, ma adesso è battezzato di luce sul monte come Supremo Profeta, come Maestà, come la Somma Autorità. Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il mio diletto Figlio nel quale mi sono compiaciuto. Dio sia lodato per questa maestà spiegata dal Padre’.

Ascoltate da voi stessi le sue parole.

Tutta la predicazione è scaricabile da qua: http://www.abbiatefedeindio.it/video.asp (min. 31)

Ci troviamo per l’ennesima volta davanti ad affermazioni che non hanno nulla a che fare con la verità. Questo battesimo di luce ricevuto da Gesù per mano di Elia e Mosè, si può paragonare alla consacrazione di Pietro come capo della Chiesa che ricevette Pietro da Gesù, di cui parla la Chiesa Cattolica Romana, nel senso che come non accadde mai che Pietro fu costituito capo della Chiesa così anche Gesù non ricevette mai nessun battesimo di luce sul monte santo per mano di Elia e Mosè. Parlare di questo battesimo significa far dire alla Parola di Dio cose che essa non dice e a cui neppure allude, e quindi andare al di là di quello che è scritto.

Non importa con quale enfasi si possa parlare di questo battesimo di luce, non importa quali ragionamenti vengano fatti per sostenerlo, esso non avvenne. Su quel monte avvenne semplicemente la trasfigurazione del nostro Signore Gesù Cristo, e apparvero Elia e Mosè che parlarono con Gesù della dipartenza che egli stava per compiere in Gerusalemme, e ad un certo punto venne dalla magnifica gloria la voce del Padre che disse: “Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo” (Matteo 17:5). E a proposito di quell’evento, va ricordato che Pietro, uno di quegli apostoli che erano là presenti, disse poi che Gesù “ricevette da Dio Padre onore e gloria quando giunse a lui quella voce dalla magnifica gloria: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi son compiaciuto” (2 Pietro 1:17). Da come parla il Di Iorio invece pare che Gesù ricevette onore e gloria quando Elia e Mosè gli ministrarono questo cosiddetto battesimo di luce. Ma è così chiaro e semplice quello che ha detto l’apostolo Pietro; ma perché fare tutti questi ragionamenti facendo saltare fuori un battesimo di luce ministrato da Elia e Mosè a Gesù?

Devo dire che rimango sconcertato nel constatare come proprio le ADI che ripetutamente affermano di non volere andare al di là di quello che è scritto, non sono per nulla da meno di tante altre Chiese Pentecostali e non Pentecostali che vanno al di là di quello che è scritto.

Giacinto Butindaro

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Difendiamo il giusto Lot dagli attacchi delle ADI! (articolo confutatorio con video)

Nel corso della sua predicazione dal titolo ‘La sedia di Eli’ del 26 Ottobre del 2008, Davide Di Iorio, pastore della Chiesa ADI di Reggio Calabria ha affermato: ‘Una vita sulla sedia [cioè sulla sedia della propria religiosità, all’ingresso della casa di Dio!] porta all’invecchiamento, alla perdita della visione, e infatti Eli non vedeva più. Porta alla grassezza, alla pesantezza, alla negligenza, una vita sulla sedia porta alla perdita della presenza di Dio, abbiamo visto, e può portare anche alla morte, soprattutto a quella spirituale. Sentendo la notizia dell’arca cadde dalla sua sedia all’indietro, e morì. Si può evitare la morte per asfissia religiosa? Si può passare dalla religiosità alla fede viva in Cristo Gesù? Certo che si può. Noi non dobbiamo dimenticare che siamo stati fatti per sedere con Cristo nei luoghi celesti. Tutte le nostre sconfitte sono state realizzate quando ci siamo seduti in mezzo agli altri. Pietro stava seduto nel cortile, una serva gli si avvicinò e gli disse: ‘Anche tu eri con Gesù il Galileo’. Rinnegò, e rinnegò più volte: ‘No, io non lo conosco’. Non avrebbe mai dovuto sedersi su quella sedia. Lot era seduto all’ingresso di Sodoma, e partecipava quindi attivamente alla vita cittadina e politica. Ma la Bibbia dice: “Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de’ peccatori, né si siede in compagnia degli schernitori” (Salmo 1:1).

