Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre > Il nostro buon combattimento > Come Gesù fu tentato dal diavolo e come egli si oppose al tentatore
Prima di parlare in maniera dettagliata dell’armatura di Dio citata da Paolo agli Efesini, voglio soffermarmi sulla tentazione che il nostro Signore dovette affrontare; sì, perché anche Gesù Cristo “è stato tentato in ogni cosa come noi, però senza peccare”.1 Riflettete su questo: Satana tentò Gesù, il Figlio di Dio, per farlo peccare affinché Egli non potesse più salvarci! Il diavolo non voleva che Gesù morisse sulla croce portando tutti i nostri peccati sul suo corpo perché sapeva che così facendo Egli avrebbe condannato il peccato nella sua carne e avrebbe riscattato molti uomini e molte donne dalle sue mani con il suo prezioso sangue.
Come Satana ha tentato Gesù così tenta pure noi, perciò dobbiamo sapere come Satana ha tentato Gesù, ma soprattutto dobbiamo sapere come Gesù si oppose a Satana, affinché pure noi, seguendo le sue orme, possiamo opporci a Satana in maniera efficace e indurlo a lasciarci e a fuggire da noi. Parlo di opposizione a Satana, perché questa è la cosa che tutti noi dobbiamo tenere a mente del continuo e cioè che al diavolo si deve resistere senza dargli nessuno spazio e nessuna confidenza.
Questo è quello che ci hanno lasciato scritto gli apostoli a tale riguardo:
– Giacomo ha scritto: “Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi”2
– Paolo ha scritto: “Non fate posto al diavolo”3
– Pietro ha scritto: “Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede…”.4
Vediamo ora le insidie del tentatore contro Gesù e come Gesù si oppose ad esso vittoriosamente.
Gesù Cristo, dopo che fu battezzato nelle acque del Giordano fu unto da Dio di Spirito Santo e di potenza, dopodiché fu condotto dallo Spirito Santo su nel deserto per essere tentato dal diavolo (era necessario che Gesù venisse tentato in ogni cosa come noi affinché lui stesso fosse poi in grado di soccorrerci quando pure noi saremmo stati tentati, e difatti questo è quello che Gesù può fare secondo che è scritto: “poiché, in quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato, può soccorrere quelli che sono tentati”).5
È scritto: “E dopo che ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. E il tentatore, accostatosi, gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, dì che queste pietre divengano pani. Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio”.6
Notate che il diavolo aspettò la fine dei quaranta giorni del digiuno di Gesù per tentarlo; egli si accostò a lui proprio quando ebbe fame, cioè quando si trovò nella necessità, in questo caso di mangiare. Ora, nel deserto non v’era pane ma vi erano delle pietre e il tentatore disse a Gesù di dire alle pietre di diventare pani. Il fatto che Satana cominciò a tentarlo col dirgli: “Se tu sei Figliuolo di Dio..”,7 ci fa comprendere come il diavolo sapeva che Gesù Cristo era il Figlio di Dio ma con le sue parole cercò di fare capire al Signore che dato che lui proclamava di essere il Figlio di Dio poteva, in virtù della sua potenza, mutare pure delle pietre in pani, ma anche che egli avrebbe riconosciuto che lui era il Figlio di Dio se lo avesse visto mutare le pietre in pani.
Anche quando Gesù Cristo fu crocifisso fu tentato in una maniera simile, infatti, mentre egli era appeso alla croce, quelli che passavano di lì, “lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: Tu che disfai il tempio e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, se tu sei Figliuolo di Dio, e scendi giù di croce!”,8 e gli scribi e i sacerdoti dicevano: “Da che è il re d’Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui”;9 come potete vedere anche sulla croce Gesù fu tentato a ribellarsi a Dio perché i suoi nemici avrebbero desiderato che lui mostrasse loro che egli era il Figlio di Dio scendendo dalla croce; ma Gesù non gli mostrò di essere il Figlio di Dio scendendo dalla croce ma risuscitando dalla morte, perché questo era l’ordine che Egli aveva ricevuto dal Padre suo.
