Brasile, Abusi su minori: arrestato pastore evangelico di 69 anni [Video]

http://www.youtube.com/watch?v=Ar42_b9LMqE

Un pastore evangelico (Chiesa Assemblea di Dio) brasiliano è stato arrestato con l’accusa di abusi sessuali su almeno sette bambini (un bambino e sei bambine) tra i 9 e i 12 anni, ha riferito la polizia dello stato di Amazonas (nord del Brasile) in un comunicato.

Geraldo Pereira Nunes, 69 anni, era indagato dalla Polizia di Stato del Paraná (sud) dal novembre 2010.

Dopo il suo arresto nella città di Manaus (AM), Pereira è stato accusato da altre due persone che si sono presentate per denunciare abusi commessi dal pastore a Curitiba, capitale dello Stato del Paranà.

Una di queste, una giovane di 24 anni, ha detto di essere stata abusata dal pastore per due anni, fino all’età di 12 anni, e che per la vergogna non ha sporto denuncia per far arrestare il religioso.

Gli abusi sarebbero avvenuti nella segreteria del luogo di culto della Chiesa. Gerard le invitava prima del culto a trascorrere un po’ di tempo al computer della segreteria. Le faceva sedere sulle sue ginocchia e, mentre erano distratte con i giochi, o con caramelle e soldi che gli dava, l’uomo metteva le mani sul loro corpo e sui loro organi genitali.

La polizia ha divulgato parte delle immagini (vedi il video qui sotto) dei filmati registrati con videocamere nascoste nella segreteria del luogo di culto in cui si vede il pastore pedofilo seduto al pc con una bambina mentre la distrae con caramelle e giochi.

Via | gazetamaringa.com.br – lapatilla.com ecc.

http://www.youtube.com/watch?v=QdOwjPxhvJY

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Olanda: choc pedofilia, decine migliaia vittime preti

Un minore su cinque tra tutti quelli entrati in relazione con strutture della Chiesa cattolica olandese dal 1945 al 2010 è stato costretto a subire abusi sessuali da parte di “almeno 800” tra preti e frati, di cui 105 ancora vivi: una percentuale altissima, che porta a “decine di migliaia” il numero dei bambini abusati.

È questa la conclusione sconvolgente del rapporto della commissione d’inchiesta istituita nel marzo del 2010 dalla Chiesa cattolica, dopo la denuncia di centinaia di vittime che ha aperto lo scandalo in Olanda.

Il rapporto quantifica in “decine di migliaia” i bambini e gli adolescenti che hanno dovuto sottostare alle imposizioni sessuali di preti e frati: da leggeri contatti fisici fino alla penetrazione. Obbligati a sopportare e a tacere. “Una cifra assolutamente enorme”, ha commentato il presidente della Commissione, l’ex guida del partito Cristiano Democratico Wim Deetman, in una conferenza stampa all’Aja.

Le dimensioni dello scandalo hanno scioccato i vescovi olandesi. “Esprimiamo il nostro rammarico per gli abusi”, hanno scritto in un comunicato. “Siamo solidali con le vittime alle quali presentiamo le nostre scuse sincere”, aggiungono. “Tutto ciò ci riempie di vergogna e di dolore”, dichiarano i vescovi, sottolineando di essere “scioccati dagli abusi sessuali di minori e dalle pratiche descritte dal rapporto conclusivo” della Commissione.

Il documento – 1100 pagine di orrore – denuncia l’omertà e il silenzio che per decenni hanno consentito che gli abusi si moltiplicassero, diventando la norma e non l’eccezione. Secondo un sondaggio condotto dalla Commissione, una persona su dieci che ha vissuto la sua infanzia tra il 1945 e il 1985 è stata costretta ad affrontare abusi o minacce di abuso da parte di adulti. Ma la percentuale sale a uno su cinque tra i minori accolti nelle istituzioni religiose cattoliche. La stessa che si riscontra in altre istituzioni. “Per prevenire gli scandali, niente è stato fatto: gli abusi non sono stati riconosciuti, non c’è stato aiuto, compensazione o tutela per le vittime”, si legge nel rapporto. “È stata seguita la regola che i panni sporchi si lavano in casa propria”, ha denunciato Deetman, che ha parlato di “silenzio culturale”. “La teoria secondo la quale gli ufficiali della Chiesa non sapevano, non regge proprio”, ha precisato. “La Chiesa sapeva e ha cercato di porre rimedio, senza però riuscirci”.

Lo scandalo ha raggiunto dimensioni impensabili, ma potrebbe ulteriormente allargarsi. Un’altra Commissione, istituita dal ministero della Giustizia olandese, sta esaminando il ruolo dei Servizi Sociali che assegnavano bambini alle istituzioni e alle case adottive in cui venivano commessi sistematicamente abusi. L’inchiesta vuole accertare se c’è stata complicità con i preti e i frati pedofili.

