L’Arabia Saudita ha espulso quattro cristiani dell’Africa dell’Est che erano stati arrestati mentre presiedevano un incontro di preghiera a Jeddah. Uno dei responsabili di chiesa, di origine etiopica, ha anche dovuto rimandare il suo matrimonio! Quest’esempio mette in evidenza il margine di manovra stretto di cui dispongono i cristiani in Arabia Saudita per esercitare le loro attività.
Arrestati il 9 giugno 2006, i responsabili della chiesa sono stati percossi, poi rinchiusi per più d’un mese; sono stati torturati durante questo periodo. Masai Wendewesen, rimandato nel suo paese d’origine, l’Etiopia, il 16 luglio 2006, ha dichiarato che lui e i suoi compagni non erano mai stati riconosciuti formalmente colpevoli. Secondo il datore di lavoro saudita di Masai, i quattro cristiani sono stati arrestati ed imprigionati per aver “predicato a dei musulmani, impiantato delle chiese e radunato uomini e donne per la preghiera”. I quattro cristiani lavoravano in Arabia Saudita come autisti e conducenti di camion.