Che cosa Cristo ha fatto per noi versando il suo sangue

Insegnamenti ed Esortazioni – Indice > La cena del Signore > Che cosa Cristo ha fatto per noi versando il suo sangue

– Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese un calice e dopo avere reso grazie, lo diede ai suoi discepoli dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati”.1 Il sangue di Gesù è il sangue del nuovo patto perché il nuovo patto che Dio ha concluso con noi è stato dedicato con il suo sangue. Mosè, dopo avere proclamato al popolo d’Israele i comandamenti di Dio, prese il sangue dei vitelli e dei becchi e asperse con esso il popolo; Gesù, invece, sparse il suo proprio sangue per asper­gerci con esso e purificarci così dalle nostre iniquità.

Nella legge è scritto: “La vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per fare l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espia­zione mediante la vita…la vita d’ogni carne è il sangue; nel sangue suo sta la vita; perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Non mangerete sangue d’alcuna specie di carne..”;2 secondo la legge, il sangue doveva servire a compiere l’espiazione dei peccati, per questa ragione Dio vietò di mangiarlo. Il sangue veniva posto sui corni dell’altare dei profumi e veniva sparso appiè dell’altare dell’olocausto che era all’ingresso della tenda, questo era quello che avveniva quando era tutta la raunan­za d’Israele a peccare per errore, infatti Dio disse: “Se tutta la raunanza d’Israele ha peccato per errore senz’accorgersene, e ha fatto alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, e si è così resa colpevole, quando il peccato che ha commesso venga ad essere conosciuto, la raunanza offrirà, come sacrificio per il peccato, un giovenco, e lo menerà davanti alla tenda di convegno. Gli anziani della raunanza poseranno le mani sulla testa del giovenco, davanti all’Eterno; e il giovenco sarà sgozzato davanti all’Eterno. Poi il sacerdote che ha ricevuto l’unzione porterà del sangue del giovenco entro la tenda di convegno; e il sacerdo­te intingerà il dito nel sangue, e ne farà aspersione sette volte davanti all’Eterno di fronte al velo. E metterà di quel sangue sui corni dell’altare che è davanti all’Eterno, nella tenda di convegno; e spanderà tutto il sangue appiè dell’altare dell’olo­causto che è all’ingresso della tenda di convegno…Così il sacerdote farà l’espiazione per la raunanza, e le sarà perdonato”.3 Il sangue di quegli animali che venivano offerti qual sacrifici per il peccato, essendo l’ombra del futuro sangue di Cristo, non poteva purificare la coscienza di quelli che offriva­no quei sacrifici espiatori; quel sangue prefigurava quello che Gesù Cristo avrebbe sparso nella pienezza dei tempi per compiere l’espiazione dei nostri peccati.

La nostra coscienza è stata purgata dalle opere morte mediante la vita (cioè il sangue) del corpo della carne di Cristo. Gesù disse ai suoi, quando diede loro il calice: “Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati”;4 era necessario che Gesù spandesse il suo sangue, perché senza lo spargimento del suo sangue non avrebbe potuto essere concessa la remissione dei peccati. Ora che il sangue dell’aspersione è stato sparso da Gesù, tutti coloro che credono in lui vengono purificati da tutti i loro peccati mediante il suo sangue.

– L’apostolo Pietro ha scritto: “Conducetevi con timore durante il tempo del vostro pellegrinaggio; sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo…”;5 diletti, i nostri antenati ci hanno traman­dato un vano modo di vivere e di questo modo di vivere noi erava­mo schiavi; non avremmo mai potuto liberarci da quel tipo di vita che conducevamo con le nostre forze o pagando qualche somma di denaro.

