FRIBURGO – Fra i sacerdoti della diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo indagati per abusi sessuali è stato smascherato un “predatore” di bimbi: il frate cappuccino di cui si era già parlato agli inizi dell’anno è sospettato di aver abusato di 24 fanciulli sull’arco di almeno 35 anni. Lo ha indicato oggi la giudice istruttrice friburghese Yvonne Gendre. Il caso di un altro prete è stato trasmesso alla magistratura neocastellana.
La giudice ha reso conto stamani delle investigazioni avviate inizio estate sulla base di una “lista di sospetti” ricevuta dalle mani di un parroco attivo nel canton Vaud. Cinque indagini preliminari sono state avviate contro altrettanti sacerdoti. Due essendo deceduti, l’operato della giustizia si è concentrato sugli altri tre. Uno dei religiosi è stato scagionato e l’inchiesta che lo riguardava è stata archiviata.
Il caso più grave è rappresentato dal frate cappuccino di 68 anni, sul quale agli inizi dell’anno la magistratura francese aveva aperto un’inchiesta. L’uomo “ha agito in tutta impunità per più di 35 anni”. Quando la giudice ha ricevuto il fascicolo riunito dalla diocesi, esso conteneva già i nomi di otto vittime, fra le quali il nipote dell’ecclesiastico. Dopo l’interrogatorio dell’interessato, il loro numero è salito a 22. L’apposita commissione della diocesi ha poi annunciato due vittime supplementari.
Il frate contesta due casi, che sarebbero ormai caduti in prescrizione. Gli abusi sono stati commessi in svariati cantoni e in Francia. È tuttavia in questo paese che sono stati commessi i fatti non ancora coperti dalla prescrizione: l’ultimo risale al 1995, mentre il nipote è stato molestato nel 1992. La giudice friburghese ha già contattato un collega di Grenoble, cui saranno trasmessi i risultati dell’inchiesta. Il religioso potrebbe essere giudicato in Francia o nel cantone – il cui nome è stato taciuto – dove risiede attualmente.
Le vittime dell’ecclesiastico erano tutti ragazzini dai 9 ai 14 anni “particolarmente vulnerabili”, ha dichiarato la giudice. Tre di loro erano handicappati. I primi abusi sono incominciati nel 1958 quando il religioso studiava in un convitto in Vallese. L’ecclesiastico era poi stato implicato in casi di pedofilia in Svizzera tra il 1968 e il 1972. Nel 1989 aveva lasciato il paese per la Francia. Nel 2002, la diocesi, venuta a conoscenza della situazione, aveva allertato la curia di Grenoble della pericolosità dell’uomo. Dopo essere stato trasferito a Lione, il frate era rientrato in Svizzera nel 2005.
SDA-ATS
Fonte: SwissInfo