Le parole che molti diranno al Signore in quel giorno

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Vi sono molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti che non sopportano e non vogliono insegnare le cose che insegnava Paolo e che lui ha ordinato di insegnare > Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per contenzione > Le parole che molti diranno al Signore in quel giorno

Gesù, un giorno, disse queste parole: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”.1

Ora, da queste parole del Signore si capisce che per entrare nel regno dei cieli non è sufficiente chiamare Gesù, Signore, e che non tutti quelli che chiamano Gesù, Signore, entreranno un giorno nel regno di Dio. Se da un lato non tutti coloro che chiamano Gesù Signore entreranno nel regno dei cieli, dall’altro dobbiamo dire che tutti coloro che fanno la volontà di Dio entreranno nel regno dei cieli, nessuno escluso. Chiamare Gesù Signore e non volere fare quello che lui ci comanda di fare, significa illudere noi stessi. Quale Signore, Gesù, deve essere ascoltato ed ubbidi­to da ciascuno di noi; certo è buona cosa chiamarlo Signore, perché egli lo è, infatti egli disse ai suoi discepoli: “Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono”;2 ma se nello stesso tempo ci gettiamo le sue parole alle spalle, a che ci servirà un giorno averlo chiamato Signore?

Nel regno dei cieli entreranno coloro che confessano con la loro bocca Gesù quale Signore, e fanno la volontà di Dio. Confrontan­do queste parole di Gesù: “Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre”,3 con queste altre: “Mia madre e i miei fratelli son quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”,4 noi comprendiamo che coloro che fanno la volontà di Dio sono quelli che sono facitori della Parola e non soltanto uditori. Fratelli, “l’osservanza dei comandamenti di Dio è tutto”,5 e per mezzo di essa si entra nel Paradiso di Dio; ma siatene certi, non osservando i comandamenti di Dio, non entra nel cielo nessuno, neppure quelli che chiamano Gesù Signore, cacciano i demoni nel nome di Gesù, profetizzano nel suo nome e guariscono gli ammalati imponendo loro le mani nel nome di Gesù. Non è compiendo opere potenti, profetizzando e cacciando i demoni (ma nello stesso tempo non volendosi santificare) che coloro che hanno creduto entreranno nel cielo; ed a conferma di questo citiamo le parole del Signore che disse: “Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità”.6 Vorrei che notaste queste cose attorno a queste parole:

– Noi sappiamo che per cacciare i demoni è necessario avere creduto, infatti Gesù ha detto: “Questi sono i segni che accompa­gneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demoni..”,7 e che essi vengono cacciati per l’aiuto dello Spirito di Dio e non possono essere cacciati per l’aiuto di Satana perché Gesù ha detto: “Come può Satana cacciar Satana?”;8 quindi, questi che in quel giorno verranno respinti dalla presenza del Signore, un giorno, avevano creduto nel nome del Signore, e non erano delle persone che non avevano mai creduto, come invece ad alcuni piace pensare.

– Per profetizzare nel nome del Signore è necessario avere credu­to ed essere stati riempiti di Spirito Santo ed aver ricevuto il dono di profezia; quindi questo conferma come questi ‘molti’ un giorno avevano pure loro creduto nel Signore.

– Anche per compiere opere potenti nel nome del Signore è neces­sario avere fede nel nome del Signor Gesù; un incredulo non può compiere opere potenti nel nome di Gesù; perciò anche questo conferma che costoro inizialmente avevano creduto.

– Quelli che in quel giorno diranno a Gesù quelle parole saranno molti e non pochi.

– Chiunque profetizza nel nome del Signore, caccia i demoni nel suo nome e compie molte opere potenti nel suo nome non può rima­nere inosservato sulla terra, perché la sua fama si sparge per i paesi e per le chiese; quindi, siccome che tra coloro che profe­tizzano, cacciano i demoni, compiono opere potenti nel nome di Gesù su questa terra ci sono anche quelli a cui Gesù in quel giorno dirà di andare via da lui, essi sono conosciuti, in altre parole hanno una certa fama.

