
Quindi, oggi, sì in questo preciso giorno, anzi in questo preciso momento, noi CREDENTI SIAMO GIUSTIFICATI GRATUITAMENTE PER LA SUA GRAZIA!
Giacinto Butindaro
“Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù” (Romani 3:21-24).
Quindi, oggi, sì in questo preciso giorno, anzi in questo preciso momento, noi CREDENTI SIAMO GIUSTIFICATI GRATUITAMENTE PER LA SUA GRAZIA! Il motivo? Perché è scritto: “Il giusto vivrà per la sua fede” (Habacuc 2:4). Per cui la nostra fede ci è messa in conto di giustizia, come fu messa in conto ad Abramo, secondo che è scritto: “Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia” (Romani 4:3). Non sono quindi le nostre opere buone, che compiamo, ad esserci messe in conto di giustizia, ma la nostra fede. Come dice infatti Paolo: “Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, ma ANCHE PER NOI AI QUALI SARÀ COSÌ MESSO IN CONTO; PER NOI CHE CREDIAMO in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione” (Romani 4:23-25). Notate bene che l’apostolo Paolo – che era un credente zelante nelle opere buone – qua sta includendosi tra coloro a cui la fede verrà messa in conto di giustizia, infatti dice “ANCHE PER NOI AI QUALI SARÀ COSÌ MESSO IN CONTO; PER NOI CHE CREDIAMO”. Anche in questo preciso momento dunque, come lo fu nel momento in cui credemmo al principio, noi possediamo “la beatitudine dell’uomo al quale Iddio imputa la giustizia senz’opere” (Romani 4:6) che fu proclamata da Davide dicendo: “Beati quelli le cui iniquità son perdonate, e i cui peccati sono coperti. Beato l’uomo al quale il Signore non imputa il peccato” (Romani 4:7-8). Riflettiamo: in virtù di cosa potevamo dire pochi secondi dopo che credemmo al principio “Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Romani 5:1)? In virtù del fatto che la nostra fede ci era stata da pochi secondi messa in conto di giustizia! Ed ora, in questo preciso momento, a distanza di giorni, mesi e anni – periodo durante il quale abbiamo fatto opere buone – in virtù di cosa possiamo dire quelle stesse parole? Sempre in virtù del fatto che la nostra fede ci è messa in conto di giustizia! Dio infatti è giusto e “giustificante colui che ha fede in Gesù” (Romani 3:26). Chi dunque ha fede in Gesù (o è nella fede) è giustificato per la grazia di Dio! Ringraziato sia Dio per il dono della giustizia! Serbate dunque la fede fino alla fine, perché è scritto: “Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce” (Ebrei 10:37-38).
Giacinto Butindaro
Tratto da: La nuova Via