L’uomo deve pregare con il capo scoperto, mentre la donna deve pregare con il capo velato

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Paolo disse ai Corinzi: “Io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio. Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo; ma ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo, perché è lo stesso che se fosse rasa. Perché se la donna non si mette il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è cosa vergognosa per una donna il farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo. Poiché, quanto all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo; perché l’uomo non viene dalla donna, ma la donna dall’uomo; e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo. Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, aver sul capo un segno dell’autorità da cui dipende. D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna. Poiché, siccome la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio. Giudicatene voi stessi: È egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’essere velata? La natura stessa non v’insegna ella che se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore? Mentre se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore; perché la chioma le è data a guisa di velo. Se poi ad alcuno piace d’esser contenzioso, noi non abbiamo tale usanza; e neppure le chiese di Dio”.1

Paolo dice che il capo d’ogni uomo è Cristo e che l’uomo che prega a capo coperto disonora Cristo, il che significa che lo priva dell’onore che gli è dovuto.

Gli angeli in cielo dicono a gran voce: “Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricevere la potenza e le ricchezze e la sapien­za e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione”;2 ora, come potete vedere, tra le cose che Cristo è degno di ricevere c’è pure l’onore, quindi se un uomo prega Dio con la testa coperta da un cappello o da un velo, non rende a Cristo, che è il suo capo, l’onore che gli spetta. Il motivo per cui l’uomo non deve velarsi il capo è perché egli è immagine e gloria di Dio. Badate che Paolo non dice che anche se l’uomo prega con il capo coperto non fa nulla di male, perché il male lo fa; chi potrebbe dire che disonorare Cristo non è male? Solo un uomo privo di discernimento e pieno di contenzione potrebbe dire una tale cosa.

Per ciò che concerne la donna invece, ella deve velarsi il capo perché è la gloria dell’uomo, essendo stata tratta dall’uomo. Ricordatevi che quando Dio formò la donna e la menò all’uomo, Adamo disse: “Questa, finalmente è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”.3

Ora, il capo della donna (sia della vergine, sia della donna maritata, e sia della vedova) è l’uomo; e se ella prega con il capo scoperto fa disonore al suo capo. Se la donna non si vuole mettere il velo deve farsi radere il capo o farsi tagliare i capelli, ma siccome che noi giudichiamo essere una cosa vergogno­sa per una donna farsi tagliare i capelli o radere il capo, noi le diciamo di mettersi un velo sul capo. Ma che cosa rappresenta il velo? Il velo che la donna deve mettersi sul capo è “un segno dell’autorità da cui dipende”,4 che lei deve avere sulla testa a motivo degli angeli.

Gli angeli di Dio ci guardano e devono vedere sul capo della donna un segno dell’autorità da cui dipen­de, perciò se la donna prega senza essere velata, disonora l’uomo dinnanzi agli angeli, perché lo priva dell’onore che gli è dovu­to. L’amore non si comporta in modo sconveniente, quindi, l’uomo nel cui cuore c’è carità non finta non si coprirà il suo capo quando pregherà e questo per non disonorare Cristo; e dal canto suo, anche la donna, nel cui cuore dimora l’amore di Dio, si coprirà con un velo, quando prega, al fine di non disonorare il suo capo, cioè l’uomo. Certo è, che se la donna, invece che amore, ha uno spirito di contenzione nel suo cuore, non si vorrà mettere sul suo capo questo segno dell’autorità da cui dipende.

Oggi, nella chiesa, alcune donne invece di mostrarsi sottomesse all’uomo e riverenti verso di lui, si mostrano ribelli e irrive­renti, quindi non c’è da meravigliarsi se esse non vogliono assolutamente velarsi il capo quando pregano. Esse sono disposte a tingersi i capelli, a cambiare pettinatura, a mettersi sulla testa gelatina e lacca per fissare le loro stravaganti pettinatu­re, ma il velo non sono disposte assolutamente a metterselo sul loro capo. Per quale ragione? Per l’orgoglio di essere donna (così lo chiamano quelli del mondo) da cui si sono lasciate ingannare.

Oggi, in questa nazione si vedono molte donne, sia nella polizia e sia tra i vigili, e spesso, quando si incontrano in servizio hanno sul loro capo il loro cappello. Esso è molto più pesante di un semplice velo, ed esse non si vergognano affatto di portarlo, e se domandate loro perché se lo mettono sul capo, vi diranno che lo indossano perché hanno l’ordine di metterselo sulla testa.

In alcune chiese invece avviene che alcune donne si vergognano di mettersi il velo sul loro capo e dicono con tanta arroganza che non vogliono metterselo, opponendosi così all’ordine di Dio. Certo, il cappello di una poliziotta o di una vigilessa parla di autorità, mentre il velo sul capo di una credente parla di sotto­missione all’autorità da cui dipende, ma in ambedue i casi è giusto per loro metterselo sulla testa.

Alcune sorelle dicono: ‘Ma io ho la chioma, quindi non ho bisogno di mettermi il velo sul capo, perché essa è il mio velo’. Ascol­tate sorelle, la chioma che avete è per voi un onore, ma non è il velo di cui vi dovete coprire la testa, e questo perché è scritto che la chioma alla donna “è data a guisa di velo”.5

Alla domanda di Paolo: “È egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’essere velata?”,6 noi rispondiamo che non è cosa conve­nevole che una donna preghi Iddio senza essere velata.

Alcuni dicono che l’ordine sul velo divide le chiese; ma se è così allora, bisognerebbe mutilare una delle epistole di Paolo! Ma io so che i comandamenti degli apostoli sono per l’edificazio­ne della chiesa e non per la sua distruzione, quindi la ragione per cui avvengono queste cosiddette ‘divisioni’ nelle chiese non è da ricercarsi nell’ordine relativo al velo, ma nel cuore di alcuni uomini e donne.

Sappiate che le acerbe discussioni che nascono attorno all’ordine del velo nascono dall’invidia e dalla contenzione che albergano nei cuori di quelli che non vogliono attenersi a questo ordine. Ma il fatto è che parlando con costoro ci si accorge che essi non mentono e non si gloriano solo contro questo comandamento, ma mentono e si gloriano anche contro altri comandamenti di Dio. “Dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione”,7 dice Giacomo, per questo la vita di costoro è disordina­ta e piena di male azioni, perché sono contenziosi e contraddico­no la verità. Quello sul velo è solo uno tra i tanti comandamenti che essi non vogliono osservare perché loro hanno da ridire su tutta la sana dottrina di Dio. Non gli va bene nulla; avrebbero preferito che certe cose gli apostoli non le avessero scritte!

Certo, questo comandamento non è uno dei maggiori comandamenti, ma è pur sempre un comandamento che è stato dato dallo stesso uomo che parlava in altre lingue più di tutti i Corinzi, tramite cui Dio fece dei miracoli straordinari, e che ha scritto la maggior parte delle epistole del Nuovo Testamento.

Vi esorto, o Figliuole di Sara, a pregare col capo coperto da un velo (non solo nel locale di culto, ma in ogni luogo dove prega­te), e a non essere contenziose, perché ciò non vi gioverebbe a nulla.

Ad alcuno piace essere contenzioso? Sappia quel tale o quella tale che “noi non abbiamo tale usanza; e neppure le chiese di Dio”.8


1 1 Cor. 11:3-16

2 Ap. 5:12

3 Gen. 2:23

4 1 Cor. 11:10

5 1 Cor. 11:15

6 1 Cor. 11:13

7 Giac. 3:16

8 1 Cor. 11:16