La Bibbia per molti rappresenta un grosso affare economico

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Vi sono molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti che non sopportano e non vogliono insegnare le cose che insegnava Paolo e che lui ha ordinato di insegnare > Una banda di affaristi si è insinuata fra noi > La Bibbia per molti rappresenta un grosso affare economico

Non c’è da meravigliarsi se attorno alla traduzione ed alla pubblicazione e divulgazione delle sacre Scritture sì è sviluppa­to questo colossale commercio; possiamo dire che era inevitabile che molti nel constatare che la richiesta di Bibbie è sempre in aumento, perché sono sempre in maggior numero le persone che ne vogliono possedere almeno una copia, si mettessero a fare commer­cio pure della Parola di Dio. Essi sfruttano proprio la fame e la sete che hanno gli uomini della Parola di Dio per arricchirsi. Nel mondo avviene la stessa cosa, perché molti sfruttano la sete di leggere ciò che c’è di più nuovo che è radicata nelle persone per arricchirsi. ‘Nel mondo dell’informazione’ viene spesso detto che il cittadino ha il diritto all’informazione cioè ad essere informato, e naturalmente molti capiscono che possono fare tanti soldi sfruttando questa sete d’informazione e questa curiosità e si mettono a scrivere e a pubblicare ogni sorta di articoli sulle riviste scandalistiche e d’informazione ecc.., ed a mettere in commercio nuove riviste (sono sempre in aumento le riviste d’in­formazione) arricchendosi proprio facendo leva sulla inesauribile sete di leggere la vanità e l’oscenità che c’è nelle persone del mondo, o meglio sfruttando il cosiddetto ‘diritto all’informazio­ne’ del cittadino.

Purtroppo, un discorso simile si deve fare anche per ciò che riguarda la vendita delle Bibbie in mezzo alla chiesa di Dio.

Per farvi comprendere come sia molto facile arricchirsi sfruttan­do il grande desiderio dei credenti di leggere la Parola di Dio e di entrare in possesso di una copia delle sacre Scritture, vi dico quello che è successo in un paese dove fino ad alcuni anni fa era vietata la divulgazione della Scrittura. In questo paese molti credenti erano sprovvisti di una Bibbia, e per entrare in possesso di una Bibbia erano disposti a compiere qualsiasi sacri­ficio, noi sappiamo che erano disposti a comprarla anche ad un prezzo altissimo, anche al prezzo corrispondente a diversi sti­pendi mensili sommati tra di loro. Che cosa è avvenuto? È avve­nuto questo, e cioè che le Bibbie, entravano nella nazione dove i credenti erano perseguitati, per mezzo di credenti timorati di Dio i quali consegnavano gratuitamente le Bibbie ai pastori delle chiese, alcuni dei quali, invece di darle gratuitamente ai fedeli affamati della Parola di Dio (come avrebbero dovuto fare) gliele hanno vendute, guadagnandoci sopra.

Ai credenti sinceri ed umili naturalmente non importava quanto costasse una Bibbia perché essi amavano la Parola di Dio così tanto che erano disposti pure a spendere molte mensilità per una sola copia; ma il fatto è che neppure a questi lupi importava alcunchè e si sono arricchiti sfruttando la fame spirituale dei veri credenti. Ma io vi domando: ‘È questa la maniera per fare avere a dei credenti una Bibbia?’

In questa nazione, anche se la traduzione la pubblicazione e la divulgazione delle Scritture non sono per nulla vietate; ed anche se non vi è la persecuzione che c’è in alcuni paesi; il meccani­smo perverso che si è instaurato tra il popolo di Dio per opera di gente senza scrupoli è molto simile a quello descritto qui sopra. Perché dico che è molto simile? perché i lupi rapaci approfittano della fame e della sete che molti credenti sinceri hanno della Parola di Dio per arricchirsi per mezzo di essa. In questa nazione questi lupi della sera estorcono il denaro ai credenti in maniera ‘legale’ perché essi sono stati autorizzati dalla legge a svolgere questo commercio di Bibbie. Anche loro vanno dai ‘grossisti’ a rifornirsi di molte Bibbie e le comprano ad un prezzo basso perché hanno degli sconti sulle grosse quanti­tà, e poi le vanno a vendere al minuto ad un prezzo superiore per guadagnarci. Non è questo commerciare la Parola di Dio? È forse anche la Parola di Dio un ‘prodotto commerciale’?

E poi si vantano pure di contribuire alla diffusione della Parola di Dio! Certo, da un lato contribuiscono a divulgare la Parola di Dio perché Dio converte la loro cupidigia in bene, ma dall’altro è fuori di dubbio che contribuiscono a fare diffamare la via della verità tenendo una tale condotta.