Sotto la legge, Dio aveva detto: “Se un forestiero stabilito presso di te arricchisce, e il tuo fratello diviene povero presso di lui e si vende al forestiero stabilito presso di te o a qual­cuno della famiglia del forestiero, dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno dei suoi fratel­li; lo potrà riscattare suo zio, o il figliuolo del suo zio; lo potrà riscattare uno dei parenti dello stesso suo sangue, o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sè”;6 noi eravamo stati venduti schiavi al vano modo di vivere e da esso siamo stati riscattati; ma non con danaro, ma col prezioso sangue di Cristo, e si è adempiuta la parola che disse il profeta Isaia: “Sarete riscattati senza danaro”.7 Il sangue che Gesù ha sparso è il prezzo del riscatto che Egli ha dovuto pagare per condurci alla libertà; era dunque necessario che il Figlio di Dio prendesse la nostra natura umana, partecipando del sangue e della carne.

– Giovanni, quando fu rapito in ispirito, vide le quattro creatu­re viventi e i ventiquattro anziani prostrarsi davanti all’Agnel­lo e li udì cantare questo cantico: “Tu sei degno di prendere il libro e d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra”;8 ora, noi siamo stati com­prati da Cristo con il suo sangue e questo lo conferma pure Paolo quando dice: “Foste comprati a prezzo…”,9 ma allora, prima di essere comprati da Cristo, nelle mani di chi eravamo? Fratelli, noi tutti eravamo nelle mani dell’avversario prima di diventare la proprietà particolare di Dio. Nei salmi è scritto: “Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno! Così dicano i riscattati dall’Eterno, ch’egli ha riscat­tati dalla mano dell’avversario…”;10 queste parole confermano che l’avversario ci teneva stretti nella sua mano (e dalla sua mano noi eravamo manipolati per compiere il male a noi stessi e agli altri) ma anche che Gesù Cristo, il nostro grande Iddio, ci ha liberati dalla sua mano. Gesù raccontò questa parabola per mo­strare come lui è venuto per liberare quelli che sono sotto la potestà di Satana; egli disse: “Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua dimora, quel che egli possiede è al sicuro; ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale si confidava, e ne spar­tisce le spoglie”;11 Gesù Cristo, per liberarci dalla potestà di Satana ha dovuto affrontare un combattimento contro il principe di questo mondo e da questo combattimento è uscito vittorioso. Gesù Cristo ha vinto il maligno morendo sulla croce per i nostri peccati e versando il suo proprio sangue per noi; Paolo dice a tale proposito: “E avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce”.12 Il Figlio di Dio, mediante la sua morte, ha di­strutto colui che aveva l’impero della morte, cioè il diavolo, e sempre mediante la sua morte ci ha liberati dal timore della morte a cagione del quale noi tutti vivevamo nella paura. Grazie siano rese a Dio, in Cristo Gesù, perché non abbiamo più paura di morire; noi, ora, abbiamo il desiderio di partire da questo corpo e di andare ad abitare col Signore, la morte non ci fa più paura perché Cristo l’ha distrutta. Il diavolo, mediante la morte, fa vivere nella paura quelli che sono sotto la sua potestà, mentre Gesù, quelli da Lui riscattati dalla potestà di Satana, li fa vivere in pace ed in sicurtà, perché Egli ha distrutto la morte e il diavolo.

Gesù ha ottenuto questa vittoria sul diavolo spendendo la sua vita per tutti noi, e noi, in Cristo Gesù, abbiamo vinto il maligno, ma ricordatevi che non l’abbiamo vinto con le nostre forze o per qualche merito personale, ma a cagione del sangue dell’Agnello; la nostra vittoria sul diavolo è il frutto del tormento dell’anima di Cristo e non il frutto di qualche opera buona da noi compiuta.


1 Matt. 26:28

2 Lev. 17:11,14

3 Lev. 4:13-18; 4:20

4 Matt. 26:28

5 1 Piet. 1:17-19

6 Lev. 25:47-49

7 Is. 52:3

8 Ap. 5:9,10

9 1 Cor. 6:20

10 Sal. 107:1,2

11 Luca 11:21,22

12 Col. 2:15