Una parola d’esortazione diretta a coloro che impongono la decima

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Non è giusto, sotto la grazia, imporre il pagamento della decima ai santi > Una parola d’esortazione diretta a coloro che impongono la decima

Dopo avervi esposto che non è giusto imporre la decima ai creden­ti, spero che siate persuasi dell’inopportunità di proseguire ad imporla. Nel caso non lo foste ancora vi ricordo questo. Ognuno di voi impone la decima per diverse ragioni; a coloro che lo fanno per mancanza di conoscenza dico di investigare le Scritture accuratamente e non superficialmente, al fine di rimanere persua­si dalle Scritture stesse. Io stesso sono stato persuaso dalle Scritture sull’inopportunità di imporre la decima sotto la gra­zia, quindi siccome che sono convinto che il Signore apre tutt’ora la mente dei suoi per intendere le Scritture sono sicuro che vi farà intendere anche a voi quello che molti hanno già inteso, a condizione però che disponiate il cuore vostro alla ricerca della verità attorno a questo soggetto.

A quelli che impongono la decima per paura di non vedere alla fine del mese ‘quadrare il bilancio’ della chiesa, dico questo: Questa vostra paura non giustifica affatto quello che voi fate. Avete paura che i credenti diano meno della decima? Non temete: abbiate fede in Dio perché lui farà arrivare lo stesso il denaro di cui c’è bisogno per pagare l’affitto del locale di culto e per adempiere ogni opera buona senza che voi facciate leva su questo precetto della legge. Se voi imparaste a non angariare i creden­ti con il precetto della legge sulla decima, comincereste a vedere che alcuni credenti darebbero molto più di quello che danno e voi vi rendereste conto della debolezza di questo ordine sulla decima. E poi questa paura che avete è indice di poca fiducia in Dio. Gesù, sulla terra, non impose la decima a nessu­no (ricordatevi che le decime i Giudei le dovevano portare secon­do la legge nel tempio ai Leviti) perché se lui avesse richiesto le decime dal popolo lui avrebbe trasgredito la legge, perché secondo la legge erano i Leviti che dovevano riscuotere le decime e lui non era un Levita; eppure non gli mancò mai nulla; non credete che Dio possa supplire anche ai vostri bisogni personali e familiari senza che facciate leva sulla decima?

A quelli che invece impongono la decima perché rapaci ed amanti del danaro dico: Ravvedetevi delle vostre malvagità. Dio è colui che scruta i cuori e le reni, di lui non vi potete fare beffe. Potete ingannare le anime semplici che hanno poco discernimento, ma non certamente Dio che vi renderà secondo le vostre opere malvage se persistete ad opprimere i santi del Signore con le parole di Malachia circa la decima. Siete come i Farisei al tempo di Gesù, i quali sedevano sulla cattedra di Mosè; essi insegnava­no a pagare la decima (loro però lo facevano legittimamente) e loro stessi la pagavano, però amavano il denaro, infatti è scrit­to che “i Farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si facevano beffe di lui”1 (di Gesù); ma Gesù li riprese severamente a motivo delle loro opere malvage. Pagavano la decima sulla menta, sulla ruta e sul comino, ma trascuravano l’amore di Dio, la fede, e la giustizia; le stesse cose che trascurate anche voi perché siete cupidi di disonesto guadagno. Ma non solo; siete anche pieni di quella ‘mania di grandezza’ che riempie il cuore di alcuni che predicano l’Evangelo. Anche voi siete alla ricerca del ‘potere temporale’, anche voi volete costruirvi le vostre splendide cattedrali, anche voi volete apparire dei grandi uomini di Dio agli occhi dei più. Sapete come fare; vi siete messi ad agire nella stessa maniera in cui hanno fatto, prima di voi, quelli che hanno cercato il loro interesse nell’opera del Signo­re. Di umiltà non volete neppure sentire parlare, per voi Gesù è stato un uomo che ha perso l’occasione di diventare in Israele una persona rispettata come voi e ricca come voi; vi sbagliate grandemente. Siete voi che state perdendo l’occasione di diventa­re ricchi e grandi agli occhi di Dio. Siete miseri spiritualmen­te; non vi lasciate trarre in inganno dalle lusinghe dei vostri seguaci, agli occhi dei quali siete grandi, perché la realtà è tragica. Voi avete preferito le grandi entrate senza equità al poco col timore di Dio; e perché è avvenuto questo? perché non siete disposti ad umiliarvi davanti a Dio e a rinunciare all’astuzia e alle cose nascoste e vergognose. Dio sta ancora pazientando con voi, non sprezzate né la sua pazienza e neppure la sua longanimità, altrimenti sarete puniti da lui come merita­te.


1 Luca 16:14