E poi che dire delle giustificazioni date alla vendita degli Scritti sacri? Pretesti, solo pretesti che vengono dati per cercare di mettere a tacere quelli che si levano contro questo affarismo. Gli affaristi dicono: ‘Ma noi non facciamo pagare la Parola di Dio ma solo la carta ed il lavoro che c’è dietro!’, testimoniando così con la loro bocca contro loro stessi perché dimostrano che per loro quello di pubblicare e di distribuire gli Scritti sacri è un lavoro come tanti altri, fatto esclusivamente per guadagnarci e non per amore del Signore e degli eletti. Domandate a costoro perché non distribuiscono gratuitamente le Bibbie e vi diranno che la ragione è perché non gli conviene dal punto di vista economico. Sono pronti a dirti: ‘E chi ce lo fa fare?’(dimenticandosi che nel cielo c’è uno che vuole farglielo fare) e questo perché secondo loro non c’è nulla da guadagnarci in soldi. Essi non ci pensano minimamente a non mettere in vendi­ta le Bibbie perché il loro motto è; Vendere per guadagnare soldi, e non: Divulgare la Parola di Dio per guadagnare anime ed edificare la Chiesa. Sono disposti a rinunciare ad avere una buona coscienza piuttosto che a rinunciare a mettere in vendita le Bibbie! Naturalmente a motivo di tutto ciò sono sorte le concorrenze commerciali pure tra i commercianti di Bibbie perché ognuno cerca di venderne più copie possibili per guadagnare di più e per acquistarsi una migliore reputazione ed una maggiore rinomanza. La battaglia tra di loro si svolge facendo uso di qualsiasi mezzo; devono anche loro conquistare il mercato e raggiungere sempre più persone e perciò si insinuano da per tutto con i loro dèpliants, con le loro nuove proposte, con i loro prezzi speciali, con i loro sconti. Anche gli sconti sono un’arma efficace per vendere tanto ed i commercianti delle Bibbie questo lo sanno bene; con gli sconti ci guadagnano i grossisti e ci guadagnano i piccoli commercianti.

Questi affaristi appena sanno di qualche congresso o di qualche riunione dove è prevista una larga partecipazione di persone si mettono in moto per potersi prenotare il posto. Ma per fare ciò bisogna pagare gli altri affaristi, cioè gli organizzatori del congresso, ma non c’è nessun problema per questo perché facendo i conti giungono alla conclusione che gli conviene; e così pagano gli organizzatori per potersi mettere a vendere la loro merce con le loro bancarelle dove si tiene la riunione. Questi congressi sono come le fiere, né più né meno, ma a costoro non importa nulla perché il guadagno è assicurato. Alla fine del congresso gli affaristi si scambiano strette di mano e baci e brindano per il loro successo; sono tutti contenti perché hanno fatto dei buoni affari e si danno appuntamento al prossimo congresso con la speranza che l’incasso sarà ancora maggiore. Ma badate che non gli sentirete mai dire che hanno fatto dei buoni affari o che si sono fatti dei nuovi clienti a questi congressi; affatto, perché loro chiamano tutto ciò evangelizzazione.

Questo è quello che c’è dietro alla vendita delle Bibbie e dei libri cristiani in questa nazione.

Paolo diceva: “Io sopporto ogni cosa per amore degli eletti”1 ed ancora: “Sopportiamo ogni cosa, per non creare alcun ostacolo all’Evangelo di Cristo”2 perché lui aveva carità non finta, quella carità che “sopporta ogni cosa”3 che non cerca il proprio interes­se ma compiace a tutti in ogni cosa cercando l’utile dei molti affinché siano salvati, mentre coloro che hanno un falso amore non sono disposti a parlare del Signore ed a fare qualcosa di utile alla fratellanza senza stabilire tariffe e chiedere compen­si in denaro. Loro non ci riescono a riporre la loro fiducia nel Signore affinché sia lui a provvedere loro tutto quello di cui hanno bisogno per vivere assieme alle loro famiglie, perché confidano nelle loro vie e non in quelle del Signore. Ma io vorrei domandare a costoro: ‘Conoscete forse qualche operaio del Signore che si sia affaticato nell’opera del Signore senza fare pagare le sue prestazioni come fate voi che è morto di fame o a cui siano venute a mancare le cose necessarie per lui e la sua famiglia?’ Io sono giovane ed ancora non sono divenuto vecchio (come invece lo era Davide quando scrisse il trentasettesimo salmo), ma pure io posso dire che “non ho visto il giusto abban­donato, né la sua progenie accattare il pane”;4 pure io posso dire di avere constatato che “quelli che cercano l’Eterno non mancano d’alcun bene”5 e che “nulla manca a quelli che lo temono”.6

Noi tutti siamo costretti a comprarle le Bibbie; dico siamo costretti perché questa è la verità; ci costringono, sia nel caso sia ad uso personale e sia se dobbiamo darla ad altri. Le Bibbie non sono offerte liberamente e perciò coloro che le acquistano non sono messi in grado dai venditori di dare una libera offerta secondo che hanno deliberato in cuore loro ma sono forzati a pagare il prezzo fissato in rapporto alle leggi di mercato. Ed ancora una volta dobbiamo dire che tutto questo avviene per colpa del commercio sorto attorno alle cose di Dio; tutto ciò si po­trebbe benissimo evitare; basterebbe che costoro offrissero le cose gratuitamente con la piena fiducia che il Signore non solo coprirà le spese di produzione affrontate ma anche provvederà a tutti i loro propri bisogni. Certo c’è un costo da pagare, ma chi è disposto a pagarlo?

Comunque noi crediamo che un credente timorato di Dio benché sia costretto a comprare delle Bibbie per darle ad altri, quando le distribuirà, sia a credenti che a non credenti, non le metterà in vendita e non chiederà loro denaro, e questo a motivo di coscienza, ma anche perché lo spaventa il castigo di Dio.


1 2 Tim. 2:10

2 1 Cor. 9:12

3 1 Cor. 13:7

4 Sal. 37:25

5 Sal. 34:10

6 Sal. 34:9