Si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini > Dobbiamo pregare per gli increduli e per quelli che ci perseguitano

Paolo disse a Timoteo: “Io esorto dunque, prima d’ogni altra cosa, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo menare una vita tranquil­la e quieta, in ogni pietà e onestà. Questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità”.1

Fratelli, noi che abbiamo conosciuto Dio mediante Cristo Gesù siamo in obbligo di pregare per coloro che ancora non conoscono la verità, affinché Dio li salvi mediante la sua grazia. L’apo­stolo Paolo, parlando dei Giudei di nascita, disse ai santi di Roma: “Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati”;2 da queste sue parole si com­prende chiaramente che Paolo aveva un desiderio nel suo cuore, un buon desiderio dobbiamo dire, che era quello che i Giudei fossero salvati. La Scrittura dice che “il desiderio dei giusti è il bene soltanto”,3 e difatti coloro che sono stati giustificati mediante la grazia di Dio desiderano il bene degli increduli, perché desiderano che essi siano salvati; essi hanno nel loro cuore lo stesso desiderio che aveva Paolo per i Giudei. Ma Paolo, oltre che a dire che aveva questo desiderio, disse pure che egli prega­va Dio per i Giudei affinché essi fossero salvati. Ora, i Giudei per i quali pregava Paolo erano quei Giudei che avevano sì “nella legge la formula della conoscenza e della verità”,4 ma avevano anche sul loro cuore un velo che impediva loro di riconoscere che Gesù di Nazaret era colui del quale avevano parlato Mosè ed i profeti, cioè il Cristo. Il Vangelo, per quei Giudei che erano sulla via della perdizione, era velato perché l’iddio di questo secolo aveva accecato le loro menti; Paolo, questo lo sapeva bene, e siccome che egli sapeva pure che quel velo sarebbe stato rimosso da sopra il loro cuore solo quando essi si sarebbero convertiti al Signore, egli pregava ardentemente per loro affinché Dio rivelasse pure a loro il suo Figliuolo. Paolo, in questo, ci ha lasciato l’esempio, affinché noi pure preghiamo per gli increduli, per quelli cioè che sono sulla via della perdizione, affinché essi siano liberati dalla potestà di Satana. Il grido che noi credenti dobbiamo far giungere alle orecchie del nostro Dio in favore degli increduli deve essere questo: ‘Signore, salvali!’.

Gesù Cristo disse: “Pregate per quelli che vi perseguitano”;5 ma chi sono quelli che ci perseguitano? Essi sono tutti coloro che non conoscono Dio e che nella loro ignoranza ci oltraggiano e ci fanno del male a cagione del buon nome di Gesù Cristo che è invocato su di noi. Ora, voglio dirvi innanzi tutto che coloro che hanno creduto non possono non subire delle persecuzioni da parte degli increduli, perché Gesù ha detto: “Se hanno perse­guitato me, perseguiteranno anche voi”,6 e perché Paolo disse a Timoteo che “tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati”.7 Ho detto prima che i nostri persecu­tori ci perseguitano nella loro ignoranza perché Gesù disse ai suoi discepoli: “L’ora viene che chiunque v’ucciderà, crederà di offrir servigio a Dio. E questo faranno, perché non hanno cono­sciuto né il Padre né me”;8 ditemi: ‘Saulo da Tarso non persegui­tava forse i santi in Gerusalemme e fino nelle città straniere perché non conosceva ancora né Dio e né il suo Figliuolo?’ Certo, per questa ragione lui serrò nelle prigioni molti dei santi e quando erano messi a morte (pensando di offrire servigio a Dio), egli dette il suo voto. Lui stesso disse a Timoteo: “Prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incre­dulità”,9 questo significa che Saulo da Tarso prima che il Signore gli apparisse sulla via di Damasco, era pure lui un incredulo e perciò non conosceva Dio. Lui era un Fariseo che benché fosse irreprensibile quanto alla giustizia che è nella legge e benché fosse estremamente zelante per la causa di Dio, era cieco e senza vita perché non credeva nel nome del Figliuol di Dio; ma giunse il giorno nel quale Colui che lo aveva appartato fin dal seno di sua madre lo chiamò mediante la sua grazia e lo giustificò. Io sono persuaso che mentre Saulo da Tarso era ancora un persecutore della Chiesa ed un oltraggiatore, vi erano coloro che pregavano pure per lui affinché il Signore lo salvasse, e questo lo dico per questa ragione; Gesù, prima di essere assunto in cielo, aveva detto agli apostoli: “Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte quante le cose che v’ho comandate”,10 quindi gli apostoli dovevano insegnare ai credenti pure a pregare per quelli che li perseguitavano, e sapendo che essi lo fecero, sono giunto alla conclusione che i credenti che attendevano al loro insegnamento ubbidirono pure a quest’ordine del Signore.