Ascoltate da voi stessi le sue parole.

Tutta la predicazione è scaricabile da qua: http://www.abbiatefedeindio.it/video.asp

Dunque, secondo Davide Di Iorio, e questo è molto evidente a chiunque ascolta le sue parole con attenzione, Lot non era beato perché si sedeva in compagnia degli schernitori! Quel passo del salmo primo preceduto da quel MA LA BIBBIA DICE messo dopo avere parlato di Lot seduto all’ingresso di Sodoma non può che portare a questa conclusione. Queste non sono mie congetture od opinioni, ma quello che realmente ha detto questo pastore.

Ora, ma non ha mai letto questo pastore che Dio “salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere)” (2 Pietro 2:7-8)? Le cose sono due: o Davide Di Iorio non ha mai letto queste parole dell’apostolo Pietro, e questo è grave, o le ha lette ma ha voluto dire quelle cose su Lot per confermare l’allegoria fatta sulla sedia di Eli con altre sedie su cui si sedettero altri uomini della Bibbia, tra cui Lot, e quindi ha dovuto dare alle parole della Genesi: “Lot stava sedendo alla porta di Sodoma” (Genesi 19:1) un significato negativo, estremamente negativo; ed anche questo è altrettanto grave, forse più grave, perché così facendo è andato a contrastare la Parola di Dio che presenta Lot come il giusto Lot, come un uomo integro che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati e un uomo che si tormentava la sua anima giusta per le inique opere che vedeva e le cose malvagie che sentiva e quindi un uomo che non si sedeva in compagnia degli schernitori.

A proposito di quello che la Scrittura dice di colui che è giusto, vi ricordo queste parole che Dio disse tramite il profeta Ezechiele: “Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia, se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gl’idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non s’accosta a donna mentre è impura, se non opprime alcuno, se rende al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti l’ignudo, se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni operando con fedeltà, quel tale è giusto; certamente egli vivrà, dice il Signore, l’Eterno” (Ezechiele 18:5-9). Vi prego di notare attentamente la definizione di giusto che dà Dio sotto l’Antico Testamento. Ora, se Lot è chiamato dalla Scrittura, e quindi da Dio, giusto, pensate che la sua condotta non ricalcasse quello che è scritto nel libro del profeta Ezechiele? Evidentemente la vita di Lot era esattamente come quella descritta poi da Dio tramite Ezechiele. E dato che la sua vita era una vita giusta, Lot era beato o felice, quantunque fosse del continuo contristato per la lasciva condotta degli scellerati. Lo ripeto, era beato, perché la Scrittura dice che beato è colui che ascolta la Parola e la mette in pratica (cfr. Luca 11:28).

