Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > La sottomissione alle autorità > Dio si usa delle autorità per adempiere la Sua volontà sulla terra
Ora vediamo come delle autorità romane si levarono in favore di Paolo, sia quando fu preso a Gerusalemme dai Giudei, sia in seguito mentre egli era in prigione.
Paolo, dopo pochi giorni che era tornato a Gerusalemme dal viaggio che lo aveva portato in Asia, in Macedonia ed in Grecia, fu preso nel tempio dai Giudei, i quali si misero a batterlo per ucciderlo, ma essendo la notizia giunta al tribuno Claudio Lisia, questi prese con sè dei centurioni e dei soldati e andò a sottrarre Paolo dalle mani dei Giudei. In seguito, mentre Paolo era in prigione, il tribuno, venuto a conoscenza di un complotto ordito dai Giudei contro Paolo per ucciderlo, mandò Paolo dal governatore Felice. Il tribuno, in quest’occasione, scrisse le seguenti parole: “Claudio Lisia, all’eccellentissimo governatore Felice, salute. Quest’uomo era stato preso dai Giudei, ed era sul punto d’essere da loro ucciso, quand’io son sopraggiunto coi soldati e l’ho sottratto dalle loro mani, avendo inteso che era Romano. E volendo sapere di che l’accusavano, l’ho menato nel loro Sinedrio. E ho trovato che era accusato intorno a questioni della loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse degno di morte o di prigione. Essendomi però stato riferito che si tenderebbe un agguato contro quest’uomo, l’ho subito mandato a te, ordinando anche ai suoi accusatori di dir davanti a te quello che hanno contro di lui”.1 Non è forse vero che il tribuno Claudio Lisia in queste circostanze dimostrò fermezza, e che egli si levò in favore di Paolo facendo valere il suo diritto di cittadino romano? Non fu forse Claudio Lisia che strappò dalle mani dei Giudei Paolo, evitando che l’apostolo fosse messo a morte in quel giorno? Non fu forse Claudio Lisia che, quando udì parlare delle insidie dei Giudei contro Paolo, si preoccupò di mandarlo sano e salvo a Cesarea dal governatore? Fratelli, non dimenticatevi che Dio usa le autorità a suo piacimento e che anche per mezzo di esse Egli adempie i suoi disegni sulla terra. Dio aveva stabilito di far pervenire Paolo anche a Roma, per annunziarvi l’Evangelo, e mediante le autorità romane ve lo fece arrivare liberandolo prima dalle insidie dei Giudei, e poi, sulla nave sulla quale fu imbarcato, dal proposito dei soldati che era quello di uccidere pure lui.
La sapienza dice: “Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace”.2 Vediamo come Dio ha volto il cuore di re potenti del passato, affinché si adempissero le parole che Lui stesso aveva pronunziato per bocca dei suoi profeti.
Dio disse tramite Isaia: “Io dico di Ciro: ‘Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a Gerusalemme: ‘Sarai ricostruita!’ e al tempio: ‘Sarai fondato!’ Così parla l’Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni…Io ho suscitato Ciro, nella mia giustizia, e appianerò tutte le sue vie; egli riedificherà la mia città, e rimanderà liberi i miei esuli senza prezzo di riscatto e senza doni, dice l’Eterno degli eserciti”.3 Il profeta Isaia parlò da parte di Dio ai giorni di Uzzia, di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda (quando dominava sulle nazioni il regno d’Assiria); egli parlò di Ciro, re di Persia, quando ancora non esisteva né il regno di Persia e né Ciro, dicendo che egli avrebbe riedificato Gerusalemme e avrebbe rimandati liberi gli esuli del Signore senza prezzo di riscatto e senza doni.
Dopo Isaia, parlò il profeta Geremia, il quale parlò da parte di Dio al tempo di Giosia, di Jehoiakim, e di Sedechia, re di Giuda (quando dominava sulle nazioni il regno di Babilonia, e non più quello d’Assiria); Dio disse tramite Geremia: “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, a tutti i deportati ch’egli ha fatto menare in cattività da Gerusalemme in Babilonia:…Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo”.4
Dio, per punire il regno di Giuda e Gerusalemme per le loro iniquità, chiamò da un paese lontano l’esercito dei Caldei; questo esercito, per ordine di Dio, devastò le città di Giuda e Gerusalemme e portò gli abitanti di queste città in cattività a Babilonia; ma Dio, nella sua fedeltà e bontà, promise che non avrebbe abbandonato i Giudei a Babilonia ma che li avrebbe fatti tornare al termine di settant’anni. Perciò, riassumendo, Dio predisse quanto sarebbe durata la cattività babilonese, ed anche chi sarebbe stato il re che avrebbe rimandato liberi i suoi esuli e che avrebbe fatto ricostruire Gerusalemme ed il tempio.
Al tempo fissato da Dio, avvenne esattamente quello che Dio aveva predetto tramite i suoi profeti molto tempo prima, infatti è scritto nel libro di Esdra: “Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: ‘Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio dei cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, ch’è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il suo Dio con lui, e salga a Gerusalemme, ch’è in Giuda, ed edifichi la casa dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, dell’Iddio ch’è a Gerusalemme…”.5 Gli esuli che Ciro rimandò liberi tornarono a Gerusalemme e prima costruirono l’altare dell’Iddio d’Israele e lo ristabilirono sulle sue basi, e poi, il secondo anno del loro arrivo a Gerusalemme, gettarono le fondamenta del tempio dell’Eterno; i lavori della ricostruzione del tempio però, furono interrotti e questa interruzione si protrasse fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia (l’interruzione iniziò dopo la morte del re Ciro, al tempo del re Artaserse).
