Giordania. Lavori al Museo di Lot

Taylor Luck
Il Museo di Lot - Foto: Taylor Luck

La prossima settimana il Ministero del Turismo e delle Antichità esaminerà le offerte presentate dalle compagnie interessate a investire 1,2 milioni di dinari giordani per la realizzazione degli interni del Museo di Lot, situato nell’area del Mar Morto.

Inhab Amarin, Assistente Segretario Generale del Ministero, ha comunicato che il ministero ha diffuso la gara di appalto lo scorso mese.

Il museo, che si trova a Ghor Al Safi, a 300 metri dalla grotta dove si racconta che Lot e la sua famiglia cercarono rifugio durante la devastazione di Sodoma e Gomorra, è un progetto di primo piano in ambito turistico.

I lavori per la realizzazione del museo, che si sviluppa su due piani ed ha l’aspetto di una conchiglia, si sono protratti per più di cinque anni.

Inizialmente ne era stata programmata l’apertura nell’aprile del 2005, poi rimandata a causa di varianti in corso d’opera suggerite dal ministero, che prevedevano la costruzione di speciali barriere per proteggere l’edificio da inondazioni, frequenti nell’area di Ghor.

Una seconda data di conclusione dei lavori fu fissata per il luglio del 2005, ma fu anch’essa rimandata per mancanza di fondi. L’edificio è stato completato definitivamente lo scorso anno.

Amarin ha dichiarato che il costo della costruzione del museo ammonta a 1,2 milioni JD e l’allestimento dei servizi intorno a 250,000 JD.

Nel museo sono esposti manufatti che vanno dall’Età della Pietra fino al periodo islamico. Vi sono presentate la topografia e la geologia dell’area del Mar Morto e le scoperte archeologiche della regione circostante, dove sono numerosi i siti riconducibili ai tempi biblici.

I servizi includeranno laboratori di restauro, un centro di ricerca e una pensione per turisti con ristorante annesso e una stazione di polizia turistica.

L’area intorno alla caverna di Lot è ricca di storia. Gli scavi hanno portato alla luce una chiesa e un monastero probabilmente costruiti dai cristiani bizantini e dedicati a San Lot.

Gli storici ricordano che fu il luogo dove i Nabatei scoprirono l’utilità del bitume estratto dal Mar Morto e usato dagli Egiziani per imbalsamare le mummie.

L’area è anche nota per la presenza di stabilimenti per la produzione di zucchero nella parte meridionale del Mar Morto.

La canna da zucchero, che fu scoperta nella valle del Giordano e nei pressi delle sponde sud-est del Mar Morto, rappresentò un prodotto chiave nell’agricoltura locale dei secoli ottavo e nono.

La produzione di zucchero si diffuse maggiormente nel dodicesimo secolo, quando gli stabilimenti lavoravano lo zucchero e la melassa.

Secondo Amarin lo sviluppo del Museo di Lot è un importante passo nella diversificazione e nell’incremento dei servizi turistici nelle aree del Mar Morto e della Valle del Giordano.

Adattamento R.P.
Dalya Dajani, The Jordan Times ( 12 settembre 2008 )

Fonte: SBF Taccuino

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Turismo verso Israele in crescita

» 44.317 TURISTI ITALIANI SCELGONO ISRAELE DA GENNAIO A MAGGIO 2008

L’anno 2007 si è concluso con 81.751 turisti che hanno scelto di visitare Israele con una eccezionale crescita del 41% rispetto al 2006 che aveva visto 57.964 turisti recarsi in Israele dall’Italia.
Il 2008 celebra il sessantesimo della nascita dello Stato d’Israele. Il Ministero del Turismo ha preventivato eccezionali investimenti per accogliere i turisti che si recheranno in Israele nel corso del 2008 con un investimento complessivo di Euro 76.491.000, ben il 28% in più rispetto al 2007 quando l’investimento era stato di Euro 59.824.000.
A questo proposito il Tourist Office di Gerusalemme, che vede l’arrivo giornaliero di 500 turisti, offrirà, insieme a quelli di Nazareth ed Eilat, un servizio informativo 7 giorni su 7 dalle 10.00 alle 17.00. L’Ufficio informazioni del Ministero del Turismo presente presso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv offrirà poi un’apertura di 24H, 7 giorni su 7.
Mr. Shaul Tzemach, direttore generale del Ministero del Turismo d’Israele, ha dichiarato che nel 2007 è stato incrementato il numero dei Tour Operator interessati a promuovere Israele tanto come meta di pellegrinaggio quanto come destinazione turistica in accordo con l’obiettivo di raggiungere la meta di 2.800.000 turisti stranieri anche attraverso l’ingresso di nuove compagnie aeree e tramite il potenziamento dell’offerta di posti da parte dei vettori già presenti sul mercato israeliano.

