Testimonianza di Enrico Maria Palumbo

DALLA RICERCA DELLA VERITA’ ATTRAVERSO LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE ALLA VERITA’ IN CRISTO GESU’

PRIMA DELLA CONVERSIONE:

Mi chiamo Enrico Maria Palumbo e ho 30 anni. Fin dall’età di 16 anni iniziai ad essere attratto dall’ignoto, percepivo fortemente che il mondo visibile era solo una minima parte di ciò che mi circondava e che il senso della vita non poteva essere ridotto a ciò che questo mondo materiale mi poteva offrire.

Non essendo mai pienamente soddisfatto, iniziai così la mia personale ricerca della verità. Il mio obiettivo era quello di capire il senso di tutte le cose e nonostante vivessi immerso nel mondo e nella materialità assecondando pienamente i desideri della carne, allo stesso tempo, qualcosa dentro di me era bramoso e assetato di conoscere la verità riguardo all’esistenza.

Iniziai il mio percorso abbracciando gli insegnamenti del buddismo che insegna la dottrina della reincarnazione, secondo la quale l’anima, dopo la morte, va a dimorare  in altri corpi, passando attraverso innumerevoli esistenze fino al raggiungimento finale della cosiddetta “illuminazione”, ricongiungendosi con il tutto da cui proveniva. Attraverso la pratica della meditazione, si sarebbe accelerato il processo, saltando varie rinascite, fino al finale raggiungimento del “Nirvana”, cioè la beatitudine eterna. Più mi sforzavo, più meditavo seguendo i precetti del Budda, e più velocemente avrei raggiunto il traguardo. Cominciai così, pieno di entusiasmo per la mia nuova scoperta, a praticare la meditazione e a seguire le dottrine buddiste (Karma, vegetarianesimo, etc.). A queste pratiche, mischiavo anche la vita mondana a cui non riuscivo a rinunciare. Le droghe, l’alcool e le lascivie di questo mondo continuavano ad essere parte della mia vita.

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Pakistan: Militanti islamici tentano di distruggere una statua di Buddha del VII secolo d.C.

PAKISTAN – Militanti islamici hanno cercato di far saltare in aria una statua di Buddha alta 40 metri e scolpita nel VII secolo d.C. in una roccia nei pressi di Mingora, capoluogo della Swat Valley, in Pakistan. Lo ha annunciato oggi un dirigente della sovrintendenza per i beni archeologici, Aqleem Khan, secondo cui i militanti hanno trapanato la pietra e riempito i buchi di dinamite che hanno fatto quindi saltare. L’esplosione, in cui è crollata una parete della roccia, non avrebbe però danneggiato la statua.[AdL]

Fonte: Misna

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