È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Il Messia” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 18 MB (128 Kbps), 4 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 19 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.
Trascrizione audio:
Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate quello che sto per annunziarvi.
In Giovanni, al capitolo 4, leggiamo l’incontro e il dialogo del di Gesù con una donna samaritana. E vorrei leggervi semplicemente due versetti da questo capitolo, quindi dal capitolo 4, che riguardano questo, diciamo, dialogo che ci fu tra Gesù e la donna samaritana.
Così è scritto, leggiamo al capitolo 4 dal versetto il versetto 25 e il versetto 26: “La donna gli disse: Io so che il Messia (ch’è chiamato Cristo) ha da venire; quando sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa. Gesù le disse: Io che ti parlo, son desso”.
Dunque Gesù di Nazareth, perché a Nazareth fu allevato, dichiarò di essere il Messia, cioè l’Unto di Dio, perché il termine italiano Messia viene da una parola ebraica che significa Unto. Ora questa donna sapeva che il Messia doveva venire, perché? Perché nelle Scritture profetiche era stato annunziata la sua venuta. I profeti avevano preannunziato la venuta del Messia in Israele, per redimere Israele.
Dio infatti aveva innanzi determinato di mandare nel mondo il suo Figliuolo, perché il Messia che doveva venire era il suo Figliuolo, l’Unigenito venuto da presso il Padre. La Parola sì, perché il Messia era la Parola. La Parola come dice la sacra Scrittura: “Nel principio era la Parola e la Parola era con Dio e la Parola era Dio”. Poi leggiamo anche: “La Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre”.
Ebbene, dunque, il Messia che doveva venire era l’unigenito Figliuolo di Dio, il Creatore di tutte le cose. E Gesù, quando venne in questo mondo, era pienamente consapevole di essere il Messia o Cristo, perché sono termini praticamente sinonimi. Si può dire che Gesù è il Messia come anche si può dire che Gesù è il Cristo: si dice la stessa cosa, solo che il termine Cristo è, diciamo, il termine italiano Cristo, viene viene tradotto dal greco, da un termine greco che significa Unto.
Ebbene Gesù era pienamente consapevole di essere il Messia e il Messia doveva venire per salvare i peccatori. Da che cosa? Dai loro peccati. Infatti il nome stesso Gesù significa Yahweh salva. Infatti prima che Gesù nascesse, egli nacque a Betlemme, mentre era nel seno di Maria sua madre, che era rimasta incinta per virtù dello Spirito Santo, dico mentre era nel grembo di sua madre, cosa avvenne? Avvenne che siccome Giuseppe, essendo uomo, Giuseppe era il fidanzato di di Maria, essendo uomo giusto non volendo esporla ad infamia si era proposto di lasciarla di nascosto, ma mentre aveva queste cose nell’animo, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, e gli disse queste parole: “Giuseppe, figliuol di Davide, non temere di prendere teco Maria tua moglie; perché ciò che in lei è generato, è dallo Spirito Santo. Ed ella partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati.”
Dunque, nel nome stesso “Gesù” c’è appunto l’opera che Gesù, il Messia, doveva compiere e che ha compiuto. Infatti, il Messia fu mandato dal Padre, dal dall’Iddio e Padre suo, per essere il Salvatore del mondo, quindi provvedere la salvezza appunto di cui parlarono i profeti: la salvezza dal peccato. Infatti, il nome “Gesù” significa “Yahweh salva”. Yahweh è il nome di Dio. Dunque, nello stesso nome appunto che fu dato a a Gesù dall’angelo, e che poi fu una volta che quando nacque il bambino gli fu dato, nel nome di “Gesù” c’è quello che appunto il Messia doveva compiere nel mondo: quindi salvare gli uomini dai loro peccati.
In che maniera il Messia doveva salvare gli uomini dai loro peccati? Morendo sulla croce per i nostri peccati e risuscitando il terzo giorno, perché? Perché così era stato preannunziato, infatti il profeta Isaia aveva detto quanto segue in merito al Messia: “Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità”. Fu così che il profeta Isaia da parte di Dio preannunziò la morte espiatoria del Messia. Egli doveva essere trafitto, fiaccato; egli doveva essere ucciso, immolato a cagione delle nostre offese. E questo è quello che avvenne. Perché?
Perché Gesù poi fu, dopo essere andato attorno facendo del bene, guarendo tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo, perché Iddio era con lui, appunto Iddio era con lui, ebbene dopo avere fatto tanto del bene, il suo bene gli fu contraccambiato con il male, il suo amore con l’odio e fu arrestato. Fu arrestato, portato davanti al sinedrio ebraico che lo condannò come reo di morte per avere proclamato di essere il Cristo, il Figliuolo di Dio. Lo condannarono a morte e poi lo diciamo consegnarono nelle mani del governatore della Giudea, che allora era Ponzio Pilato, al quale chiesero con forza, con determinazione, di crocifiggere Gesù il Cristo.
E nonostante Ponzio Pilato all’inizio non voleva, diciamo, crocifiggerlo perché lo voleva liberare, perché non trovava in lui nulla che fosse degno di morte, alla fine Pilato sentenziò per soddisfare la folla che gridava: crocifiggilo, crocifiggilo, la folla dei Giudei, il popolo dei Giudei. Ebbene Pilato sentenziò per soddisfare la folla, sentenziò che Gesù fosse crocifisso e difatti lui fu crocifisso, fu messo in croce in mezzo a due malfattori, fu annoverato quindi tra i malfattori e fu appunto crocifisso per i nostri peccati. In lui quindi si adempì quello che era stato detto da dal profeta Isaia appunto in merito alla morte che doveva fare il Messia, dunque fu una morte espiatoria avvenuta affinché si adempisse ciò che era scritto.
