Svizzera: Evangelici contro le pietre Animanca della Migros

da: epaper.azione.ch

Svizzera: chiese evangeliche libere contro Animanca

La Federazione svizzera delle chiese evangeliche libere insorge contro gli Animanca. Gli “Animanca”, i nuovi gadget offerti dalla Migros a partire da un acquisto di almeno 20 franchi sono “pietre magiche” sulle quali è incisa l’immagine di un animale. Il gioco si compone di 48 pietre e il suo scopo è far scoprire ai bambini “l’animale che è in te”. Un gadget che non piace alla Federazione delle chiese libere (organizzazione mantello delle chiese evangeliche libere, non riconosciute dallo Stato) che ritiene che le pietre degli Animanca abbiano un carattere esoterico che non va bene. “Credere che esistano delle forze in una pietra è superstizione”, dichiara Pierre Imhof, portavoce della Federazione. “Con questa azione ‘mistica’ la Migros inganna i bambini, facendo loro credere che la felicità e la potenza dipendano da un oggetto.”
Nessuna critica è stata espressa per contro dalla Federazione delle chiese evangeliche in Svizzera, organismo che riunisce le chiese riformate cantonali svizzere (organizzazione mantello delle chiese protestanti riconosciute dallo Stato) e che rappresenta due milioni e mezzo di protestanti in Svizzera. La Chiesa evangelica riformata nel Ticino aderisce alla Fces.

Fonte: Voce Evangelica – 1 febbraio 2012

Fratelli, non prendete queste pietre-amuleto, non fatele indossare ai vostri bambini poiché si tratta di opere infruttuose delle tenebre. Riponete la vostra fiducia nell’Iddio Onnipotente e non nelle pietre Animanca le quali non hanno alcun potere e non portano alcun giovamento. Sono i pagani che ricorrono agli amuleti poiché la loro intelligenza è ottenebrata e non conoscono Dio.

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Le opere del Riformatore protestante Zwingli sono ora disponibili online

Svizzera: opere del Riformatore Zwingli online

(ve/ref.ch) Le opere del Riformatore protestante Huldrych Zwingli sono disponibili e consultabili in rete. L’Istituto svizzero per la Storia della Riforma (Institut für schweizerische Reformationsgeschichte) della Università di Zurigo ha provveduto a digitalizzare i testi zwingliani e a metterli online. L’opera del Riformatore di Zurigo è a disposizione del pubblico dallo scorso 4 ottobre. Il progetto “Huldrych Zwingli Werke/Briefe: Digitale Texte” permette di consultare tutte le opere del Riformatore (vol. 1-6.5; Corpus Reformatorum 88-93.5). Tramite un link è possible accedere alle lettere di Zwingli (vol. 7-9; Corpus Reformatorum 94-96).

Da: Voce Evangelica

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Chiesa cattolica svizzera e pedofilia

L’anno scorso 146 vittime, di cui 29 bambini sotto i 12 anni al momento dei fatti, hanno segnalato di aver subito “abusi sessuali” da parte di preti e laici negli ultimi 60 anni. Lo ha reso noto oggi la Commissione di esperti della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), precisando che complessivamente 125 persone sono state denunciate.
“Siamo soltanto all’inizio, ma abbiamo fatto un passo importante negli ultimi mesi per rompere il tabù degli abusi sessuali nella Chiesa, ma anche nella società”, ha dichiarato a Berna Martin Werlen (nella foto), Abate di Einsiedeln (SZ). “Non bisogna dimenticare che dietro alle cifre, ci sono persone che soffrono”, ha aggiunto.

Le cifre emerse
Nel dettaglio: delle 146 vittime dichiarate e che riguardano episodi degli ultimi 60 anni, 51 erano ragazzi tra i 12 e i 16 anni e 29 avevano meno di 12 anni. Le restanti vittime avevano più di 16 anni o non è stata fornita alcuna informazione sulla loro età.
Nella maggior parte dei casi, gli abusi sono stati commessi da preti (62) o da religiosi (32). Meno coinvolti sono stati i teologi laici (3) o gli insegnanti in istituti cattolici (3). 4 abusi perpetrati da religiose sono pure stati segnalati. Altri autori non sono invece stati chiaramente identificati.
Per quel che riguarda la provenienza geografica, la maggior parte dei casi riguarda la Svizzera tedesca: 40 abusi sono stati segnalati nella Diocesi di Basilea, 43 in quella di Coira, nove nella Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, uno in quella di Sion.
Si tratta perlopiù di fatti risalenti agli anni 1950-1980. Nove delle 146 vittime annunciate quest’anno hanno segnalato abusi subiti tra il 1990 e il 2000, 13 negli ultimi dieci anni.