Qui dunque ci troviamo davanti ad un attacco al giusto Lot, ci troviamo davanti ad una diffamazione da parte di un pastore ADI contro il giusto Lot, e questo non è ammissibile. Nessuno si può permettere di presentare Lot come ha fatto Davide Di Iorio, perché le cose non stanno così come ha detto questo pastore. Per altro, tra le tante forzature presenti nel suo discorso, non si capisce proprio come si fa a dire basandosi su queste parole della Genesi: “Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; e Lot stava sedendo alla porta di Sodoma” (Genesi 19:1), che quell’uomo partecipasse ‘attivamente alla vita cittadina e politica’ della città. Questa è una sua congettura. Limitiamoci a dire che in quel momento stava seduto alla porta di Sodoma e basta, senza andare oltre. E poi quel partecipare attivamente alla vita cittadina e politica di Sodoma, messo nel contesto della predicazione e di quello che il Di Iorio vuole trasmettere al suo uditorio, è evidente che lascia intendere che Lot si comportasse male, che fosse una persona mondana e carnale. E tutto ciò va a contraddire il fatto che Lot è chiamato giusto dalla Sacra Scrittura che è ispirata dallo Spirito della verità. Questo significa accusare Lot di qualcosa che non faceva, e di essere qualcosa che non era. Proprio loro dunque che stanno continuamente a dire che non dobbiamo giudicare, si mettono a giudicare ingiustamente pure il giusto Lot. E in base a cosa dicono tutto ciò? In base al fatto che quando i due angeli arrivarono a Sodoma, Lot stava sedendo alla porta della città! Non sappiamo perché Lot si trovasse seduto in quel momento all’ingresso di Sodoma, perché la Bibbia non lo dice, ma le ADI lo sanno per certo, o meglio sanno per certo che cosa significa che Lot era seduto alla porta di Sodoma quella sera in cui arrivarono gli angeli di Dio! Anzi diciamo pure che le ADI sanno che Lot era seduto in compagnia degli schernitori quando arrivarono i due angeli di Dio! E poi – perché non finisce qua – ammesso e non concesso che Lot fosse seduto in compagnia degli schernitori, come si fa a dire che ‘tutte le nostre sconfitte sono state realizzate quando ci siamo seduti in mezzo agli altri’, e proprio di Lot la Scrittura dice che mentre sedeva alla porta di Sodoma giunsero i due angeli di Dio che poi avrebbero salvato Lot, sua moglie, e le sue due figlie dal giudizio di Dio contro Sodoma? Come si può vedere le cose sbagliate dette dal Di Iorio sono parecchie in merito a Lot.

E diciamo qualcosa adesso anche in merito alla ‘sedia di Pietro’: ma che c’entra il fatto che Pietro rinnegò tre volte il Signore con il fatto che “stava seduto fuori nella corte” (Matteo 26:69)? E che c’entra poi dire a proposito di Pietro che egli ‘non avrebbe dovuto mai sedersi su quella sedia’? A proposito di queste parole, pare che se Pietro non si fosse seduto su quella sedia non avrebbe rinnegato di conoscere il Signore. Ma come si fanno a dire simili assurdità? Il Signore aveva predetto che Pietro lo avrebbe rinnegato tre volte, e quindi quella predizione si doveva adempiere, sia con Pietro seduto che con Pietro in piedi in compagnia di altri, sia che questi fossero o non fossero discepoli di Cristo. Certo, la Scrittura dice che Pietro stava seduto fuori nella corte quando la serva lo vide e gli rivolse la parola, perché è la verità; ma come si fa a dire che Pietro non avrebbe mai dovuto sedersi su quella sedia, come se Pietro rinnegò il Signore perché si sedette su quella sedia o in quel posto, e se non vi si fosse seduto non avrebbe rinnegato il Signore? E poi ricordiamo che quando Pietro rinnegò la prima volta di conoscere il Signore, egli era assieme ad un altro discepolo, secondo che è scritto: “Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote; ma Pietro stava di fuori, alla porta. Allora quell’altro discepolo che era noto al sommo sacerdote, uscì, parlò con la portinaia e fece entrar Pietro. La serva portinaia dunque disse a Pietro: Non sei anche tu de’ discepoli di quest’uomo? Egli disse: Non lo sono” (Giovanni 18:15-17). Ora, perché la portinaia si rivolse proprio a Pietro e non ad ambedue i discepoli del Signore? Forse perché Pietro si era messo a sedere in mezzo agli altri e quell’altro discepolo invece era entrato nella corte e magari era rimasto in piedi? Evidentemente no, ma semplicemente perché si dovevano adempiere le parole di Gesù e quindi Dio fece sì che quella donna facesse quella domanda proprio a Pietro.

Pastori delle ADI, siamo veramente stanchi di sentire queste vostre falsità, siamo veramente stanchi, e vi posso assicurare che anche il Signore è stanco di sentirle. Mettetevi a leggere le Scritture, a investigarle, e a tagliarle rettamente, perché con queste vostre fasulle e forzate allegorie state facendo dire alla Parola cose che essa non dice, e per questo sappiate porterete la pena e subirete un danno.

Giacinto Butindaro