C’è dunque da parte di costoro un attacco alla resurrezione di Cristo, di cui molti non si avvedono, ma di cui noi ci siamo accorti subito per la grazia di Dio.
Giacinto Butindaro
Chi dunque insegna che “il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere” odia e disprezza la resurrezione di Cristo
L’apostolo Paolo afferma che anche a “noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione” (Romani 4:24-25), la fede sarà messa in conto di giustizia; come fu messa in conto ad Abramo, secondo che è scritto: “Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia” (Romani 4:3). E questo perché “il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4). Ma la nostra giustificazione su che cosa si basa quindi? Sulla resurrezione di Cristo! Cosa dice infatti Paolo? Che Cristo “è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4:25 NR). Il motivo dunque per cui Dio ha risuscitato Gesù dai morti è per giustificarci! Ecco perché siamo giustificati per fede: perché la nostra giustificazione si basa sulla resurrezione di Cristo! Per cui prima Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; ma dopo tre giorni è risuscitato dai morti, secondo le Scritture, per la nostra giustificazione! Questi due eventi si integrano dunque in maniera perfetta, perché da un lato Egli diede la Sua vita per i nostri peccati, o per usare una espressione usata da Paolo nella sua epistola agli Efesini, “ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio” (Efesini 5:2), e questo “per compiere l’espiazione de’ peccati del popolo” (Ebrei 2:17); e dall’altro Egli risuscitò dai morti “per la nostra giustificazione” (Romani 4:25), ossia per renderci giusti, e si adempisse così quello che aveva detto Dio tramite il profeta Isaia: “Il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti” (Isaia 53:11). In virtù dunque di cosa noi siamo stati resi giusti? In virtù della sua resurrezione! Ecco perché la giustificazione è per fede, perché è il dono di Dio, che Dio ci ha donato in Cristo! Infatti la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede, è chiamata “il dono della giustizia” (Romani 5:17). Ecco perché noi abbiamo ricevuto per fede – e quindi PER GRAZIA – sia la remissione dei peccati, che la giustificazione: perché Cristo spargendo il suo prezioso sangue sulla croce ci ha provveduto gratuitamente la remissione dei nostri peccati (secondo che è scritto che in Lui abbiamo “la remissione de’ peccati, secondo le ricchezze della sua grazia” Efesini 1:7), mentre risuscitando dai morti il terzo giorno ci ha provveduto gratuitamente la giustificazione. La morte espiatoria di Cristo e la sua resurrezione dai morti sono dunque due eventi strettamente collegati tra di loro, inscindibili, perché grazie ad essi abbiamo sia la remissione dei nostri peccati che la giustificazione! E se consideriamo che Cristo, prima di morire, aveva detto: “Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho potestà di deporla e ho potestà di ripigliarla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio” (Giovanni 10:17-18), dobbiamo riconoscere che noi abbiamo la remissione dei nostri peccati e la giustificazione in virtù della sua ubbidienza a Dio (non è forse scritto che “per l’ubbidienza d’un solo, i molti saran costituiti giusti”? Romani 5:19), e quindi PER LA SUA GRAZIA! Non solo, ma anche la liberazione dai nostri peccati l’abbiamo PER LA SUA GRAZIA, perché è scritto che Cristo “ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue” (Apocalisse 1:5), e questo spiega perché Pietro disse a Gerusalemme: “Noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù” (Atti 15:11).
Ma soffermiamoci sulla giustificazione. E’ evidente, alla luce di quello che ha compiuto Cristo, che coloro che insegnano che “il giusto vivrà per la sua fede e per le sue opere buone” – ossia che la giustizia si ottiene per fede + le opere – non credono che Cristo è stato risuscitato per la nostra giustificazione, perché se ci credessero non aggiungerebbero alla fede le opere buone.
Ma quali sono le ragioni che spingono costoro ad insegnare questa spudorata menzogna, che costituisce un attacco demoniaco di grosse proporzioni alla grazia di Dio? Sostanzialmente sono due.
La prima è che per costoro Cristo è risuscitato per aiutarci o per permetterci di giustificarci da noi stessi con le nostre opere buone, perché la nostra giustificazione a cagione della quale Cristo risuscitò è una giustificazione parziale e incompleta! Come dire insomma: sì, Gesù è risuscitato per la nostra giustificazione, ma lui ha fatto la sua parte per la nostra giustificazione ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte per la nostra giustificazione. Non basta la resurrezione di Cristo per la nostra giustificazione, ci vuole anche un sodo lavoro da parte nostra! Ci vuole pure la nostra giustizia! E questo costituisce una offesa pesantissima, un oltraggio gravissimo, all’opera compiuta da Cristo, che fu un’opera perfetta. Se infatti oltre alla fede occorrono buone opere per essere giustificati, vuol dire che la resurrezione di Cristo non è sufficiente a renderci giusti, e quindi occorrono anche le nostre opere buone.
La seconda, strettamente collegata alla prima, è che costoro rigettano la grazia di Dio. Per costoro è inconcepibile che l’uomo non debba fare niente altro oltre che credere nell’Evangelo per essere giustificato. La nostra giustificazione non può essere totalmente per grazia, ma ci deve essere anche qualcosa che noi dobbiamo fare per conseguirla! Per cui oltre al disprezzo verso l’opera compiuta da Cristo, c’è anche il disprezzo e l’odio verso la grazia; che poi sono cose che camminano sempre assieme.
Tutto questo spiega tante cose. Il loro odio e disprezzo verso l’Evangelo e verso coloro che lo annunciano con ogni franchezza, per volere di Dio. Il loro odio e disprezzo verso la grazia di Dio, e quindi verso Dio. Ma anche il fatto che sono persone senza pace, piene di dubbi e di paure, perché in definitiva pensano di potersi meritare o guadagnare la giustificazione con le opere buone, cosa che è impossibile!
C’è dunque da parte di costoro un attacco alla resurrezione di Cristo, di cui molti non si avvedono, ma di cui noi ci siamo accorti subito per la grazia di Dio. Ed ecco perché vi continuiamo a mettere in guardia da questi «gesuiti evangelici», che sono di una pericolosità estrema. Sono degli eretici che vanno banditi dalle Chiese, con cui non bisogna avere niente a che fare, perché il loro obbiettivo è fare scadere dalla grazia i santi.
Giacinto Butindaro
Tratto da. La nuova Via