Evoluzione del fenomeno
Fino a fine maggio 2010, la Chiesa cattolica aveva registrato 104 denunce di vittime di abusi sessuali (146 alla fine dell’anno). La maggior parte dei casi sono stati quindi segnalati nella prima metà dell’anno. “La tendenza è al ribasso. La prevenzione, la messa in rete e lo scambio di informazioni tra diocesi comincia a dare frutti”, ha aggiunto il presidente della Commissione “Abusi sessuali nella pastorale” della CVS, Adrian von Kaenel.
Per l’anno 2011, von Kaenel si aspetta meno segnalazioni, anche se l’annuncio fatto in gennaio di circa 40 persone abusate sessualmente da 15 monaci dell’Abazia di Einsiedeln (SZ) influenzerà la statistica. In febbraio, due nuovi casi sono stati segnalati nella Svizzera romanda: uno nel canton Ginevra e l’altro nel canton Vaud.

Fonte: Voce Evangelica/Ats

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Svizzera: Antisemitismo, 138 episodi nel 2010

BERNA – Lo scorso anno sono stati censiti in Svizzera 138 episodi di antisemitismo, 104 dei quali in Romandia, 34 nella Svizzera tedesca e uno in Ticino. Sono tuttavia cifre discrepanti, che dipendono dal diverso metodo di segnalazione dei casi.

Nella Svizzera tedesca la rilevazione viene effettuata dalla Federazione delle comunità israelitiche (FSCI) e della Fondazione contro il razzismo e l’antisemitismo (GRA), che oggi hanno pubblicato un rapporto congiunto. In Romandia invece il conteggio viene tenuto dal Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione (CICAD).

I 34 casi nella Svizzera tedesca si suddividono in 16 atti definiti “seri” e in 18 “preoccupanti”, precisa il rapporto. Si tratta nella maggioranza dei casi di dichiarazioni scritte, quali lettere, articoli, graffiti e contributi nei media elettronici.

Nella Svizzera romanda, così come a livello mondiale, gli episodi di antisemitismo sono risultate in calo rispetto all’anno prima. In questa regione il rapporto rileva che gli episodi antisemiti coincidono spesso con i fatti violenti che si registrano in Medio Oriente.

Fonte: ticinonline.ch / Ats

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Svizzera, Grigioni: confermata espulsione pastore Mesolcina

Il Tribunale federale ha confermato che il Sinodo della chiesa riformata grigionese ha agito correttamente dichiarando Alberto Pool, ex pastore riformato delle valli Mesolcina e Calanca, inadatto al suo ruolo. Il Tribunale ha respinto il ricorso del pastore e ha ritenuto proporzionata la sua espulsione dal Sinodo.

Già nel 2008 il Sinodo aveva trasmesso una ammonizione scritta al controverso pastore, rimproverandolo di avere arrecato danno alla chiesa e alla sua categoria professionale con la sua condotta eticamente non ineccepibile, la gestione non professionale del compito affidatogli e la sua inattendibilità. Nel concreto era stato rimproverato per avere accettato 130.000 franchi in regalo da un’anziana signora. Dopo la morte della donna aveva ricevuto altro denaro sotto forma di eredità. Il Sinodo aveva anche raccomandato che il pastore fosse seguito dalla commissione del personale. Dopo l’ammonizione erano emersi ulteriori problemi del pastore.

Nel febbraio del 2009 il Sinodo ha deciso di espellere il pastore per incapacità nello svolgimento del suo ministero. In conseguenza di ciò non gli sarà più possibile esercitare il ministero pastorale nel Canton Grigioni. Dopo il Tribunale amministrativo dei Grigioni, ora anche il Tribunale federale ha respinto il ricorso inoltrato contro l’espulsione. La I sezione di diritto pubblico, riunitasi l’8 giugno, è giunta alla conclusione, con quattro voti contro uno, che la misura adottata è proporzionata e non arbitraria.
Secondo la maggioranza dei giudici il contesto generale della controversia è decisivo. La condotta di Pool ha portato a una situazione intollerabile nella comunità ecclesiastica. Dopo l’ammonizione non ha collaborato per un miglioramento della situazione e non ha accettato l’aiuto offerto dal Sinodo. Il giudice di minoranza ha rilevato che l’espulsione dal sinodo significa di fatto per Pool il divieto di esercitare la professione in tutta la Svizzera. A detta del giudice di minoranza i rimproveri mossi al pastore sarebbero invece poco dettagliati. E le colpe per le quali è stato chiamato a comparire sarebbero poco chiare.

Fonte: Voce Evangelica/ref.ch

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