È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “A cagione delle nostre offese… a cagione della nostra giustificazione” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 14 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 15 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.
Trascrizione audio:
Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate quello che dice la parola di Dio, che è verità.
Capitolo 4 dei Romani, leggerò alcuni versetti, leggerò alcuni versetti, precisamente precisamente i versetti che vanno dal 18 al 25: “Egli, sperando contro speranza, credette, per diventare padre di molte nazioni, secondo quel che gli era stato detto: Così sarà la tua progenie. E senza venire meno nella fede, egli vide bensì che il suo corpo era svigorito (aveva quasi cent’anni), e che Sara non era più in grado d’esser madre; ma, dinanzi alla promessa di Dio, non vacillò per incredulità, ma fu fortificato per la sua fede dando gloria a Dio ed essendo pienamente convinto che ciò che aveva promesso, Egli era anche potente da effettuarlo. Ond’è che ciò gli fu messo in conto di giustizia. Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, ma anche per noi ai quali sarà così messo in conto; per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione”.
Qui l’apostolo Paolo, parlando ai santi di Roma della giustificazione per fede e, quindi, per grazia, cita appunto come esempio Abramo e, parlando di Abramo, appunto dice che Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia. Abramo credette ad una promessa di Dio e Abramo quindi fu giustificato, giustificato per fede, in quanto la sua fede gli fu messa in conto di giustizia. Ecco perché c’è scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, la sua fede quindi. Abramo dunque non fu giustificato per opere ma fu giustificato per la sua fede; la giustificazione quindi è per fede, infatti è scritto che “il giusto vivrà per la sua fede” ed è proprio in virtù di questa giustificazione che chi crede ha pace con Dio.
Allora dice bene l’apostolo Paolo: non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia ma anche per noi. Lui naturalmente si include tra coloro che erano giustificati per fede quindi per la grazia di Dio, dice ma anche per noi ai quali sarà così messo in conto. Dunque la fede viene messa in conto di giustizia ai credenti i quali vengono quindi giustificati da Dio, ricevono la giustizia di Dio che viene dalla fede. Dunque la giustificazione non si ottiene per opere perché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto in quanto il giusto vivrà per la sua fede.
Ma chi sono coloro appunto a cui sarà messo in conto la in conto di giustizia la fede? Sono coloro che credono in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù Cristo. L’apostolo Paolo è chiaro, dice: “anche per noi ai quali sarà così messo in conto, per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore”. Dunque dovete sapere questo: voi che siete sotto il peccato, voi potete essere giustificati soltanto per fede, quindi credendo. Ed ecco perché dovete credere in Gesù Cristo per essere giustificati.
Cosa significa credere in Gesù Cristo? Dovete credere che Gesù è il Cristo, che è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito, risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture e apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo dovete credere affinché la vostra fede vi sia messa in conto di giustizia.
Paolo dice che Cristo è stato dato a cagion delle nostre offese ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. Dunque perché Gesù morì? Per i nostri peccati, a cagione dei nostri peccati, perché così era stato detto dal profeta Isaia a proposito del Cristo. Infatti egli aveva detto: “Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità”. E queste parole si sono adempiute in Gesù.
Ma egli non soltanto è morto, ma è anche risuscitato, è risuscitato il terzo giorno. Dio lo ha risuscitato affinché si adempisse quello che era stato detto da Davide, che era profeta, il quale disse parlando del Cristo, o meglio parlando della sua risurrezione: “Anche la mia carne riposerà in isperanza poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”. Dunque queste parole si sono adempiute, anche queste parole, in Gesù. Infatti egli è risuscitato dai morti ed è risuscitato a cagion della nostra giustificazione, cioè per giustificarci.
Ecco dunque perché coloro che credono in Gesù Cristo sono giustificati, giustificati per il suo sangue, perché egli è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. Quando io vi annunzio che Cristo è risuscitato dai morti, sappiate che vi sto dicendo che lui è risuscitato affinché noi fossimo giustificati.
Ora io sono stato giustificato quando un giorno ho creduto nel Signore Gesù Cristo. Questo è avvenuto nel 1983, era il mese di agosto, verso la fine del mese di agosto. Credetti nel Signore Gesù, credetti in Colui che è stato dato a cagion delle nostre offese ed è risuscitato a cagion della nostra giustificazione. E io, quando credetti in lui, avvertii in maniera chiara di essere stato salvato, perdonato, giustificato e avvertii con assoluta certezza in me di avere la vita eterna perché credendo in lui l’uomo ottiene anche la vita eterna che è il dono di Dio.
E dunque io vi parlo nel nome del Signore affinché anche voi, credendo nel Signore Gesù Cristo, siate salvati dai vostri peccati, siate perdonati e quindi i vostri peccati siano cancellati, vi siano rimessi affinché siate giustificati e affinché otteniate la vita eterna che è nel Figliuolo di Dio. Infatti chi ha il Figliuolo ha la vita, ma c’è anche scritto che chi non ha il Figliuolo non ha la vita. Quindi ravvedetevi e credete in Gesù Cristo il Signore affinché per fede possiate essere giustificati e possiate dunque dire assieme a noi: “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”. È qualcosa di meraviglioso essere giustificati perché si ha pace con Dio, con il Creatore.
Noi prima di credere nel Signore Gesù eravamo sotto il peccato ed eravamo quindi dei nemici di Dio nella nostra mente, nelle nostre opere malvagie, la sua ira era sopra di noi. Ma ringraziamo Iddio perché ci ha dato di credere nel suo Figliuolo e credendo siamo stati giustificati e siamo tuttora giustificati perché è scritto che “il giusto vivrà per la sua fede”.
E il nostro desiderio, la nostra preghiera, che anche voi che siete sotto il peccato possiate veramente ravvedervi e credere in Colui che giustifica l’empio. Sì, la giustificazione si ottiene per fede e quindi per grazia senza le opere della legge. Non illudetevi, non illudetevi, ci sono molti che predicano una giustificazione per opere, altri una giustificazione per fede più le opere. La giustificazione è per fede, soltanto per fede perché è scritto che “il giusto vivrà per la sua fede” e la la giustizia di Dio che si ottiene per fede è rivelata nell’Evangelo della gloria del beato Iddio.
Sì, proprio nell’Evangelo, quindi è solamente credendo nell’Evangelo che voi potete essere giustificati. Non potete essere giustificati credendo nel corano o credendo in qualche altro cosiddetto libro, libro sacro, no, o in qualche altro messaggio, no. Potete essere giustificati solamente credendo nell’Evangelo che, ve lo ribadisco per l’ennesima volta, è la buona novella che Gesù è il Cristo, che è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture, che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo credendo nel quale voi sarete giustificati, giustificati in virtù di ciò che Cristo ha compiuto per noi perché egli, dopo essere morto per i nostri peccati, è risuscitato a cagione della nostra giustificazione.
E quindi quando crederete in lui e sarete giustificati, allora vi ricorderete di queste parole scritte da Paolo e esalterete, glorificherete, celebrerete Colui che è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. Questo è appunto quello che io desidero con tutto il cuore, quello per cui io prego: che voi siate giustificati. Ma ricordatevi che la giustificazione è per fede, quindi per grazia. Ravvedetevi e credete in Gesù Cristo, il Figlio di Dio.