Nel caso della tentazione nel deserto, il diavolo non disse a Gesù di dire alle pietre di diventare pani per vedere operargli un miracolo e per riconoscere da esso che lui era il Figlio di Dio perché lui non voleva che Gesù facesse quel miracolo per credere in lui ma per farlo cadere nel peccato perché sapeva che se Gesù gli avesse ubbidito avrebbe disubbidito a Dio; ma il tentatore non disse a Gesù di mutare le pietre in pani neppure perché potesse mangiare qualcosa e riacquistare forze perché al nemico della sua necessità e della sua debolezza fisica non gli importava nulla (“egli è stato omicida fin dal principio”,10 quindi se avesse potuto lo avrebbe persino ucciso in quell’occasione), ma usò il suo desiderio di mangiare del pane per fargli fare le cose di testa sua e non in accordo con la volontà di Dio.
Gesù si oppose al tentatore con la Parola di Dio, citandogli il verso della Scrittura che dice che l’uomo non vive soltanto di pane ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio, facendo chiaramente capire che non solo non era ancora giunto il tempo per lui di mangiare del pane, ma anche che non era quella la maniera di uscire da quella distretta nella quale si trovava, perché Dio aveva stabilito altrimenti per lui.
L’avversario ancora oggi tenta nella stessa maniera, infatti cerca di indurci a pensare che il fine giustifica i mezzi illeciti e disonesti, ma badiamo a noi stessi perché il fatto di avere bisogno di qualcosa non ci deve mai portare ad agire di testa nostra o con la frode e con l’astuzia per ottenere quello che abbiamo il diritto d’avere; invece, noi dobbiamo a tutti i costi, soffrendo e pazientando, ottenere quello di cui abbiamo bisogno attenendoci alle leggi divine, cioè continuando a camminare nella giustizia e nella santità; si soffre, è vero, ma è meglio soffrire lottando secondo le leggi di Dio che impazientirci e cadere così in tentazione (ricordatevi che “chi cammina in fretta sbaglia strada”).11 Sappiate che in ogni nostra distretta ed afflizione, Satana tenta di farci cadere in tentazione perché vede la nostra debolezza, vede il bisogno nel quale ci troviamo e ci suggerisce sempre di uscire dalle nostre distrette disubbidendo a Dio e mai ubbidendogli in tutto e per tutto.
Gesù, colui che a Cana di Galilea mutò l’acqua in vino, avrebbe potuto pure mutare le pietre in pani perché aveva il potere di farlo; ma egli non compì quello che gli propose di fare Satana perché anche nella fame il suo cibo principale era quello di fare la volontà di Colui che lo aveva mandato e di compiere l’opera sua. Anche per noi nella fame e nella sete, il nostro cibo preferito deve rimanere sempre quello di fare la volontà di Dio. “Le vivande sono per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Iddio distruggerà e queste e quello”,12 quindi sia il pane che mangiamo per vivere e sia lo stomaco che possediamo in questo corpo sono cose che passeranno. Ma chi non passerà mai è chi fa la volontà di Dio secondo che è scritto: “Ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno”,13 perciò anche nelle nostre necessità dobbiamo anteporre ad ogni cosa il fare la volontà di Dio per evitare di smettere di temere Dio e di osservare i suoi comandamenti in mezzo ad esse, e questo perché l’uomo non vive soltanto di pane. Certo, pure il pane ci è stato fornito da Dio per il nostro bene ma non dobbiamo pensare che basta solo avere le cose materiali necessarie al corpo per essere felici perché questo non è vero, infatti Gesù ha definito felici non quelli che sono satolli ma quelli che ascoltano la parola di Dio e l’osservano secondo che è scritto: “Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano”.14 Coloro che invece pensano di potere vivere solamente di pane e che non sentono il bisogno di osservare i comandamenti di Dio sono delle persone che non solo sono infelici ma non possono neppure piacere a Dio perché camminano secondo la carne secondo che è scritto: “Quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio”,15 e questo anche se hanno il pane necessario ed ogni cosa materiale necessaria.
Come dopo che Gesù si oppose a Satana e questi lo lasciò, degli angeli vennero a lui per servirlo, così anche a noi, dopo che avremo sofferto per un pò di tempo nelle nostre distrette, verranno degli angeli di Dio a servirci per ordine di Dio per supplire a tutte le nostre necessità (secondo che è scritto: “Non sono eglino tutti spiriti ministratori, mandati a servire a pro di quelli che hanno da eredare la salvezza?”);16 sì, perché, pure noi, se nelle nostre distrette ci sottomettiamo a Dio e resistiamo al diavolo vedremo le potenti liberazioni che Dio accorda agli uomini retti; grandi liberazioni che il Signore opera a pro dei suoi eletti servendosi dei suoi angeli.
“Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo”.17
Quando il diavolo ricevette come risposta da Gesù le parole della legge del Signore, tentò di farlo cadere nel peccato in questa maniera; egli lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse di buttarsi giù se lui era il Figlio di Dio perché era scritto che Dio avrebbe ordinato ai suoi angeli di portarlo sulle loro mani affinché non urtasse contro nessuna pietra. Certo che apparentemente sembrerebbe che non c’era nulla di male in quello che il tentatore disse di fare a Gesù, anche perché gli citò pure una delle fedeli promesse di Dio che sono scritte. Sembrerebbe pure che il diavolo credeva che Dio avrebbe soccorso Gesù se questi si fosse buttato giù dal pinnacolo del tempio ed egli non avrebbe sofferto alcun danno nella sua caduta; ma tutto ciò è solo una vana apparenza perché dietro di essa c’era una astuta macchinazione del diavolo per distruggere il piano della salvezza che Dio aveva formato avanti la fondazione del mondo. Fratelli, voi dovete sempre tenere presente che il diavolo, non importa in che maniera agisce e parla, vuole sempre farci del male e mai del bene, e oltre a ciò vuole sempre fare bestemmiare il nome di Dio e mai farlo lodare; non vi fate ingannare dal fatto che citi di tanto in tanto pure la Parola di Dio perché il suo fine rimane sempre malvagio. In questa specifica tentazione contro Gesù, il diavolo citò una promessa di Dio, ma non la citò per intero ma in parte, infatti lui non disse: “Egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie. Essi ti porteranno in palma di mano, che talora il tuo piè non urti in alcuna pietra”,18 ma solo: “Egli darà ordine ai suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra”;19 come potete vedere nella citazione fatta dal tentatore mancano le parole “di guardarti in tutte le tue vie”.20 Forse che il diavolo si dimenticò di citarle? Affatto; sarebbe meglio dire che non volle citarle. Ma perché? perché egli, ogni qual volta cita la Parola di Dio lo fa in un modo errato o omettendo delle parole o aggiungendone delle sue; perciò è necessario conoscerla bene la Scrittura per non essere sedotti dal diavolo. Anche nel giardino dell’Eden il serpente antico non citò in maniera esatta la parola di Dio alla donna, infatti Dio aveva detto all’uomo: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”,21 mentre il serpente disse ad Eva: “Come! Iddio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?”22 In questo caso però la donna non si oppose al serpente come avrebbe dovuto e si lasciò sedurre e cadde in trasgressione.
Gesù sapeva che il Padre suo aveva promesso di guardarlo in tutte le sue vie, a condizione che tutte le sue vie fossero sante e giuste, e sapeva anche che se egli si fosse gettato giù dal tempio non avrebbe camminato per una via santa; e quindi, come avrebbe potuto Dio guardarlo in tutte le sue vie se tra le sue vie ve ne fosse stata una iniqua? Se Gesù avesse camminato per quella via iniqua avrebbe peccato ed il Padre suo si sarebbe indignato contro di lui. Sì, Iddio ordinò ai suoi angeli di guardare il suo Figliuolo in tutte le sue vie nei giorni della sua carne, ma ricordatevi che tutte le sue vie furono giuste. Gesù sapeva che se avesse fatto quello che gli suggeriva Satana si sarebbe reso colpevole in verso Dio, perciò rispose al diavolo dicendogli: “Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo”.23 Quello che avvenne a Gesù ci insegna che il diavolo, alcune volte, vuole indurci a tentare Dio facendo leva sulla Parola di Dio citata da lui a sproposito o dandogli il senso da lui voluto; ma anche che ad ogni citazione della parola di Dio fatta dal diavolo vi è sempre nella Scrittura un altro passo che annulla quello che vorrebbe farci fare o la ragione ingiusta per cui lui ci vorrebbe far fare quella cosa servendosi della Scrittura. Fratelli, dobbiamo stare attenti, perché il fatto che Dio abbia promesso di proteggerci e di guardarci dal maligno non deve indurci a pensare che non importa quello che diremo o faremo o dove andremo, Dio ci proteggerà; non tentiamo Dio ma camminiamo nelle sue vie sante e allora avremo la certezza che Dio ci proteggerà da ogni male.
Vediamo ora come il popolo d’Israele tentò Dio nel deserto perché questo ci serve a comprendere cosa significhi tentare Dio.
