Lo scorso 17 aprile settanta detenuti cristiani sono stati rilasciati dal Campo di Concentramento Militare di Mitire. Fra i settanta prigionieri rilasciati ci sono undici donne che sono rimaste in prigione per sei mesi presumibilmente per non aver completato i diciotto mesi di servizio militare. Ai settanta cristiani rilasciati, che erano stati arrestati in Asmara, Dekemhare, Keren, Massawa e Mendefera e trasportati a Mitire per punizione militare, è stato semplicemente detto di tornare a casa.
Via | Open Doors
Sono 70 i prigionieri cristiani rilasciati dal Campo di Concentramento Militare di Mitire alcuni giorni fa. Questi 70 prigionieri erano stati arrestati nelle città di Asmara, Dekemhare, Keren, Massawa e Mendefera: 11 di loro erano donne, in carcere da 6 mesi perché teoricamente non avevano terminato i loro 18 mesi di servizio militare obbligatorio. In realtà si sa con certezza che i cristiani vengono imprigionati proprio per la loro fede che, se non rientra nelle denominazioni autorizzate (e controllate) dal governo, diventa bersaglio di abusi, vessazioni e violenze.
A tal proposito ricordiamo semplicemente che spesso questi fratelli vengono rinchiusi in container di metallo sotto il sole cocente dell’Africa. Secondo le stime di varie organizzazioni tra cui Porte Aperte sono 2.800 i prigionieri in carcere per la loro fede in Gesù in Eritrea. Comunque, improvvisamente queste 70 persone sono state rilasciate, senza alcuna spiegazione, ma con un semplice: “Andate a casa”.
L’organizzazione Human Rights Watch in un rapporto intitolato “Service for Life: State Repression and Indefinite Conscription in Eritrea“, descrive il programma di servizio militare nazionale di Asmara come un vero e proprio crimine. Questo programma prevede 18 mesi di servizio di leva forzato per le persone dai 18 ai 40 anni, ma tale servizio di fatto si può prolungare in maniera indefinita; inoltre per le persone che rientrano in questa fascia d’età e quindi in questo programma e per tutte le donne al di sotto dei 50 anni, esistono restrizioni di ogni tipo, soprattutto nella possibilità di viaggiare all’estero.
Fonte: Porte Aperte Italia
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