Peccatore, quando morirai, non passerai a miglior vita perché ti inghiottirà l’inferno! [Audio Streaming]

È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Peccatore, quando morirai, non passerai a miglior vita perché ti inghiottirà l’inferno”. Il file è un MP3 e pesa circa 14 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 15 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate.

La Sacra Scrittura insegna che esiste un luogo di tormento nell’aldilà. In questo luogo di tormento, chiamato Ades, scendono coloro che muoiono nei loro peccati. Quindi è bene che voi sappiate, voi che siete dei peccatori, voi che siete schiavi del peccato, e che quindi siete nemici di Dio, dico, è bene che sappiate che state andando in questo luogo di tormento, che è l’inferno, un luogo di sotto, inferiore, un luogo di tormento dove c’è il fuoco.

Sì, avete compreso bene, il fuoco, un fuoco non attizzato da mano d’uomo, ma pur sempre fuoco. E Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che nella pienezza dei tempi è disceso dal cielo per volontà di Dio, perché egli doveva morire per i nostri peccati e risuscitare dai morti a cagione della nostra giustificazione, dico, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ha parlato di questo luogo di tormento.

Lo ha citato diverse volte, ma in una circostanza lo ha citato nel parlare di una nel raccontare una storia. La storia del ricco e Lazzaro, una storia che voglio leggervi perché è bene che voi che siete sulla via della perdizione, sulla via che mena all’inferno, sappiate questo, cioè sappiate dove state andando.

Dice Gesù: “Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma. Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi. Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli. Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse”.

Dunque, Abramo disse a quell’uomo: “Tu sei tormentato”. Sì, era tormentato nel fuoco e bramava che Lazzaro fosse mandato a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescagli la lingua, perché era tormentato. Ricordava, aveva il ricordo dell’acqua quell’uomo, ma non gli fu data alcuna acqua per rinfrescarlo in mezzo a quel tormento. Rimase dunque tormentato ed è ancora là.

Questo uomo è ancora dopo migliaia di anni, si trova ancora in questo luogo di tormento chiamato Ades. Ricordatevi quello che è scritto: “essendo nei tormenti”. Dunque, capite dove state andando? Capite che ciò che vi aspetta è il tormento? Dopo morti vi aspetta il tormento, non vi aspetta alcun riposo, alcuna gioia, niente. Qualcuno vi dirà che passerete a miglior vita, ma ricordatevi, voi peccatori, che non passerete a miglior vita quando morirete.

I peccatori non passano a miglior vita quando muoiono, perché il soggiorno dei morti inghiottisce chi ha peccato. Voi dunque sarete inghiottiti dall’inferno, perché siete dei peccatori, siete schiavi del peccato e meritate di andare all’inferno. Ma Iddio mi ha mandato a predicarvi l’Evangelo, cioè la buona novella.

E qual è questa buona novella? Che Gesù di Nazareth è il Cristo, che è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò dai morti il terzo giorno e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo, che è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente, del Giudeo prima e poi del Greco, poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: “Ma il giusto vivrà per fede”. Dovete quindi sapere che chi crede nell’Evangelo viene salvato dai suoi peccati e giustificato.

Non solo, chi crede nell’Evangelo ottiene la vita eterna e così scampa all’inferno. Perché coloro che credono nell’Evangelo, quando muoiono, muoiono in Cristo e il Signore li salva nel suo regno celeste. Dunque coloro che credono nell’Evangelo sono sulla via della salvezza. Non più sulla via della perdizione, ma sulla via della salvezza, che mena in cielo, nel paradiso.

Quindi tu, peccatore, sì ti ho detto che non passerai a miglior vita, perché chi muore nei nei propri nei propri peccati assolutamente va all’inferno. Però vedi, ti ho annunziato la via della salvezza, ti ho annunziato cosa devi fare per essere salvato dai tuoi peccati ed essere strappato così alle fiamme di questo luogo di tormento. Ravvediti dunque e credi nell’Evangelo della grazia di Dio e Dio avrà misericordia di te.

Iddio ti donerà, il Signore prenderà i tuoi peccati e li cancellerà; saranno cancellati, capito? Come appunto come se venisse cancellato un debito. Ecco, i peccati sono dei debiti, e nel momento in cui crederai nell’Evangelo, se ci crederai, devi sapere questo: che tutti questi debiti che hai accumulato nel cospetto di Dio ti saranno cancellati in un momento, in un momento, e ti sentirai finalmente libero e ti sentirai finalmente sgravato da questo peso, che veramente che è come un macigno che pesa sopra l’uomo senza Dio.

Quindi vedi, da un lato c’è l’inferno, questo luogo di tormento che inghiottisce i peccatori, ma dall’altro c’è il regno dei cieli, il paradiso, dove il Signore salva coloro che hanno creduto. E dunque, sapendo che così è scritto: “Chi non avrà creduto sarà condannato”, io ti ho avvertito, ti ho avvertito che cosa ti succederà se rifiuterai di credere nell’Evangelo.

Tu dirai: “Ma come è possibile? Ma non c’è un’altra via di salvezza?”. No, non ce n’è un’altra. Questa è la via della salvezza e l’Evangelo è l’unico messaggio che esiste veramente sotto il sole, sotto il cielo, è l’unico messaggio mediante il quale l’uomo viene salvato. Non ce n’è un altro, te lo posso assicurare. Quindi non ti fare beffe dell’Evangelo e non posticipare quello che di fare, quello che Dio ti comanda di fare, ravvediti in questo momento e credi nell’Evangelo.

E il Signore avrà misericordia di te, perché il Signore è pronto a perdonare coloro che credono nel suo Figliuolo, Gesù Cristo. Sì, Gesù, il Cristo di Dio, è il Figlio di Dio che il Padre ha mandato nella pienezza dei tempi, nel mondo, per essere il Salvatore del mondo, per salvare i peccatori.

Quindi, peccatore, sappi che solamente se crederai nell’Evangelo sarai salvato e poi, quando morirai, passerai a miglior vita. Allora sì, passerai a miglior vita sicuramente una volta che hai creduto nell’Evangelo, perché morire in Cristo è cosa di gran lunga migliore, perché si va ad abitare con il Signore nel regno dei cieli.

Allora sì, allora sì, in questo caso sì, perché appunto uno è morto in Cristo. Allora sì, lui lui sì, chi è morto in Cristo, sì chi è passato a a a migliore vita, come si suol dire. Ma altrimenti, altrimenti se rifiuterai di credere nell’Evangelo, ti aspetta questo questo luogo di tormento, terribile.

E ti voglio dire un’altra cosa: sei malato forse? Sei malato, ti, diciamo, ti manca poco tempo di vita, i dottori hanno detto che hai poca vita ancora sulla faccia della terra. Ora qualcuno magari ti sta dicendo: “Smetterai di soffrire”. Eh no, no, io non ti lusingo, non smetterai per niente di soffrire, anzi soffrirai di più, perché te ne andrai all’inferno, nel fuoco, nei tormenti.

Quindi ravvediti, ravvediti e credi nell’Evangelo che ti ho annunziato. È l’Evangelo della grazia di Dio. Ravvediti e credi nell’Evangelo. Chi ha orecchi da udire, oda.