Dopo che Dio fece scaturire dalla roccia l’acqua a guisa di fiumi per dissetare gli Israeliti, “essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto; e tentarono Dio in cuore loro, chiedendo cibo a loro voglia. E parlarono contro Dio, dicendo: Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? Ecco, egli percosse la roccia e ne colarono acque, ne traboccarono torrenti; potrebb’egli darci anche del pane, e provvedere di carne il suo popolo? Perciò l’Eterno, avendoli uditi, s’adirò fieramente, e un fuoco s’accese contro Giacobbe, e l’ira sua si levò contro Israele, perché non avevano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvazione…”.24 Gli israeliti nel deserto, dopo che ebbero visto Dio far scaturire dei fiumi dalla dura roccia e si furono dissetati, tentarono Dio chiedendo del cibo a loro voglia. Ma come lo chiesero questo cibo? Parlando contro Dio mettendo in dubbio la potenza di Dio e la fedeltà di Dio di cui loro avevano visto fino ad allora delle evidenti prove. Piacquero quelle parole a Dio? Affatto, perché Egli si vide messo alla prova da un popolo dal collo duro, e per questo si adirò gravemente contro Israele; “egli dette loro quello che chiedevano, ma mandò la consunzione nelle loro persone”,25 dice la Scrittura.
Ricordatevi che Paolo dice ai Corinzi che queste cose avvennero per servire d’esempio a noi “onde non tentiamo il Signore come alcuni di loro..”;26 quindi fratelli, non seguiamo lo stesso esempio di disubbidienza di quelli che tentarono Dio per non provocare ad ira il nostro Dio e non essere puniti da lui.
Vi faccio un esempio per farvi comprendere cosa significhi tentare Dio facendo leva sulla parola di Dio: In Isaia Dio ha fatto questa promessa: “Quando camminerai nel fuoco non ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà”,27 ma se un credente per farsi vedere decide, tentato dal diavolo, di mettersi a camminare sui carboni accesi o fra delle fiamme di fuoco per certo egli tenta Iddio benché in Isaia vi sia la suddetta promessa di Dio.
Shadrac, Meshac ed Abed-Nego non se ne andarono di loro spontanea volontà nella fornace di fuoco (fatta attizzare da Nebucadnetsar) per fare vedere al re quanta fede avevano nel loro Dio o per acquistarsi fama, perché loro furono gettati in essa contro la loro volontà. In questo caso non si può dire che essi tentarono Dio, ma si deve dire che essi per avere ubbidito a Dio furono gettati nel fuoco dai loro nemici e Dio li liberò dalla fornace di fuoco. Dio mandò ad effetto la sua parola a pro dei suoi servitori che ebbero fede in lui, infatti essi camminarono in mezzo al fuoco (perché furono visti camminare in mezzo al fuoco dal re Nebucadnetsar) e non furono arsi in nessuna maniera dal fuoco secondo che è scritto: “E Shadrac, Meshac e Abed-Nego uscirono di mezzo al fuoco. E i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re, essendosi radunati, guardarono quegli uomini, e videro che il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, che i capelli del loro capo non erano stati arsi, che le loro tuniche non erano alterate, e ch’essi non avevano odor di fuoco”.28 In questa potente liberazione di Dio vediamo l’adempimento delle parole scritte in Isaia.
Nel profeta Isaia vi è anche questa promessa: “Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai dei fiumi, non ti sommergeranno”,29 ma è chiaro che anche in questo caso se un credente decide, istigato dal diavolo, di volere passare un fiume in piena appoggiandosi su queste parole per certo egli tenta Dio.
“Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori. Allora Gesù gli disse: Và, Satana poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto. Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano”.30
In questa tentazione, il tentatore fece vedere a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria e glieli promise a questa condizione, se Gesù si fosse prostrato davanti a lui e lo avesse adorato. Da questo episodio traiamo i seguenti ammaestramenti:
– Il diavolo, come disse il Signore Gesù, “è bugiardo e padre della menzogna”,31 perché quando disse a Gesù: “Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio”32 gli mentì. Ora, è vero che il diavolo è il principe di questo mondo ma non è affatto vero che è in suo potere dare i regni delle nazioni e la loro gloria a chi vuole lui; perché? perché è scritto nel libro di Daniele che “l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole..e v’innalza l’infimo degli uomini”,33 e perché, quando Dio parlò al profeta Geremia (mentre Nebucadnetsar regnava in Babilonia) disse: “Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra con la mia gran potenza e col mio braccio steso; e do la terra a chi mi pare bene. E ora do tutti questi paesi in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore”;34 ed ancora perché nel libro dei salmi Davide dice: “All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti”.35 Diletti, è Dio, l’Onnipotente, che da i regni delle nazioni e la loro gloria a chi vuole lui e non il diavolo, questo è quello che attesta la Scrittura.