– Gesù li chiamerà ‘operatori d’iniquità’, benché abbiano profe­tizzato, cacciato i demoni e compiuto molte opere potenti nel suo nome, perché hanno udito la sua parola ma non l’hanno messa in pratica, in altre parole perché non si sono voluti santificare. Paolo dice: “Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che v’asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, non dandosi a passioni di concupiscenza come fanno i pagani i quali non cono­scono Iddio; e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari”;9 quindi, nel cielo entreranno coloro che si sono santificati e si sono astenuti da ogni specie di male (coloro che avranno fatto la volontà di Dio) e non quelli che non hanno procacciato la santificazione, difatti è scritto che senza la santificazione “nessuno vedrà il Signore”.10

– Da quello che insegna la Scrittura, Giuda Iscariota sarà uno di quei ‘molti’ a cui Gesù dirà di andare via da lui. Giuda Iscario­ta fu eletto dal Signore apostolo, fu mandato a predicare il regno di Dio con la potestà di cacciare gli spiriti immondi e di guarire gli infermi. Egli fece queste cose nel nome del Signore, ma dopo che Satana entrò in lui, Gesù disse di lui: “Guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sareb­be per codest’uomo, se non fosse mai nato”,11 e quando pregò il Padre suo disse: “Niuno di loro è perito, tranne il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta”,12 perciò noi sappiamo che Giuda è perito perché lo ha detto Gesù. Inizialmente aveva creduto pure lui nel Signore, lo aveva chiamato pure lui Signore, ma poi tradì il Signore vendendolo per trenta sicli d’argento, e quando vide che Gesù fu condannato riportò i denari ai capi sacerdoti e si andò ad impiccare.

– Il fatto che Gesù dirà a costoro: “Non vi conobbi giammai”,13 non significa che costoro non erano stati conosciuti da Lui, ma che Egli in quel giorno negherà di averli conosciuti perché essi si sono rifiutati di osservare le sue parole.

Nella parabola delle dieci vergini è scritto che lo sposo disse a cinque di esse (a quelle stolte), quando queste vennero alla porta della sala delle nozze a supplicarlo di aprire loro la porta: “Io vi dico in verità: Non vi conosco”,14 ma lo sposo sapeva chi esse fossero perché pure esse avevano preso le loro lampade per andare ad incontrare lo sposo; notate che lo sposo negò di conoscere quelle vergini disubbidienti.

Un altro esempio che ci fa capire come quando si rinnega una persona o si nega di avere conosciuto una persona (benché la si abbia innanzi conosciuta) si afferma di non conoscere quella persona è quello di Pietro. Ora, il Signore Gesù, nella notte che fu tradito, disse a Pietro: “In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte”;15 in Luca è scritto: “Pietro, io ti dico che oggi il gallo non cante­rà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi”;16 perciò il fatto che Gesù disse a Pietro che egli avrebbe negato di cono­scerlo significa che Pietro aveva conosciuto Gesù (Gesù disse: “Se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio”17 ed ai suoi discepoli disse: “Fin da ora lo conoscete”18 quindi i discepoli del Signore avevano conosciuto sia Gesù che il Padre suo). Ma in che maniera Pietro rinnegò il Signore? Dicendo a quelli che afferma­rono che egli era dei discepoli di Gesù: “Non conosco quell’uomo che voi dite”.19

Il Signore rinnegherà o detto in altre parole negherà di conosce­re quelli che hanno profetizzato ed operato opere potenti nel suo nome e non hanno voluto osservare i suoi comandamenti nella stessa maniera, cioè affermando di non averli mai conosciuti.

Quindi, sappiate che quelli che fanno professione di conoscere Cristo “ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona”20 saranno a loro volta rinnegati dal Signore perché Gesù ha detto: “Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli”.21

Dopo avere detto ciò, nasce inevitabile la domanda: ‘Ma come è possibile che degli uomini profetizzino, caccino i demoni e facciano opere potenti nel nome del Signore e poi in quel giorno verranno rinnegati dal Signore e respinti dalla sua presenza? Ora, dall’esempio che abbiamo in Giuda Iscariota possiamo dire che un uomo può credere nel Signore, predicare e operare nel nome del Signore per un certo periodo della sua vita, e poi andare in perdizione, perché fa posto al diavolo. Questo non soltanto può avvenire, ma è avvenuto; ci sono stati casi di ministri di Dio che dopo aver esercitato un ministerio per un certo tempo, hanno abbandonato il Signore e si sono corrotti talmente tanto che la loro condizione ultima è divenuta peggiore della prima,22 e sono morti carichi di peccati andandosene nel soggiorno dei morti.