I dati dei primi mesi del 2008 sono oltremodo confortanti: la curva di crescita del turismo dall’Italia verso Israele dei primi 5 mesi dell’anno 2008 è del 76 %. Da Gennaio a Maggio 2008 si sono recati in Israele dall’Italia ben 44.317 turisti di cui 9.375 nell’appena conclusosi mese di Maggio. Il mese di Maggio 2008 rispetto al 2007 ha visto un incremento di turismo dall’Italia verso Israele del 111%.
Un record di crescita straordinario.

Milano 7/07/08

Fonte: Mosaico

Nella foto: Verso il Monte Hermon, (d.Marco Cioni)

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La nuova porta di Gerusalemme

» Il ponte Calatrava.

Da pochi giorni Gerusalemme ha una nuova porta di accesso. Chi arriva da Tel Aviv, all’incrocio tra Jaffa road e Herzl boulevard si trova di fronte al profilo radicale di un ponte disegnato da Santiago Calatrava, un’opera nata quasi per caso alcuni anni fa, quando era ancora sindaco Ehud Olmert.
La scelta del ponte era dovuta alle necessità funzionali del tracciato della metropolitana di superficie in corso di realizzazione. L’ipotesi iniziale prevedeva una struttura in cemento armato, ma il coordinatore del Piano generale dei trasporti per Gerusalemme, Nadav Meroz, propose di affidare al celebre architetto-ingegnere spagnolo il compito di ridisegnare la struttura con l’obiettivo dichiarato di farne la “nuova porta” della città e una nuova attrazione turistica.

Nell’illustrazione del progetto, Calatrava non ha esitato a citare i Salmi: “Lodate il Signore con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra”, paragonando il ponte a una sorta di grande arpa rivolta verso il cielo, con un voluto riferimento a Re Davide. L’analogia con il testo biblico non si ferma qui: il numero del Salmo (150) trova perfino riscontro nell’angolo del grande pilastro inclinato in acciaio, che raggiunge l’altezza di 118 m.
Il passaggio sospeso vero e proprio, con andamento ad arco, è lungo 360 m ed è sostenuto da 66 cavi di acciaio collegati al pilastro e, in omaggio al contesto (e al rigido regolamento edilizio della città), è interamente rivestito di pietra di Gerusalemme.

Si temeva che il ponte non sarebbe stato completato prima dell’entrata in funzione della linea di metropolitana, invece è accaduto il contrario. E così l’elegante struttura per ora è solo un sovrappasso pedonale sopra le trafficate Jaffa road e Herzl boulevard.
Le citazioni bibliche non hanno aiutato Calatrava e l’amministrazione di Gerusalemme nella fase di realizzazione del progetto. In questi anni un comitato di cittadini che abitano a ridosso della struttura si è opposto con fermezza al ponte. Le critiche hanno riguardano sia il metodo della scelta del progettista, avvenuto su incarico diretto e senza nessuna forma concorsuale, sia nel merito. Il ponte viene infatti ritenuto da molti come un oggetto “fuori scala”, troppo vicino alle case di abitazione. Altre critiche sono legate agli elevati costi di realizzazione. Se la spesa per l’anonimo ponte in cemento armato era stata valutata intorno ai 15 milioni di dollari, la nuova struttura è arrivata a costare quasi 70 milioni di dollari.

Al di là delle polemiche, che del resto hanno accompagnato Calatrava anche in occasione del ponte sul Canal Grande a Venezia, il risultato sembra premiare il progettista e gli sforzi della municipalità di Gerusalemme. La grande festa per l’inaugurazione dimostra come gli abitanti della città si siano già appropriati della nuova porta.

Andrea Costa
Milano 30/06/08

Fonte: Mosaico

Foto: Il ponte Calatrava da diverse prospettive