Il diavolo anche a Gesù parlò il falso e del suo, infatti promise di dargli quello che solo Dio avrebbe potuto dargli, e che, è bene ricordare, Dio aveva già promesso di dare al suo Figliuolo, (ma prima egli avrebbe dovuto soffrire molte cose). Il Padre aveva detto al Figliuolo: “Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità e le estremità della terra per tuo possesso. Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio”;36 e questa potestà sulle nazioni della terra, il Figliuolo la ricevette dal Padre suo dopo che ebbe fatta l’espiazione dei nostri peccati, infatti dopo che fu risuscitato egli disse ai suoi: “Ogni potestà m’è stata data in cielo e sulla terra”,37 e quando apparve a Giovanni sull’isola di Patmo gli disse: “E a chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni, ed egli le reggerà con una verga di ferro frantumandole a mò di vasi d’argilla; come anch’io ho ricevuto potestà dal Padre mio”.38 Ricordatevi che durante il Millennio, Gesù Cristo regnerà sulla terra su tutte le nazioni per decreto di Dio.
– Il diavolo per farci cadere in tentazione fa leva sulla concupiscenza degli occhi infatti cercò di fare cadere il Signore facendogli vedere tutti i regni del mondo; quindi stiamo attenti a non lasciarci sopraffare dalla concupiscenza degli occhi che giace pure essa nel diavolo.
– Gesù non desiderò possedere un regno sulla terra ai suoi giorni, benché egli fosse re, perché il suo regno non era di questo mondo. Perciò anche noi non dobbiamo volere diventare degli uomini potenti e ricchi secondo il mondo perché noi pure non siamo di questo mondo come non lo era Gesù. Il nostro costante desiderio deve essere quello di ereditare il Regno dei cieli e non quello di ereditare qualche alta carica terrena o di farci un regno in questo mondo.
– Il diavolo non dà nulla gratuitamente perché vuole sempre qualcosa in cambio; quando egli dà dei poteri soprannaturali o dei beni materiali a coloro che glieli chiedono pretende l’adorazione. Nonostante egli non sia degno di essere adorato, pure riesce a farsi adorare da molti sulla terra in cambio di poteri e di ‘successi’ commerciali. Tutti coloro che accettano le sue offerte da un lato riescono a guadagnare fama e denaro, ma dall’altro perdono l’anima loro; perché questo è il fine che si propone il nemico, di fare andare in perdizione più persone possibili accecandole con le vanità bugiarde e distraendole in ogni maniera per non fare loro cercare Dio.
– Gesù Cristo si rifiutò di prostrarsi davanti al diavolo e di adorarlo citandogli la Scrittura.
È scritto nella legge: “Temi l’Eterno, il tuo Dio, a lui servi..Egli è l’oggetto delle tue lodi”;39 quindi solo Dio è degno di essere adorato.
Dalla tentazione che affrontò il nostro Signore e dalla maniera in cui egli si oppose al diavolo noi credenti traiamo diversi insegnamenti utili. Innanzi tutto il diavolo è un essere spirituale che esiste veramente e non una leggenda, come alcuni pensano illudendosi. La sacra Scrittura parla pure del diavolo e delle sue opere e della fine che lo aspetta alla fine dei giorni e noi accettiamo tutto ciò che essa ci dice attorno a lui perché riteniamo che la Parola di Dio è verità e non mente a riguardo di nessuno e di nulla.
In secondo luogo, da come il tentatore tentò Gesù apprendiamo che egli si serve della concupiscenza della carne, della superbia della vita e della concupiscenza degli occhi per fare cadere nel peccato i figliuoli di Dio, infatti egli, prima cercò di indurre a peccare Gesù per mezzo del desiderio di mangiare, poi lo tentò cercando di indurlo ad innalzarsi buttandosi dal pinnacolo del tempio, ed infine cercò di sedurlo facendogli vedere i regni del mondo e la loro gloria per fare nascere in lui il desiderio di possederli.