Nel novembre scorso, la Conferenza episcopale olandese ha approvato il risarcimento a favore di centinaia di vittime, per un conto totale che potrebbe aggirarsi sui cinque milioni di euro.

sda-ats

Fonte: swissinfo.ch

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Brooklyn, scandalo pedofilia nella comunità ebraica

Indagine shock a New York, molestati almeno 117 bimbi

Scandalo pedofilia nel mondo ebraico. Abusi sarebbero stati commessi su minori in una comunità, in particolare quella più ortodossa di Brooklyn. Secondo quanto riporta il New York Post l’ufficio del procuratore distrettuale, Charles Hynes, ha rivelato che negli ultimi tre anni sono state arrestate 85 persone accusate di aver molestato almeno 117 bambini. L’operazione, battezzata “Kol Tzedek” (in ebraico Voce della giustizia) prosegue.
Finora 38 casi sono stati chiusi: 14 accusati hanno subito condanne dai 10 ai 20 anni mentre per altri 24 sospetti non si è riusciti a dimostrare la loro colpevolezza.

A complicare le indagini è anche l’atmosfera di estrema riservatezza e le regole in cui si vive nella comunità ortodossa di Brooklyn. Le vittime, infatti, sono obbligate ad attendere il placet dei rabbini prima di denunciare gli abusi.

Fonte: tgcom24

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Spagna: La Corte Suprema conferma la condanna per il pedofilo Santiago del Valle

La Corte Suprema spagnola ha confermato ieri la sentenza del Tribunale provinciale di Huelva, che ha condannato Santiago e Rosa del Valle a 22 e 9 anni di carcere, rispettivamente, per l’omicidio della piccola Mari Luz Cortés nel gennaio 2008.

Mari Luz, figlia del pastore evangelico Juan José Cortés, era scomparsa il 13 gennaio 2008. Ricercata in tutta la Spagna e anche all’estero, il suo corpo privo di vita era stato rinvenuto in un fiume vicino a Huelva, il 7 marzo.

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Chiesa cattolica svizzera e pedofilia

L’anno scorso 146 vittime, di cui 29 bambini sotto i 12 anni al momento dei fatti, hanno segnalato di aver subito “abusi sessuali” da parte di preti e laici negli ultimi 60 anni. Lo ha reso noto oggi la Commissione di esperti della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), precisando che complessivamente 125 persone sono state denunciate.
“Siamo soltanto all’inizio, ma abbiamo fatto un passo importante negli ultimi mesi per rompere il tabù degli abusi sessuali nella Chiesa, ma anche nella società”, ha dichiarato a Berna Martin Werlen (nella foto), Abate di Einsiedeln (SZ). “Non bisogna dimenticare che dietro alle cifre, ci sono persone che soffrono”, ha aggiunto.

Le cifre emerse
Nel dettaglio: delle 146 vittime dichiarate e che riguardano episodi degli ultimi 60 anni, 51 erano ragazzi tra i 12 e i 16 anni e 29 avevano meno di 12 anni. Le restanti vittime avevano più di 16 anni o non è stata fornita alcuna informazione sulla loro età.
Nella maggior parte dei casi, gli abusi sono stati commessi da preti (62) o da religiosi (32). Meno coinvolti sono stati i teologi laici (3) o gli insegnanti in istituti cattolici (3). 4 abusi perpetrati da religiose sono pure stati segnalati. Altri autori non sono invece stati chiaramente identificati.
Per quel che riguarda la provenienza geografica, la maggior parte dei casi riguarda la Svizzera tedesca: 40 abusi sono stati segnalati nella Diocesi di Basilea, 43 in quella di Coira, nove nella Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, uno in quella di Sion.
Si tratta perlopiù di fatti risalenti agli anni 1950-1980. Nove delle 146 vittime annunciate quest’anno hanno segnalato abusi subiti tra il 1990 e il 2000, 13 negli ultimi dieci anni.

Evoluzione del fenomeno
Fino a fine maggio 2010, la Chiesa cattolica aveva registrato 104 denunce di vittime di abusi sessuali (146 alla fine dell’anno). La maggior parte dei casi sono stati quindi segnalati nella prima metà dell’anno. “La tendenza è al ribasso. La prevenzione, la messa in rete e lo scambio di informazioni tra diocesi comincia a dare frutti”, ha aggiunto il presidente della Commissione “Abusi sessuali nella pastorale” della CVS, Adrian von Kaenel.
Per l’anno 2011, von Kaenel si aspetta meno segnalazioni, anche se l’annuncio fatto in gennaio di circa 40 persone abusate sessualmente da 15 monaci dell’Abazia di Einsiedeln (SZ) influenzerà la statistica. In febbraio, due nuovi casi sono stati segnalati nella Svizzera romanda: uno nel canton Ginevra e l’altro nel canton Vaud.

Fonte: Voce Evangelica/Ats

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