Non è giusto, sotto la grazia, imporre il pagamento della decima ai santi

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Non è giusto, sotto la grazia, imporre il pagamento della decima ai santi > Perché Dio comandò agli Israeliti di dare la decima ai Leviti

Nella legge di Mosè è scritto: “Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno…E ogni decima dell’ar­mento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata all’Eterno”;1 questo è il comandamento relativo alla decima che l’Eterno diede a Mosè per i figliuoli d’Israele sul Monte Sinai.

Vediamo ora la ragione per cui Dio ordinò agli Israeliti di dare le decime delle loro entrate ai Leviti, in altre parole vediamo a che cosa le decime dovevano servire sotto la legge.

Dio, dopo avere tratto dall’Egitto il popolo d’Israele comandò agli Israeliti di costruirgli un santuario. Questo santuario terreno fu costruito come Dio aveva ordinato, e furono costruiti anche gli arredi del culto che furono poi disposti per ordine dentro il santuario, e cioè il candeliere, la tavola della pre­sentazione dei pani e l’altare dei profumi che furono collocati nel Luogo santo, e l’arca del patto con il suo propiziatorio che fu posta nel Luogo santissimo. Il Luogo santo era separato dal Luogo santissimo da un velo. Fuori, all’ingresso del tabernacolo, fu posto l’altare degli olocausti, e fra la tenda e questo altare fu posta la conca di rame con dell’acqua dentro che serviva ad Aaronne e ai suoi figliuoli a lavarsi le mani e i piedi quando entravano nella tenda o quando si accostavano all’altare.

Dio, scelse Aaronne e i suoi figliuoli per esercitare il sacerdo­zio nel suo cospetto infatti disse a Mosè: “E tu fà accostare a te, di tra i figliuoli d’Israele, Aaronne tuo fratello e i suoi figliuoli con lui perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti”;2 Aaronne e i suoi figliuoli erano della tribù di Levi, e precisa­mente della famiglia patriarcale dei Kehathiti. Da Levi erano discesi Gherson, Kehath e Merari, e da questi erano discesi tutti i Leviti, ma mentre Aaronne e i suoi figli furono appartati per esercitare il sacerdozio, il resto dei Leviti furono appartati e dati ad Aaronne e ai suoi figliuoli affinché si prendessero cura di tutti gli arredi del culto e di tutto ciò che concerneva il tabernacolo. Ciascuna famiglia dei Leviti aveva il suo specifico servizio da compiere secondo che è scritto: “E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: Fa avvicinare la tribù dei Leviti e ponila davanti al sacerdote Aaronne, affinché sia al suo servizio. Essi avranno la cura di tutto ciò che è affidato a lui e a tutta la raunanza davanti alla tenda di convegno e faranno così il servizio del tabernacolo. Avranno cura di tutti gli utensili della tenda di convegno e di quanto è affidato ai figliuoli d’Israele e faranno così il servizio del tabernacolo”.3 Ora, siccome che Aaronne e i suoi figli come anche i Leviti dovevano del continuo esercitare l’ufficio datogli da Dio e non svolgevano un’attività lavorativa per il loro sostentamento, Dio provvide al loro sostentamento e a quello delle loro famiglie in questa maniera; ad Aaronne ed ai suoi figli diede una parte delle cose consacrate dai figliuoli d’Israele, ed ai Leviti il possesso delle decime che dava il popolo d’Israele. Vediamo da vicino questo diritto che avevano Aaronne e i suoi figli, e il resto dei Leviti.

