Più felice cosa è il ricevere che il dare

Sì, è proprio così, alcuni credenti, trovano più felicità – questo infatti è quello che testimoniano le loro opere – nel ricevere di quanto ne provano nel dare. Anzi, è meglio dire che di gioia non ne provano affatto nel dare perché stanno del continuo a lamentarsi, a mormorare persino per la più piccola offerta o il più piccolo aiuto che mostrano a qualcuno. Sono dei pigri e degli avari; il loro motto è: ‘Meno si fa e meno si da per aiutare i ministri del Vangelo o altri fratelli che sono in qualche necessità e meglio è!’ Loro però vogliono essere aiutati e tanto, con riverenza e cura, loro però vogliono ricevere ogni sorta di aiuto spirituale e materiale. In altre parole essi, vogliono essere serviti ma non vogliono servire! E si badi, non è che essi non hanno il tempo, la forza, i beni per servire, perché questi non gli mancano affatto, solo che in loro manca quel sentimento che fu in Gesù Cristo il quale venne non per essere servito ma per servire e dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti (cfr. Matt. 20:28), e il quale disse: “Più felice cosa è il dare che il ricevere” (Atti 20:35). E quando manca questo sentimento, uno può avere pure i miliardi, può essere pure fisicamente fortissimo, ed avere case e terreni e altro in grandissimo numero, ma non farà nulla per aiutare chi è degno e ha il diritto di essere aiutato. Costoro sono delle fonti senza acqua, dei tralci secchi, delle persone che fanno professione di conoscere Dio ma lo rinnegano con le loro opere, essendo dei ribelli incapaci di qualsiasi opera buona. Costoro sono come quel pigro che durante l’inverno non ara il campo a causa del freddo, ma poi quando arriva l’estate avrà la stoltezza e la presunzione di andare a vedere di raccogliere qualcosa! Costoro illudono se stessi, ma non se ne rendono conto. Sono ciechi, sono sordi, della riprensione non fanno alcun caso.

Diletti, non ci inganniamo, lo ripeto, non ci inganniamo. Non pensiamo che questi sedicenti credenti siano graditi a Dio con la loro condotta quantunque prosperino materialmente magari; non lo pensiamo per non rimanere sedotti ed essere indotti a battere le loro vie tortuose che menano dove c’è il pianto e lo stridore dei denti.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro