‘Figliuolo, siamo tutti salvati!!

Molti anni fa mentre facevo il servizio militare ad Orvieto, decisi di recarmi a Roma e con l’occasione di andare al Vaticano per evangelizzare qualche prete o qualche suora all’interno della Basilica di San Pietro. Nel mio zelo volevo andare proprio nella ‘tana del lupo’ per parlare della salvezza che è in Cristo Gesù. Ricordo che era una domenica e che andai a Roma con un mio commilitone non credente a cui spesso parlavo del Vangelo che poi portai ad un locale di culto per permettergli di assistere ad un culto evangelico. Ebbene, andammo al Vaticano e dopo essere entrati nella Basilica gli dissi di rimanere in un posto lì in disparte che io nel mentre sarei andato ad evangelizzare qualche prete o suora. Trovai una suora che in disparte stava adorando il ‘santissimo sacramento’ ossia l’ostia. E quindi cominciai ad evangelizzarla, parlai con lei diversi minuti, poi ella prima di lasciarmi mi lasciò ad un frate, infatti andò a bussare ad un confessionale che c’era proprio lì vicino a noi dicendo: ‘Padre, padre, qui c’è un giovane che le vuole parlare’. Il frate che era all’interno aprì la tendina e mi disse con un’aria paterna una frase del genere: ‘Giovane, che vuole dirmi?’ Al che io risposi: ‘Senta, lei è salvato?’ E lui: ‘Ma figliuolo, siamo tutti salvati!!’ Ma io gli dissi che lui sbagliava perché la Bibbia non insegnava questo e da lì proseguii per diversi minuti a parlargli della grazia di Dio in Cristo. Poi alla fine prima di congedarmi mi disse: ‘Che strane idee avete voi Protestanti!!’.

Ecco le parole su cui vorrei soffermarmi: ‘Siamo tutti salvati’. Non è vero che tutti gli uomini sono salvati perché Gesù non parlò solo della via che mena alla vita ma anche della via che mena in perdizione, ascolta le sue parole: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano” (Matteo 7:13-14). Dunque, i salvati sono pochi mentre i perduti sono molti. E noi per la grazia di Dio siamo tra coloro che sono stati salvati e sono sulla via che mena al paradiso di Dio. Gloria al suo Nome per averci strappato a questo presente secolo malvagio, per averci tolto dalla via che mena in perdizione e messo sulla via santa che mena in cielo. Studiamoci di non trascurare questa così grande salvezza che abbiamo ricevuto, e nello stesso tempo studiamoci di annunciarla ai peccatori che sono sulla via che mena in perdizione. Annunciamo loro il messaggio della salvezza, esortandoli a pentirsi dei loro peccati e a credere nel Signore Gesù Cristo per ottenere la remissione dei peccati e la vita eterna ed entrare quindi a far parte dei salvati.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro

Padre Fedele espulso dall’ordine

“Troppe e reiterate le disobbedienze”

Padre Fedele Bisceglia, il frate accusato dello stupro di una suora, è stato espulso dall’Ordine generale dei Frati minori cappuccini. Il provvedimento è stato adottato dal Padre generale dell’ordine in seguito ai comportamenti tenuti dal frate negli ultimi mesi, non ultimi la conferenza stampa di una settimana fa e l’avere assistito dalla curva ad una partita del Cosenza, che hanno fatto scattare il terzo ammonimento che porta all’espulsione.

Fonte: Tgcom – 27.10.2007

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«Padre Pio, un immenso inganno»

da: corriere.it

Giovanni XXIII annotava: «I suoi rapporti scorretti con le fedeli fanno un disastro di anime»

«Stamane da mgr Parente, informazioni gravissime circa P.P. e quanto lo concerne a S. Giov. Rotondo. L’informatore aveva la faccia e il cuore distrutto». L’informato è Giovanni XXIII. P.P. è Padre Pio. E queste sono le parole che il Papa annota il 25 giugno 1960, su quattro foglietti rimasti inediti fino a oggi…

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Un farmacista accusò padre Pio: “Le stigmate? Acido fenico”

da: Quotidiano.net/ Corriere.it

Il libro dello storico Sergio Luzzatto riapre il ‘giallo’ delle ferite alle mani del frate divenuto santo. E riporta la testimonianza inquietante di un farmacista di Foggia

ROMA, 24 OTTOBRE 2007 – Il cerchio intorno a padre Pio aveva cominciato a stringersi fra giugno e luglio del 1920: poco dopo che era pervenuta al Sant’Uffizio la lettera- perizia di padre Gemelli sull’«uomo a ristretto campo di coscienza», «soggetto malato», mistico da clinica psichiatrica.

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