“E in quel giorno, Erode e Pilato divennero amici, perché per l’addietro erano stati in inimicizia fra loro” (Luca 23:12). Quale giorno? Quello in cui Pilato mandò Gesù Cristo da Erode. Pilato infatti, quando Gesù comparve dinnanzi a lui, saputo che Gesù era della Galilea, cioè della giurisdizione di Erode, lo rimandò a Erode che in quei giorni si trovava in Gerusalemme e che da molto tempo desiderava vederlo per vedergli fare qualche miracolo (cfr. Luca 23:8). Due persone del mondo dunque, nemici di Gesù Cristo, e nemici tra di loro per l’addietro diventarono amici a motivo di Gesù Cristo, il Giusto.
Oggi, ci sono in mezzo al popolo di Dio alcuni uomini, corrotti di mente e riprovati quanto alla fede, che magari sono nemici da anni, ma quando si tratta di dover combattere un giusto allora si alleano e diventano amici. Questa lotta congiunta infatti è loro necessaria perché hanno da difendere dei loro interessi personali messi in serio pericolo dall’opera restauratrice portata avanti dal giusto in questione e che inevitabilmente va ad intaccare gli interessi personali (che sono prima di tutto interessi economici e poi di prestigio) di costoro che dominano il popolo di Dio e lo maltrattano. Ma anche se il giusto sarà da loro calunniato, scoraggiato a procacciare la giustizia, e afflitto in ogni maniera, alla fine egli trionferà perché i nemici del giusto saranno da Dio avviliti e svergognati. Come dice un passo della Scrittura: “Alla fine vedrà sui suoi nemici quel che desidera” (Sal. 112:8). In verità Dio è giusto e a suo tempo fa giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui. A lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.