Se consideriamo pure l’esempio che abbiamo nel profeta Balaam noteremo che egli inizialmente pronunziò degli oracoli di Dio perché lo Spirito di Dio venne su lui, ma poi per amore di lucro lasciò la diritta strada e si gettò nei traviamenti tanto che si mise ad insegnare a Balak, re di Moab, a porre un intoppo davanti ai figliuoli d’Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacri­ficate agli idoli e a fornicare. In questo caso notiamo come qualcuno che inizialmente parlò nel nome del Signore, riferendo fedelmente le parole di Dio che aveva udite, in seguito si sviò fino al punto di insegnare a peccare. Anche in questa generazione vi sono stati degli uomini che hanno profetizzato nel nome del Signore e poi si sono sviati fino al punto di corrompersi come Balaam. In verità dobbiamo dire che “non v’è nulla di nuovo sotto il sole”.23

Ma vi è un’altra cosa da dire e cioè che ci sono alcuni che sono vivi e predicano l’Evangelo e impongono le mani agli infermi che conducono una vita dissoluta; alcuni sono sodomiti, altri adulte­ri, altri avari e rapaci (sono simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia). La loro vita privata non è conosciuta dalle folle che li vanno ad ascoltare; poi, quando vengono scoperti, tutti, tranne coloro che li conoscevano bene, rimangono meravi­gliati, perché non avrebbero mai pensato che un uomo di cui Dio si usava e tramite cui tante persone erano state salvate e guari­te fosse di una tale perversità. Le cose che vi dico trovano riscontro nei fatti; perché, anche in questa generazione, di predicatori famosi che sono diventati più famosi ancora a motivo dei loro scandali, dei loro inganni, e delle cose turpi che commettevano di nascosto, ce ne sono tanti in mezzo al popolo di Dio.

Vorrei citarvi un esempio nella Scrittura che fa capire come è possibile mettersi a profetizzare anche mentre si vive una vita in ribellione a Dio; è il caso di Saul, re d’Israele.

Saul, figliuolo di Kis, fu unto re d’Israele per ordine di Dio; dopo che diventò re disubbidì a Dio, talché Samuele gli disse: “Io non ritornerò con te, poiché hai rigettato la parola dell’Eterno, e l’Eterno ha rigettato te perché tu non sia più re sopra Israele”.24 Dio disse a Samuele circa Saul: “Io mi pento d’aver stabilito re Saul, perché si è sviato da me e non ha eseguito i miei ordini”;25 ed oltre a ciò, la Scrittura dice che “lo Spirito dell’Eterno s’era ritirato da Saul, ch’era turbato da un cattivo spirito suscitato dall’Eterno”.26 Come potete vedere, Saul, che era stato unto da Dio, si ribellò a Dio e si sviò da lui; e mentre si trovava in questa condizione cercò pure di uccidere Davide, figlio di Isai, il quale non gli aveva fatto alcun male, ma si era sempre mostrato leale nei suoi confronti. Lo cercò per ucciderlo diverse volte; in una di queste occasioni, mentre si trovava in viaggio alla volta di Naioth, presso Rama, prima che arrivasse in questo luogo, avvenne qualcosa che ci lascia meravigliati, infatti è scritto che “lo Spirito di Dio investì anche lui; ed egli continuò il viaggio, profetando, finché giunse a Naioth, presso Rama”.27 Qualcuno dirà: ‘Come è possibile che lo Spirito di Dio che è santo, investì un uomo che stava andando a prendere un innocente per metterlo a morte, e lo fece profetizzare?’ A questa domanda non siamo in grado di ri­spondere; sta di fatto che un uomo sviato da Dio e rigettato da Dio, profetò per lo Spirito.


1 Matt. 7:21

2 Giov. 13:13

3 Mar. 3:35

4 Luca 8:21

5 1 Cor. 7:19

6 Matt. 7:22,23

7 Mar. 16:17

8 Mar. 3:23

9 1 Tess. 4:3-6

10 Ebr. 12:14

11 Matt. 26:24

12 Giov. 17:12

13 Matt. 7:23 (Diod.)

14 Matt. 25:12

15 Matt. 26:34

16 Luca 22:34

17 Giov. 8:19

18 Giov. 14:7

19 Mar. 14:71

20 Tito 1:16

21 Matt. 10:33

22 Cfr. 2 Piet. 2:20

23 Ecc. 1:9

24 1 Sam. 15:26

25 1 Sam. 15:11

26 1 Sam. 16:14

27 1 Sam. 19:23