A quelli che sono ricchi in questo mondo

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A voi che siete stati chiamati da Dio in mezzo alle vostre ric­chezze: non siate d’animo altero, cioè non abbiate l’animo alle cose alte ma lasciatevi attirare pure voi dalle cose umili e gloriatevi della vostra umiliazione perché pure voi passerete come il fiore dell’erba. Voi non dovete pensare di essere più importanti dei poveri che ci sono nel vostro mezzo, perché questo è un pensiero vano e nocivo che è in abominio a Dio. Dinnanzi a Dio, voi siete uguali ai poveri, Egli non vi considera più dei poveri perché pure voi siete opera delle sue mani. Chi ha fatto voi ha fatto pure i poveri: chi illumina voi illumina pure i poveri. E poi, non gloriatevi delle vostre ricchezze ma gloriate­vi di conoscere il solo vero Dio e il suo Figliuolo Cristo Gesù; le ricchezze non durano sempre, ma la conoscenza di Dio dura in eterno; gloriatevi della eredità incorruttibile ed immarcescibile che è conservata pure per voi nei cieli e non delle vostre ric­chezze che prima o poi marciranno e si dilegueranno come il fumo.

Non riponete la vostra speranza nelle ricchezze per non essere ingannati da esse; le vostre ricchezze oggi le avete, domani potreste trovarvi senza di esse a motivo di un evento funesto, quindi non fissate il vostro sguardo su ciò che può scomparire con tanta facilità, ma fissate il vostro sguardo sulle cose che non si vedono e riponete la vostra fiducia in Dio. Lui è la Rocca dei secoli e non scomparirà mai; di lui vi potete fidare perché Egli non inganna nessuno di quelli che confidano in lui. Ricorda­tevi che le ricchezze non vi possono tirare fuori dalle distrette mentre Dio sì; per questo non dovete mettere la vostra fiducia in esse secondo che è scritto: “Se le ricchezze abbondano non vi mettete il cuore”;1 “chi confida nelle sue ricchezze cadrà”,2 ma chi confida in Dio rimane in piedi in mezzo alla tentazione; anche questo deve farvi riflettere sull’inutilità di confidare nelle ricchezze.

Fate il bene, siate ricchi in buone opere, pronti a dare, a fare parte dei vostri beni a coloro che sono nel bisogno, in maniera da farvi un tesoro solido lassù nel cielo dove i ladri non scon­ficcano e né rubano e dove la ruggine e la tignola non consumano. Non siate come Nabal, che era un uomo molto ricco ma nello stesso tempo stolto. Egli è l’esempio del ricco che non è pronto a dare a chi è nel bisogno infatti la Scrittura dice che quando Davide gli mandò dei messi per farsi dare qualcosa egli rispose loro con durezza e non volle dare loro nulla. Ma Dio non mancò di retri­buirlo per questa sua condotta empia infatti è scritto che “circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal, ed egli morì”.3

Siate come Barzillai, il Galaadita, che era molto facoltoso e che benché fosse molto vecchio, quando Davide fuggì assieme ai suoi uomini per paura di Absalom, fornì i viveri al re ed alla gente che era con lui mentre questi si trovava a Mahanaim.

Imitate Giobbe che era un uomo molto ricco che faceva parte dei suoi beni ai bisognosi tanto che poteva dire queste parole in mezzo alla prova a sostegno della sua integrità: “La giustizia era il mio vestimento ed io il suo”.4


1 Sal. 62:10

2 Prov. 11:28

3 1 Sam. 25:38

4 Giob. 29:14