Ecco cosa dice Paolo che avvenne, quando lui si convertì al Signore: “Esse (le chiese della Giudea) sentivano soltanto dire: Colui che già ci perseguitava, ora predica la fede, che altra volta cercava di distruggere. E per causa mia glorificavano Iddio”.11 Come potete vedere la conversione di Saulo produsse abbondanza di ringraziamenti a Dio da parte di molti credenti; ancora oggi, quando viene esaudita una preghiera fatta a Dio per un persecutore della Chiesa il nome di Dio viene glorificato dai santi, perciò preghiamo per i nostri persecutori, affinché il nome di Dio sia glorificato quando essi si convertiranno. Gesù Cristo pregò per quelli che lo perseguitarono a morte (dandoci così l’esempio), infatti mentre era appeso alla croce disse: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”;12 Gesù invocò il perdono di Dio su quelli che lo perseguitarono e lo misero a morte nella loro ignoranza (cioè senza sapere quello che facevano). Qualcuno di noi, alcune volte, è tentato a pensare che i Giudei sapevano quello che facevano contro Gesù, ma noi sappia­mo che non è così, perché anche Pietro confermò ciò che disse Gesù, quando disse ai Giudei: “Voi rinnegaste il Santo ed il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti …. Ed ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri rettori”.13 Come potete vedere, sia le parole di Gesù che quelle di Pietro confermano che i nostri nemici ci perseguitano a motivo dell’ignoranza che è in loro. Noi figliuoli di Dio dob­biamo pregare Dio per i nostri nemici che ci perseguitano affinché Dio dia loro la vita e non affinché Dio li faccia morire. Qualcuno dirà: ‘Ma allora perché sotto la legge vi furono uomini, come Davide per esempio, che pregarono Dio affinché distruggesse i loro nemici?’; vedete, sotto la legge vigeva il precetto che diceva: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico; questo lo con­fermò Gesù stesso quando disse ai suoi discepoli: “Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”,14 quindi non c’è da meravigliarsi se Davide, pur essendo un uomo secondo il cuore di Dio, quando pregava Dio per i suoi nemici, diceva: “Li colga una ruina improvvisa. Spandi l’ira tua su loro. Siano ridotti al silenzio nel soggiorno dei morti”.15 Ma ora, sotto la grazia, vige il comandamento che dice: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”,16 quindi non è ammissi­bile che un figliuolo di Dio chieda a Dio la morte dei suoi nemici. Comunque, anche sotto la legge vi furono uomini che pregarono per i loro avversari; uno di questi fu Mosè. La Scrit­tura dice che dopo che tornarono al campo i dodici esploratori che Mosè aveva mandato ad esplorare il paese di Canaan, gli Israeliti, sentendo dire, a dieci di loro: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese che divora i suoi abitan­ti; e tutta la gente che vi abbiamo veduta, è gente d’alta statu­ra; e v’abbiam visto i giganti, figliuoli d’Anak, della razza dei giganti, appetto ai quali ci pareva d’esser locuste; e tali parevamo a loro … Noi non siam capaci di salire contro questo popolo; perché è più forte di noi”,17 mormorarono contro Mosè ed Aaronne e parlarono di lapidarli. Quando Dio sentì proferire quelle mormorazioni disse a Mosè: “Io lo (il popolo d’Israele) colpirò con la peste, e lo distruggerò … “,18 ma Mosè pregò Dio per quegli increduli che lo volevano lapidare (secondo che è scritto: “Mosè, suo eletto, stette sulla breccia dinanzi a lui per stornare l’ira sua onde non li distruggesse”);19 egli rivolse questa supplicazione a Dio in favore del popolo di Israele: “Deh, perdona l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua benignità, nel modo che hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui”,20 e Dio lo esaudì, infatti gli disse: “Io perdono, come tu hai chiesto”.21 Quello che fece Mosè ci insegna quanto sia utile la preghiera rivolta a Dio in favore di coloro che ci perseguitano; la gente che non conosce Dio dice: ‘Che guadagneremo a pregarlo?’, ma noi che conosciamo Dio sappiamo che è utile pregare Dio anche per quelli che ci perseguitano perché è scritto: “Chi rispetta il comandamento (in questo caso, quello che dice: “Pregate per quelli che vi perseguitano”) sarà ricom­pensato”.22


1 1 Tim. 2:1-4

2 Rom. 10:1

3 Prov. 11:23

4 Rom. 2:20

5 Matt. 5:44

6 Giov. 15:20

7 2 Tim. 3:12

8 Giov. 16:2,3

9 1 Tim. 1:13

10 Matt. 28:19,20

11 Gal. 1:23,24

12 Luca 23:34

13 Atti 3:14,15,17

14 Matt. 5:43; Lev. 19:18

15 Sal. 35:8; 69:24; 31:17

16 Matt. 5:44

17 Num. 13:32,33,31

18 Num. 14:12

19 Sal. 106:23

20 Num. 14:19

21 Num. 14:20

22 Matt. 5:44; Prov. 13:13