[Video] Messico, Chiapas: Manuel San Juan, da persecutore degli evangelici a testimone di Gesù Cristo

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Messico: persecuzione di un Cacico convertito

Il 9 giugno 2000, Manuel San Juan lavorava nei campi con i suoi figli quando è stato attaccato da un gruppo di uomini armati che gli hanno sparato dietro con armi da fuoco, fortunatamente senza ferirli. Manuel San Juan era stato anche lui un Cacico* e un persecutore della Chiesa a San Juan Chamula. Era in particolare responsabile di numerose espulsioni di cristiani evangelici da 96 villaggi nei dintorni di Chamula…(continua)

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Messico, Chiapas: Evangeliche arrestate, umiliate e obbligate a lavare il carcere

cellaDopo che sono state arrestate, umiliate e costrette a lavare il carcere, le evangeliche della località Ucuntic, del municipio di Chamula, sono state condannate a pagare 3 mila 850 pesos prima di venerdì o taglieranno la luce e l’acqua alle loro abitazioni.

Il “reato” è quello di non aver partecipato alla tradizionale festa cattolica della Santa Croce di domenica scorsa e di aver rifiutato di pagare 26 pesos per cooperare alle spese della festa.

Questo mercoledì dopo essere state arrestate a Ucuntic, trasferite nel capoluogo municipale, ed umiliate a pulire la cella della prigione, le autorità municipali hanno tenuto una riunione per “analizzare” il problema.

I tradizionalisti chiedono che gli evangelici paghino 450 pesos per cooperare alle spese della festa più 3 mila 400 pesos per consumo di benzina di dieci autovetture che hanno accompagnato i detenuti da Ucuntic fino al capoluogo municipale.

Le evangeliche hanno insistito sul fatto che la libertà di culto è il diritto costituzionale di ogni cittadino messicano, tuttavia, per non restare in carcere sono state costrette a firmare un “accordo” che pagheranno la multa o le autorità di Ucuntic gli taglieranno l’acqua e l’elettricità.

Via | amen-amen.net

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Messico, Chiapas: Impongono lavori forzati ad evangelici

San Juan Chamula – Otto donne evangeliche della comunità Ucuntic, che hanno rifiutato di pagare 26 pesos ciascuna per la celebrazione della festa cattolica della Santa Croce, sono state costrette a pulire la prigione municipale dove abbonda la sporcizia perché non ci sono sanitari. Fonti governative hanno riferito che, in punizione per la stessa “mancanza”, tre uomini dei Testimoni di Geova sono stati costretti a ripulire il fiume che attraversa il capoluogo municipale.

Via | La Jornada

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Messico, Chiapas: Evangelici denunciano aggressioni

Un agente municipale e tradizionalisti cattolici sono entrati nel luogo di culto degli evangelici per aggredire le persone che stavano partecipando alla riunione religiosa, tra cui bambini, donne e anziani.

chiapasContinua la persecuzione contro i cristiani evangelici in Chiapas. Questa volta a denunciare l’episodio è il pastore evangelico Esdras Alonso González, che ha spiegato che degli indigeni della comunità Los Llanos sono stati aggrediti da parte dell’autorità comunitaria arrivata con altre persone mentre stavano svolgendo una riunione.

Il pastore ha spiegato che un agente municipale è entrato nel luogo di culto degli evangelici per aggredire le persone che stavano partecipando alla riunione: “C’erano bambini, donne ed anziani, quando i tradizionalisti hanno fatto irruzione con violenza”, ha detto Alonso.

Egli ha riferito che l’agente, senza alcun mandato legale o documento che lo avallasse, è entrato nel luogo di culto e ha colpito il pastore. Davanti a questa situazione, il caso è passato sotto la responsabilità della Procuraduría General de Justicia del Estado – PGJE (Procura Generale di Giustizia dello Stato ndr), che ha aperto un’inchiesta, ma finora nessuno è stato fermato.

Via | ProtestanteDigital

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Messico, Chiapas: Massacrata una famiglia di evangelici

La casa della famiglia Gomez Hernandez. Elio Henríquez. CP

Quando la figlia undicenne di Antonio Gomez iniziò a lamentarsi per i dolori addominali, il padre ne attribuì la causa alla “stregoneria” del suo vicino evangelico.
Gomez, del villaggio di Jolitontic, municipalità di Chalchihuitan, stato federale del Chiapas, ha riunito sette uomini per assassinare la famiglia del presunto colpevole. Secondo l’accusa dopo la mezzanotte del 23 agosto gli otto uomini hanno assassinato i genitori e il figlio maggiore e ferito a colpi di machete sei bambini.
Secondo il procuratore della Giustizia Indio Mariano Lopez Perez i vicini consideravano il padre della famiglia assalita, Pedro Gomez Diaz come “un evangelico molto impegnato a pregare” e la sua famiglia non era dedita a pratiche esoteriche.
Il quotidiano Cuarto Poder, con sede a Tuxtla Gutierrez riferisce che gli otto uomini accusati del massacro della famiglia di Jolitontic sono detenuti nella prigione di San Cristobal de las Casas, in attesa di giudizio.

Gli assalitori hanno fatto irruzione nella baracca della famiglia uccidendo per primo il figlio maggiore Rene, di 32 anni, poi la madre Marcela Hernandez Giron Gomez e il padre Gomez Diaz. Quest’ultimo con le sue urla ha allertato il resto della famiglia, senza tuttavia riuscire a impedire che gli assalitori ferissero seriamente i sei figli: Esteban (4 anni), Ernesto (6 anni), Anita (7 anni), Maria (14 anni), Petrona (16 anni) e Martin (18 anni), tutti ricoverati all’ospedale di San Cristobal de las Casas.
Le condizioni di salute più preoccupanti sono quelle di Petrona Diaz; due dei figli sono stati sottoposti a interventi chirurgici. Il personale dell’ospedale non ha voluto fornire all’agenzia Compass ulteriori informazioni, tuttavia pare che Petrona Diaz abbia subito l’amputazione di un pollice e una frattura esposta.
Maria Diaz probabilmente è quella che è rimasta più seriamente traumatizzata, i suoi fratelli Ernesto e Anita sono stati dimessi dall’ospedale il 25 agosto e sono a casa della nonna in un’altra città.
Le autorità hanno rinvenuto tre machete impiegati nel massacro e nascosti nella boscaglia. La polizia ha provveduto alla sepoltura delle tre vittime in una fossa comune dietro la loro casa perché non avevano parenti nel villaggio.

Fonte: Porte Aperte Italia

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