Rapporto Usa: l’Iraq sta perdendo la libertà religiosa

Presentato ieri l’annuale rapporto del Dipartimento di Stato sulla libertà religiosa nel mondo. Sono in Asia i Paesi dove la situazione è più grave: in Iraq la violenza confessionale colpisce tutti, ma i cristiani sono tra i più indifesi.

Washington – Peggiora la condizione della libertà religiosa in Iraq, rimane grave quella in Cina, Iran, Myanmar, Nord Corea e Uzbekistan. “Seri problemi” per il Pakistan, mentre flebili, anche se non sufficienti, segni di miglioramento si possono registrare in Arabia Saudita. Sono alcune delle considerazioni contenute nel Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo stilato dal Dipartimento di Stato Usa e presentato ieri in una conferenza stampa alla presenza del segretario di Stato Condoleezza Rice. Quest’ultima ha voluto sottolineare che “la libertà religiosa è parte integrante dell’impegno a combattere l’ideologia dell’odio e dell’intolleranza che alimenta il terrorismo globale”.

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PAKISTAN: Proteste per caricatura di Maometto

Il Pakistan ha convocato un diplomatico svedese per protestare contro una caricatura giudicata “blasfema” di Maometto, pubblicata da un giornale del suo Paese. La caricatura, che mostra il profeta con un corpo di cane, è apparsa il 18 agosto su Nerikes Allehanda. Islamabad “condanna nei termini più fermi la pubblicazione

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MONSONI: Prosegue l’emergenza in Asia Meridionale

La stagione dei monsoni in Asia meridionale, iniziata tra giugno e luglio, ha finora provocato oltre 3000 vittime e milioni di sfollati. L’India, la più grande tra le nazioni coinvolte, ha perso almeno 1900 persone in conseguenza delle alluvioni, di cui 325 nello Stato del Bihar, uno dei più colpiti, perché attraversato dal fiume Gange e che è anche uno dei più poveri della federazione indiana; decine di migliaia sono le persone che hanno contratto malattie tipiche di queste situazioni, quali dissenteria, infezioni degli occhi e malattie della pelle. Solo nel piccolo Stato dell’Assam, nel nordest del paese, gli sfollati sono 100.000. Il governo del Bangladesh,

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ASIA: Si aggrava bilancio piogge monsoniche e tempeste tropicali

Sono diventate oltre 2000 le vittime di smottamenti e straripamenti nell’Asia meridionale causate dalle precipitazioni monsoniche iniziate ai primi di giugno. Nonostante in alcune zone abbia cessato di piovere e i livelli delle acque di alcun fiumi stiano iniziando a scendere, il bilancio dei morti continua a salire, migliaia di villaggi rimangono sommersi e milioni di persone – soprattutto in India e Bangladesh – restano sfollate. Oltre 1500 persone sono morte nella sola India secondo il bilancio diffuso ieri pomeriggio dalla divisione di gestione dei disastri del ministero degli Interni che non tiene conto dei numerosi dispersi come i 65 passeggeri di un’imbarcazione naufragata lunedì notte nel distretto di Samastipur. Nello stato indiano di Bihar “la situazione sta gradualmente migliorando” seppure siano stati inondati 1,1 milioni di ettari di terreni agricoli e sommersi circa 6500 villaggi abitati da 13,8 milioni di persone. Le perdite agricole dall’1 giugno a oggi ammontano ad almeno 320 milioni di dollari. Almeno 95 persone hanno perso la vita e 330.000 sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni in Nepal, mentre altre 346 persone sono morte in Bangladesh, dove il 40% del paese è stato inondato e 1,6 milioni di acri di terreni agricoli sono stati danneggiati parzialmente o totalmente. Intanto la tempesta tropicale Pabuk che ieri si era abbattuta sulle Filippine provocando smottamenti si è spostata verso Taiwan, mentre almeno 44 persone sono morte e 15 risultano disperse in Vietnam a causa delle alluvioni causate da un’altra tempesta tropicale.
[CO]

Fonte: Misna – 9/8/2007 13.53

Nella foto: Bangladesh, vittime delle inondazioni aspettano la distribuzione di pacchi (Sipa)

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ASIA – MONSONI: Alluvioni, sale bilancio vittime e senza tetto

Non meno di 1400 persone sono morte, circa 26 milioni hanno perso terre e abitazioni diventando sfollati e migliaia di ettari di terreni coltivati sono stati devastati in Asia del Sud dalle inondazioni provocate dalle forti piogge monsoniche che da giorni stanno colpendo India, Nepal e Bangladesh. Ora le autorità dei tre paesi asiatici temono la propagazione di malattie ed epidemie. Ieri, le autorità indiane avevano segnalato la morte di più di 1.120 persone. Lo stato di Bihar, nel nord del paese, il più colpito, conta 91 morti e circa 11 milioni di sinistrati, secondo un bilancio fornito dai responsabili locali. “Tutti i fiumi hanno superato la soglia di allarme e temiamo l’arrivo di un enorme volume d’acqua proveniente dal vicino Nepal” ha detto il portavoce dei servizi di soccorso locali di Lucnow, la capitale dello stato aggiungendo, “più di 70.000 abitazioni sono state distrutte oltre ai 900.000 campi coltivati devastati”. L’agenzia Press Trust of India (PTI) stima le perdite a circa 930 milioni di rupie (circa 16 milioni di euro). Nello stato di Assam nel nord del paese 5,5 milioni di persone sono sfollate, anche se, fanno sapere fonti governative, una parte di loro ha iniziato ieri a fare ritorno verso i 26 distretti di provenienza. Nell’Uttar Pradesh 125 persone hanno perso la vita e 2400 villaggi continuano ad essere isolati dalle acque. Nel vicino Bangladesh, secondo gli ultimi bilanci, ben il 40% del territorio sarebbe sommerso dalle acque, 120 persone sono morte e 8 milioni di abitanti sono o sfollati o isolati. “Negli ultimi giorni, tutti i corsi d’acqua hanno superato la soglia di allarme” ha detto Saiful Hossain, responsabile al centro d’allerta delle inondazioni. In Nepal, si contano finora 84 decessi secondo il ministero dell’interno e gli organismi dell’ONU hanno lanciato una operazione di soccorso per aiutare le decine di migliaia di persone colpite anche in questo paese dal maltempo. Dallo scorso giugno il Sud dell’Asia sta affrontando le peggiori inondazioni di questi ultimi anni.[AZ]

Fonte: Misna – 6/8/2007 12.08

Foto: Sirajgonj. In Bangladesh, una donna e suo figlio tentano di uscire da casa loro. Azad/AFP

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