Ma il Messia doveva anche risuscitare dai morti, sì il Messia doveva risuscitare dai morti perché la morte non lo avrebbe, non era, non era possibile che la morte lo avrebbe ritenuto perché Iddio appunto aveva innanzi stabilito che il Messia dopo essere stato ucciso, i Giudei lo uccisero, doveva risuscitare dei morti. E questa risurrezione, la risurrezione del Messia fu preannunziata da da Davide che era profeta. Davide, il dolce cantore di Israele, che fu re di Israele, con queste parole la preannunziò: “Anche la mia carne riposerà in isperanza poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”.
Così appunto Davide antivedendola parlò della risurrezione del Cristo o Messia dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. E così infatti avvenne perché Gesù, dopo essere stato seppellito, risuscitò dai morti il terzo giorno affinché si adempissero le Scritture. E dopo essere risuscitato dai morti apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. D’altronde, Gesù stesso, prima di essere arrestato e condotto davanti al sinedrio, aveva più volte preannunziato ai suoi discepoli che a Gerusalemme sarebbe stato arrestato, condannato a morte e ucciso, ma anche che sarebbe risuscitato dai morti.
Dunque io vi annunzio la buona novella che Gesù di Nazaret è il Messia o Cristo. In lui si sono adempiute le Scritture. Dio ha vigilato sulla sua parola per mandarla ad effetto nella pienezza dei tempi. Quindi Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito e risuscitò dai morti il terzo giorno secondo le Scritture, e apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio.
Questa è la buona novella, questo è l’Evangelo nel quale dovete credere per essere salvati, salvati dai vostri peccati. Perché l’Evangelo è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente, del Giudeo prima e poi del Greco, poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede secondo che è scritto: “Ma il giusto vivrà per fede”. Quindi ravvedetevi e credete nell’Evangelo, perché nell’Evangelo che credendo mediante l’Evangelo, nel quale credendo sarete salvati, liberati dai vostri peccati, da quei peccati appunto che ora vi signoreggiano.
Voi sarete affrancati nel momento in cui crederete nell’Evangelo della gloria del beato Iddio. Sarete finalmente affrancati, sarete degli uomini liberi. Non solo, sarete giustificati perché Iddio vi renderà giusti in quanto vi imputerà la giustizia senza opere, la vostra fede vi sarà messa in conto di giustizia. E potrete dire assieme a noi: “Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”.
Sarete anche perdonati perché credendo nella buona novella, nell’Evangelo, si ottiene la remissione dei peccati. Infatti è scritto che: “Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome”. Sì, quei peccati che voi avete sulla vostra coscienza, che vi pesano, che costituiscono un peso schiacciante sulla vostra coscienza, vi saranno rimessi mediante il nome di Gesù Cristo.
E oltre a alla remissione dei peccati, sarete anche, otterrete anche la vita eterna. Sì, possiederete la vita eterna perché Gesù Cristo ha detto: “Chi crede ha vita eterna”. La vita eterna, la vita che non ha fine. Avrete la vita eterna dimorante in voi stessi perché la vita eterna è il dono di Dio in Cristo Gesù. La vita eterna non è una paga, la vita eterna non è una paga, non è un salario che lo si può meritare, che lo si può guadagnare. La vita eterna è il dono di Dio e Gesù Cristo è la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata. E quindi la vita eterna è nel Figliuolo di Dio: “Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita”.
Ora voi in questo momento non avete il Figliuolo di Dio, e quindi non avete la vita eterna, ma credendo in lui otterrete la vita eterna. E quindi dal preciso momento in cui crederete sarete sicuri, assolutamente sicuri, che nel momento in cui vi dipartirete – che potrà avvenire due secondi dopo, due giorni dopo, 20 anni dopo, non importa – voi avrete la certezza che vi dipartirete dal corpo e andrete ad abitare con il Signore nel regno dei cieli, cioè in paradiso. Perché là vanno tutti coloro che hanno il Figliuolo, sì là entrano nel regno dei cieli e si riposano dalle loro fatiche, là dove c’è la gloria, là dove regna la pace, là dove non c’è più dolore, non c’è più pianto. Capite dove vanno coloro che appunto credono nell’Evangelo?
Però sappiate anche questo: che se rifiuterete di credere nell’Evangelo, l’ira di Dio resta sopra di voi. Perché voi siete dei peccatori, siete dei nemici di Dio in quanto siete schiavi del peccato e siete sulla via della perdizione. E quindi se voi vi rifiuterete di credere nell’Evangelo, l’ira di Dio resterà sopra di voi, voi rimarrete sulla via della perdizione, non vedrete la vita. E quando morirete, quando morirete farete una fine orribile perché vi dipartirete dal corpo e andrete all’inferno. All’inferno andrete dove c’è il pianto, lo stridore dei denti, perché lì c’è il fuoco e là appunto sono tormentate le anime di coloro che vi scendono.
Quindi vi scongiuro nel nome del Signore: ravvedetevi e credete nel Messia che doveva venire e che è venuto per essere il Salvatore del mondo. Il suo nome è Gesù. Credete in lui e sarete salvati, sarete perdonati, sarete giustificati e otterrete la vita eterna. Chi ha orecchi da udire, oda.