Anche con noi il tentatore agisce nella stessa maniera infatti si usa della concupiscenza della carne, della concupiscenza degli occhi e della superbia della vita per farci allontanare dal Signore; tutte queste cose sono nel mondo e siccome che tutto il mondo giace nel maligno pure queste cose sono immerse nel diavolo, perciò ci è comandato di non amare il mondo e le cose che sono nel mondo, perché mettendoci ad amarle noi ci metteremmo ad amare ciò che giace nel diavolo. Il mondo e le cose che sono nel mondo si oppongono alla Parola di Dio ed ai desideri dello Spirito Santo perché giacciono in colui che è il nemico di Dio e perciò quei credenti che si mettono ad amare le concupiscenze mondane e la superbia della vita si rendono automaticamente nemici di Dio secondo che è scritto: “Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio”.40 Quindi, siccome che noi figliuoli di Dio viviamo in questo mondo e siamo circondati dalle cose di questo mondo dobbiamo vigilare e pregare del continuo per non farci vincere dalle concupiscenze mondane e dalla superbia della vita che Satana usa per farci cadere nella fossa. Sappiate che se c’è qualcuno che vuole che noi figliuoli di Dio camminiamo secondo la carne, ebbene, esso è Satana, che sa perfettamente che la Parola dice a noi figliuoli di Dio: “Se vivete secondo la carne voi morrete”,41 e perciò cerca di sedurci con la sua astuzia dicendoci, come disse ad Eva: “No, non morrete affatto”.42 Egli cerca con il fascino esteriore che emanano i piaceri della vita, le ricchezze, le donne corrotte, la moda di questo secolo, la filosofia, la musica moderna e tante altre cose di attirarci a queste cose e farci sopraffare da esse, perché egli sa che il credente, una volta adescato e sopraffatto da queste funeste concupiscenze, smette di osservare i comandamenti di Dio e di portare frutto alla gloria di Dio, e muore.
Noi non ignoriamo le macchinazioni di Satana e sappiamo come resistergli quando egli ci attacca perché Gesù pure in questo ci ha lasciato l’esempio da seguire. Noi dobbiamo fare uso della Parola di Dio per opporci al diavolo infatti Gesù rispose al diavolo con dei passi della Scrittura.
Fratelli, sappiate che “la Scrittura non può essere annullata”,43 e che quando noi credenti ci opponiamo al tentatore con essa lui non può rendere vana la Parola di Dio e non può dimostrare che essa è falsa e perciò è costretto a lasciarci.
Ma vi è un’altra cosa da dire e cioè che quando si risponde al diavolo bisogna rispondergli sempre nella maniera giusta perché egli rimane pur sempre la dignità, infatti è il principe di questo mondo. Quando Gesù rispose al diavolo gli disse: “Và Satana…”;44 ora Satana significa avversario, e Gesù lo chiamò con questo nome; Gesù non si mise ad ingiuriarlo pur conoscendo bene il carattere e le opere del diavolo e questo ci serve d’ammaestramento a noi suoi discepoli affinché noi non ci mettiamo a soprannominare il diavolo con dei nomignoli ingiuriosi per farci beffe di lui come fanno alcuni uomini corrotti che predicano pure l’Evangelo.
1 Ebr. 4:15
2 Giac. 4:7
3 Ef. 4:27
4 1Piet. 5:8,9
5 Ebr. 2:18
6 Matt. 4:2-4
7 Matt. 4:3
8 Matt. 27:39,40
9 Matt. 27:42
10 Giov. 8:44
11 Prov. 19:2
12 1Cor. 6:13
13 1Giov. 2:17
14 Luca 11:28
15 Rom. 8:8
16 Ebr. 1:14
17 Matt. 4:5-7
18 Sal. 91:11,12
19 Matt. 4:6
20 Sal. 91:11
21 Gen. 2:16,17
22 Gen. 3:1
23 Matt. 4:7
24 Sal. 78:17-22
25 Sal. 106:15
26 1Cor. 10:9
27 Is. 43:2
28 Dan. 3:26,27
29 Is. 43:2
30 Matt. 4:8-11
31 Giov. 8:44
32 Luca 4:6
33 Dan. 4:32,17
34 Ger. 27:5,6
35 Sal. 24:1
36 Sal. 2:8,9
37 Matt. 28:18
38 Ap. 2:26,27
39 Deut. 10:20,21
40 Giac. 4:4
41 Rom. 8:13
42 Gen. 3:4
43 Giov. 10:35
44 Matt. 4:10