Colombia: Le FARC condannano a morte 14 Pastori

vaupes-dipartimentoLe FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) hanno di recente definito 14 pastori del dipartimento di Vaupés “informatori del governo” e li hanno messi sulla loro lista di obiettivi militari da colpire.

Nel giugno 2008, un pastore indigeno di nome Emilio era stato ucciso dalla guerriglia nella regione di Cubillú dopo che era stato visto trasportare del cibo per l’esercito colombiano sulla sua piccola barca.

In questi ultimi tre anni, i missionari colombiani hanno operato in questo dipartimento portando speranza alla popolazione indigena. I capi rivoluzionari spargono voce che l’opera dei missionari colombiani “fa parte integrante della strategia del governo colombiano e degli Stati Uniti per infiltrare la guerriglia nelle zone rurali”.

Fonte: Portes Ouvertes Suisse


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Betancourt: «La sola persona con la quale potevo parlare era la Vergine»

Tratto da un’intervista a Ingrid Betancourt, Avvenire – 12.07.2008

[…] Lei dice spesso che la Vergine Maria è stata un sostegno permanente…
«Per me è stata fondamentale. In un’atmosfera di solitudine spirituale, nella quale tutto attorno a voi non è altro che l’aggressività dei nemici, ho dovuto imparare a non reagire come facevo prima. Ho dovuto apprendere il silenzio e ad abbassare la testa. La sola persona con la quale potevo parlare era la Vergine. Evviva Maria!». […]

Signora Betancourt, lassù nel cielo solo Dio può ascoltare i nostri gemiti e vedere le nostre lacrime, solo l’Altissimo può ascoltare il nostro grido e venire in nostro soccorso. Non sta egli scritto: “Invocami nel giorno della distretta: io te ne trarrò fuori, e tu mi glorificherai?” (Salmo 50:15)

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Colombia: Un pastore fugge da Medellín in seguito a minacce di morte

Una sequenza di minacce di morte hanno obbligato un pastore di un quartiere popolare di Medellín ad abbondare la sua casa ed il suo ministero non molti giorni fa, per fuggire con la sua famiglia a Bogotá, capitale della Colombia.
Wilmer Ribón, questo il nome del trentunenne pastore protagonista di questi eventi, guidava la congregazione di Rios de Agua Viva, una zona di Medellín controllata dai paramilitari traboccante di sfollati e caratterizzata da una criminalità molto marcata.
Durante il suo pastorato, Ribón ha avuto il merito di lanciare vari programmi di assistenza sociale, tra cui un club sportivo e un progetto che offriva cibo, aiuti economici e cure mediche a molti bisognosi. Nel 2006, inoltre, aveva dato vita a un programma evangelistico settimanale che portava musica cristiana per le strade e brevi messaggi biblici sull’amore di Dio.
Questo suo attivismo ha infastidito un gruppo di malintenzionati, che hanno iniziato con una serie di minacce telefoniche, diventate poi più pressanti con il passare del tempo, fino a spingere il giovane pastore ad abbandonare tutto per spostarsi nella capitale.

Fonte: Porte Aperte Italia

Nella foto: Wilmer Ribón (CompassDirect)

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Colombia: Un ex-combattente cambia vita

Luis Javier è un giovane di 26 anni che abita in una zona lacerata dai combattimenti. A 11 anni era molto dotato per il calcio e il suo allenatore gli prediceva un grande avvenire. Ma siccome la sua famiglia è molto povera, ha dovuto lasciare la scuola per lavorare. A 19 anni è entrato in un gruppo paramilitare. Rapidamente è piombato nell’occultismo, quando un uomo gli ha regalato un amuleto e ha invocato satana pronunciando il suo nome. “Da quel momento mi sono abituato a convivere con i demoni”.
Luis ha cominciato allora a minacciare i pastori e coloro che insegnavano la Bibbia seminando il terrore nei culti. Ha fatto chiudere delle chiese e ha maltrattato i cristiani per ridurli al silenzio. L’anno scorso è stato gravemente ferito dallo scoppio di una granata. In quella occasione ha implorato l’aiuto di Dio ed è miracolosamente guarito.

Oggi la vita di Luis non è più la stessa. Ha rinunciato alle armi e ha cominciato un difficile processo di reintegrazione nella società. Frequenta una chiesa insieme a un centinaio di ex combattenti che hanno lasciato le armi per seguire Gesù. A loro volta ora vivono sotto la continua minaccia di essere uccisi

Da 40 anni diversi dipartimenti della Colombia sono teatro di combattimenti fra gruppi paramilitari, narco trafficanti, Forze Armate Rivoluzionarie Colombiane (FARC) e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Numerose testimonianze affermano che questa guerra civile è sotto l’influenza di forze occulte, ma nonostante tutto la luce continua a brillare nelle tenebre…

Il 2 febbraio la FARC ha ordinato la chiusura di 4 chiese e hanno obbligato 80 cristiani a lasciare il loro villaggio.

Fonte: Porte Aperte Italia

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Colombia, una bibbia al posto del fucile

COLOMBIA – La situazione degli evangelici in Colombia, un Paese da anni teatro di violenze, è drammatica e chi professa la propria fede cristiana rischia la vita.

Quasi la metà del territorio colombiano è zona di conflitti armati tra i guerriglieri e i paramilitari; questi ultimi sono armati dal governo con l’intenzione di proteggere la popolazione dai guerriglieri, ma, di fatto, si comportano proprio come i ribelli stessi.

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