L’Eterno disse ad Aaronne: “Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d’Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d’unzione, per legge perpetua. Questo ti apparterrà fra le cose santissime non consumate dal fuoco: tutte le loro offerte, vale a dire ogni oblazione, ogni sacrificio per il peccato e ogni sacri­ficio di riparazione che mi presenteranno; sono tutte cose san­tissime che apparterranno a te ed ai tuoi figliuoli. Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; ti saranno cose sante. Questo ancora ti apparterrà: i doni che i figliuoli d’Israele presenteranno per elevazione, e tutte le loro offerte agitate; io le do a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. Ti do pure tutte le primizie ch’essi offriranno all’Eterno: il meglio dell’olio e il meglio del mosto e del grano. Le primizie di tutto ciò che produrrà la loro terra e ch’essi presenteranno all’Eterno saranno tue. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. Tutto ciò che sarà consacrato per voto d’interdetto in Israele sarà tuo. Ogni primogenito d’ogni carne ch’essi offriranno all’Eterno, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però, farai riscattare il primogenito dell’uo­mo, e farai parimente riscattare il primogenito d’un animale impuro. E quanto al riscatto, li farai riscattare dall’età di un mese, secondo la tua stima, per cinque sicli d’argento, a siclo di santuario, che è di venti ghere. Ma non farai riscattare il primogenito della vacca né il primogenito della pecora né il primogenito della capra; sono cosa sacra; spanderai il loro sangue sull’altare, e farai fumare il loro grasso come sacrificio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell’offerta agitata e come la coscia destra. Io ti do, a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua, tutte le offerte di cose sante che i figliuoli d’Israele presenteranno all’Eterno per elevazione. È un patto inalterabile, perpetuo, dinnanzi all’Eterno, per te e per la tua progenie con te”.4

Aaronne e i suoi figli erano stati unti per esercitare il sacer­dozio e avevano il diritto di mangiare ciò che veniva offerto sull’altare e le primizie che gli Israeliti offrivano all’Eterno; tenete presente che questo diritto era chiamato diritto d’unzione e che esso era stato dato loro da Dio.

Per ciò che concerne invece i Leviti, che erano preposti al servizio della tenda di convegno, Dio disse: “E ai figliuoli di Levi io do come possesso tutte le decime in Israele in contrac­cambio del servizio che fanno, il servizio della tenda di conve­gno”;5 e inoltre comandò questo ai Leviti: “Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno; una decima della decima; e l’offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che viene dall’aia e come il mosto che esce dallo strettoio. Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno…Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno”.6 Come potete vedere gli Israeliti dove­vano, per ordine di Dio, dare la decima delle loro entrate ai Leviti, i quali avevano a loro volta l’ordine, secondo la legge, di prendere le decime dal popolo ed anche quello di mettere da parte la decima delle decime ricevute e di darla ad Aaronne.

Riassumendo: Dio assegnò una mercede sia ad Aaronne ed ai suoi figliuoli e sia ai Leviti che esercitavano un’ufficio differente dal loro, ed essa era costituita; dalle cose santissime non consumate dal fuoco che gli Israeliti offrivano a Dio, dalle primizie di ciò che produceva la loro terra, e dai primi parti delle loro vacche, delle loro pecore e delle loro capre per quel che concerneva la mercede di Aaronne e i suoi figli; dai nove decimi di tutte le decime dei figliuoli d’Israele, per quel che concerneva la mercede dei Leviti. Ecco a che cosa servivano le decime sotto la legge; servivano a pagare i Leviti e la famiglia del sommo sacerdote.

Bisogna dire anche che le decime prelevate dagli Israeliti da tutte le loro entrate non servivano solamente a sostenere il diritto dei sacerdoti e dei Leviti, ma anche quello che avevano lo straniero e l’orfano e la vedova, secondo che è scritto nella legge: “Alla fine d’ogni triennio, metterai da parte tutte le decime delle tue entrate del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte; e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché l’Eterno, il tuo Dio ti benedica in ogni opera a cui porrai mano”.7

Secondo quello che insegna la Scrittura, quando gli Israeliti cessarono di dare le decime delle loro entrate, Dio smise di benedirli e li colpì di maledizione, mandando insetti divoratori a distruggere i frutti del loro suolo, e questo perché siccome Dio aveva detto: “Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno”,8 non dargli la decima equivalse a derubar­lo di ciò che gli apparteneva, appunto delle decime. Questa è la ragione per cui Dio, tramite Malachia, disse agli Israeliti ribelli: “L’uomo deve egli derubare Iddio? Eppure voi mi deruba­te. Ma voi dite: ‘In che t’abbiamo noi derubato?’ Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti di maledizione, perché mi deru­bate, voi, tutta quanta la nazione!”.9


1 Lev. 27:30,32

2 Es. 28:1

3 Num. 3:5-7

4 Num. 18:8-19

5 Num. 18:21

6 Num. 18:26-28,30,31

7 Deut. 14:28,29

8 Lev. 27:30

9 Mal. 3:8,9