Quando il senatore valdese Lucio Malan propose la riapertura delle case chiuse e la tassazione delle prostitute

malan-lucio-valdeseQuesta fu una proposta fatta nel 2010 dal senatore valdese Lucio Malan (di cui è segretario particolare Alessandro Iovino appartenente alle ADI), cioè quella di riaprire le case di prostituzione e tassare le prostitute come libere professioniste. Ecco cosa propongono gli ‘evangelici’ in politica. Veramente una vergogna e uno scandalo. Chi ha orecchi da udire, oda.  Giacinto Butindaro

P.s. Questo mio post ha il solo e unico scopo di far riflettere tanti credenti quali cose vergognose e scandalose – che contrastano apertamente la legge di Dio – arrivano a proporre certi ‘Cristiani Evangelici’ quando sono ‘al potere’, cose che neppure molti pagani propongono. Non ha alcun fine politico in quanto come voi sapete sono apolitico ed esorto i santi ad essere apolitici. Leggete a tale riguardo: ‘Un discepolo di Cristo deve essere apolitico’

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Prostitute, Malan rilancia la tassazione

ROMA – Un emendamento alla Finanziaria in dieci punti, una vera e propria legge delega, per permettere al governo di adottare, entro il 31 dicembre di quest’ anno, uno o più decreti per legalizzare e tassare la prostituzione. L’ emendamento intende «fare cassa» per lo Stato ricorrendo alla tassazione del fiorente mercato nero del sesso «sulla base delle norme riguardanti le libere professioni». Ed è di quelli destinati a far discutere, non solo per la materia ma perché è stato presentato da un senatore del Pdl, Lucio Malan, peraltro membro della Chiesa evangelica valdese, in contemporanea («Non ne ero a conoscenza, perché altrimenti si sarebbe potuto forse presentare congiuntamente», dice Malan) con un’ analoga proposta della senatrice radicale-Pd Donatella Poretti che ha quantificato in 80 milioni di euro l’ anno una stima del possibile introito per il fisco. Malan pensa invece che si possa ottenere molto di più, sull’ esempio di quanto avviene in Germania, «dove dalla tassazione delle prostitute lo Stato incassa 3-4 miliardi di euro (su un giro d’ affari di 14 miliardi)». Da noi, questo il conto che ha fatto Malan, «penso si potrebbe arrivare a un gettito fiscale di un miliardo, un miliardo e mezzo di euro l’ anno per un giro d’ affari di 7 miliardi». Ma l’ idea di Malan è stata subito bollata come «irricevibile» dal ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna «e soprattutto in aperto contrasto con la linea del governo, contenuta nel disegno di legge contro la prostituzione approvato dal governo all’ unanimità l’ 11 settembre del 2008». La prospettiva non piace neppure alla segretaria del Comitato per i diritti civili delle prostitute, Pia Covre («Non si risana il bilancio dello Stato con gli spiccioli delle lucciole»), e neanche a Paolo Ramonda, che guida l’ Associazione Giovanni XXIII, impegnata per il recupero delle vittime: «È una proposta assurda. Si verrebbe a tassare il traffico di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale: la prostituzione non è mai una libera scelta. Si lotta giustamente contro la pena di morte, ma non contro questa che è una delle peggiori schiavitù». Secondo Malan, i criteri che dovrebbero ispirare il governo sono: «La tutela della libertà della persona che si prostituisce rispetto all’ accettazione dei singoli clienti e alla possibilità di lasciare in qualsiasi momento l’ attività di prostituzione», i controlli sanitari periodici, l’ esercizio della prostituzione solo in locali non aperti al pubblico, il divieto per la prostituzione minorile e di ingresso dei minori nei locali dove si esercita; la copertura previdenziale. E naturalmente la tassazione. «Un’ attività come quella della prostituzione che viene svolta sulla pelle delle donne – sostiene al contrario Mara Carfagna – non può essere certamente legalizzata, né lo Stato, nemmeno in un momento di crisi economica, può sostituirsi allo sfruttatore e lucrare sui loschi traffici delle organizzazioni criminali» che sono state fortemente contrastate dal governo. «Approfitto comunque dell’ occasione – conclude la Carfagna – per sollecitare il Parlamento a velocizzare l’ approvazione del ddl contro la prostituzione che è in discussione al Senato», visto anche che è stata appena ratificata la Convenzione di Varsavia contro la tratta.

M. Antonietta Calabrò

Fonte: http://archiviostorico.corriere.it/2010/giugno/19/Prostitute_Malan_rilancia_tassazione_co_8_100619012.shtml

Tratto da: Chi ha orecchi da udire, oda

Spagna: Destituito prete, proponeva in rete servizi sessuali

MADRID – Suscita scalpore in Spagna il caso di un prete di una parrocchia della provincia di Toledo che ha utilizzato 17’000 euro della curia per pagare linee e pagine web pornografiche e che offriva in rete favori sessuali.

Samuel Martin, 27 anni e parroco delle località di Noez e Totanes, scrive “El Mundo”, appariva in vari annunci come “Hector, uomo etero spagnolo al servizio della tua felicità”, si proclamava “ben dotato e aperto a tutto meno che al sadomaso” e chiedeva dai 50 euro per 15 minuti a 120 per un’ora dei suoi servizi sessuali.

Il 7 febbraio il parroco aveva ammesso in un’omelia di aver sottratto denaro dai fondi delle confraternite ma non aveva menzionato il tentativo di vendita di un quadro del XVII secolo della parrocchia di Noez per 9’000 euro, che secondo “Abc” avrebbe provato a realizzare.

L’arcivescovo di Toledo Mgr Braulio Rodriguez ha destituito il sacerdote dal ministero, riferisce la stampa spagnola, per le “irregolarità economiche individuate nella parrocchia e nelle confraternite”. Nei suoi confronti è stata avviata una procedura disciplinare secondo il codice di diritto canonico.

Fonte: SwissInfo

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Forlì – Prostituzione e pedofilia, otto anni a don Giacomoni

da: romagnaoggi.it

FORLI’ – Otto anni di reclusione e una provvisionale di 140mila euro. E’ la condanna inflitta dal gip di Forlì, Rita Chierici, a don Giuseppe Giacomoni, il sacerdote 82enne titolare dell’associazione ’’Arcobaleno’’ arrestato nell’ottobre del 2006 con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Assolta la 55enne Denise Sansoni, coordinatrice del consultorio familiare di Cesenatico. All’estero il rumeno Dan Joan Cilean, braccio destro di don Giacomoni.

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