Il secondo anno di Dario, Dio parlò per bocca dei profeti Aggeo e Zaccaria ordinando al popolo di ricostruire la sua casa; il popolo si mise all’opera e benché i nemici di Giuda (tra cui vi erano Tattenai, governatore d’oltre il fiume, e i suoi colleghi) fossero contrari alla ricostruzione del tempio e scoraggiassero il popolo, in seguito ad un ordine del re Dario, la ricostruzione della casa di Dio fu fatta proseguire e incoraggiata, e i lavori furono finiti il sesto anno del regno di Dario.
Sapete cosa dice la Scrittura a riguardo di ciò, dopo che la costruzione del tempio fu ultimata e dopo che i Giudei ebbero celebrato con gioia la dedicazione della casa di Dio? Essa dice: “Poi, i reduci dalla cattività celebrarono la Pasqua…E celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni, perché l’Eterno li aveva rallegrati, e aveva piegato in loro favore il cuore del re d’Assiria in modo da fortificare le loro mani nell’opera della casa di Dio, dell’Iddio d’Israele”.6 Così, Iddio volse il cuore di Ciro e di Dario in favore del suo popolo affinché si adempissero i suoi disegni.
Ma vi fu un altro re, il cui cuore invece fu indurato da Dio affinché si ostinasse in cuore suo e si opponesse all’ordine di Dio di lasciare andare libero il suo popolo; mi riferisco a Faraone, re d’Egitto.
Nei salmi è scritto: “Allora Israele venne in Egitto, e Giacobbe soggiornò nel paese di Cham. Iddio fece moltiplicar grandemente il suo popolo, e lo rese più potente dei suoi avversari. Poi voltò il cuor loro perché odiassero il suo popolo, e macchinassero frodi contro i suoi servitori”.7 Ora, si sente spesso dire che fu Dio a fare moltiplicare gli Israeliti in Egitto (e questo è vero), ma non si sente dire quasi mai che fu sempre Dio a voltare il cuore degli Egiziani affinché odiassero gli Israeliti e macchinassero frodi contro di loro (eppure anche questo è confermato dalla Scrittura).
La Scrittura dice che “gli Egiziani presero in avversione i figliuoli d’Israele, e fecero servire i figliuoli d’Israele con asprezza, e amareggiaron loro la vita con una dura servitù”8 ed anche che il re d’Egitto ordinò alle levatrici degli Ebrei di uccidere i neonati maschi: qualcuno dirà: ‘Ma perché avvenne tutto ciò?’ perché Dio voltò il cuore degli Egiziani contro gli Israeliti. Riconosco che è duro accettare questo, ma non si può fare altrimenti.
Poi, Iddio mandò Mosè ed Aaronne per liberare il suo popolo, dicendo a Mosè: “Io indurerò il cuore di Faraone, e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto”.9 Anche Faraone, re d’Egitto, fu stabilito da Dio sull’Egitto, ma al contrario di Ciro, re di Persia, si oppose all’uscita degli Israeliti dal suo regno e li lasciò andare solamente dopo che Dio percosse il suo paese con tremendi giudizi; ma avvenne così perché Dio aveva innanzi stabilito di agire così con Faraone, e nessuno potè impedirgli di eseguire i suoi disegni su Faraone e sull’Egitto. “La Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo io t’ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza, e perché il mio nome sia pubblicato per tutta la terra”;10 pensate voi che Dio non avrebbe potuto fare uscire Israele dall’Egitto senza indurare il cuore del re d’Egitto? Pensate voi che Dio non avrebbe potuto destare lo spirito di Faraone, affinché a voce e per iscritto decretasse che Israele doveva uscire dal suo paese per andarsene nel paese promessogli da Dio, come fece secoli dopo con Ciro, re di Persia? Certo che lo avrebbe potuto fare, ma è manifesto che non lo ha voluto fare perché Egli agisce come vuole con gli abitanti della terra. Paolo ha detto che Dio è “Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà”,11 e quindi che v’è mai da replicare a Dio se ha voluto operare in questa maniera con Faraone e con tutti i suoi servitori? Avrebbe Dio dovuto consigliarsi forse con qualcuno prima di indurare il cuore di Faraone? Guardiamoci dal contendere con Dio, perché è scritto: “Guai a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra!”.12 Guardiamoci dal giudicare le vie di Dio come fanno gli stolti, perché è scritto: “Se giudichi le vie di Dio come fan gli empi, il giudizio e la sentenza di lui ti piomberanno addosso”13 e ricordiamoci più spesso che “Egli non rende conto d’alcuno dei suoi atti”.14
Ho scritto queste cose affinché intendiate che le autorità che esistono sono ordinate da Dio, e che Dio adempie i suoi meravigliosi disegni servendosi a suo piacimento anche delle autorità da lui stabilite. All’Altissimo che domina su tutti i regni della terra, sia la gloria in eterno. Amen.
1 Atti 23:26-30
2 Prov. 21:1
3 Is. 44:28; 45:1,13
4 Ger. 29:4,10
5 Esd. 1:1-3
6 Esd. 6:19,22
7 Sal. 105:23-25
8 Es. 1:12-14
9 Es. 7:3
10 Rom. 9:17; Es. 9:16
11 Ef. 1:11
12 Is. 45:9
13 Giob. 36:17
14 Giob. 33:13