Consolati per consolare

Dice l’apostolo Paolo ai santi di Corinto: “Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siam da Dio consolati, possiam consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione” (2 Cor. 1:3-4).

Dio dunque, fratelli, ci consola in ogni nostra afflizione; non importa di che afflizione si tratti, Egli ci consola, ovviamente nella maniera che lui vuole. E’ sbagliato dunque pensare che Dio mentre noi soffriamo non fa nulla per aiutarci, che se ne sta lontano da noi e disinteressato alla nostra causa. Io che scrivo ho sperimentato la veracità e fedeltà di questa affermazione di Paolo; ogni volta che mi sono sentito afflitto, Dio nella sua misericordia mi ha consolato. Talvolta lo ha fatto con un verso della Scrittura che Egli mi ha ricordato mediante lo Spirito di Dio; altre volte con un sogno divino o una visione – Gesù durante la sua agonia nel Getsemani non fu forse confortato da un angelo che gli apparve dal cielo (cfr. Luca 22:43)? – , altre volte con la venuta di un fratello sincero e onesto (“… ci consolò con la venuta di…” 2 Cor. 7:6), altre volte ancora con delle parole di incoraggiamento rivoltemi da qualche credente, altre volte tramite dei servizi da lui messi in cuore a taluni credenti nei miei confronti, altre volte facendomi pervenire agli orecchi una buona notizia da paese lontano, e poi liberandomi dalla distretta in cui mi trovavo e che mi faceva soffrire molto. In verità il nostro Dio “consola gli abbattuti” (cfr. 2 Cor. 7:6).

Ma a questo punto è bene fare presente la ragione per cui Dio ci consola. Come dice l’apostolo infatti Egli ci consola affinché noi possiamo consolare gli altri. Quindi, Dio ci impartisce la sua consolazione per farci consolare, tramite essa, coloro che si trovano in ogni afflizione. Non vi è mai capitato di dire ad un fratello abbattuto: ‘Fratello, coraggio, il Signore è fedele, anch’io ho passato la distretta che stai passando tu e il Signore mi ha risposto liberandomi’? E che al sentire queste vostre parole il fratello si è sentito risollevato? Sia dunque le afflizioni che le consolazioni che Dio ci manda sono per il nostro bene personale e per quello di altri fratelli. Quando dunque fratello ti trovi in una distretta particolare che ti fa soffrire molto e ti domandi: ‘Ma come mai Dio permette ciò?’ ricordati che Dio vuole usarti di te per consolare, mediante la consolazione che puntualmente ti ministrerà, coloro che si trovano in ogni afflizione.

Ci si ricordi che Dio non è solo l’Iddio che ci affligge nella sua fedeltà, ma anche Colui che sempre nella sua fedeltà ci consola; lui non fa solo la piaga, ma la fascia pure.

Termino rivolgendovi queste parole di Paolo che ho fatto mie: “Talché se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; e se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi patiamo” (2 Cor. 1:6).

A Dio sia la gloria ora e in eterno. Amen.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro