A che cosa serve la nostra abbondanza

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Vi sono diversi passi della Scrittura che attestano in diverse maniere che Dio benedice i giusti anche materialmente. Non pos­siamo dimostrare il contrario innanzi tutto perché questo lo attesta la sacra Scrittura che non può essere annullata, e poi anche perché noi stessi abbiamo sperimentato la veracità delle parole di Dio.

Gesù ha detto: “Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi”.1

Ora, come potete vedere, quello di dare è un comandamento di Dio e noi sappiamo che “chi rispetta il comandamento sarà ricompensa­to”,2 quindi anche chi dà viene ricompensato da Dio perché ubbidi­sce all’ordine di Cristo Gesù.

Da ciò che insegna la Scrittura a noi ci verrà fatto come faccia­mo agli altri, secondo che è scritto: “Come hai fatto, così ti sarà fatto”,3 e questo è vero anche per quel che concerne il dare infatti Gesù ha detto: “Date, e vi sarà dato”,4 quindi se noi provvediamo alle necessità dei santi, Dio provvederà alle nostre (“Chi annaffia, sarà egli pure annaffiato”);5 se noi diamo abbon­dantemente, per certo ci verrà dato abbondantemente (“Chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente”6 e: “C’è chi spande liberalmente e diventa più ricco”).7 Per farvi comprendere questo concetto vi ricordo alcune parole che Paolo rivolse ai Filippesi ed ai Corinzi.

Paolo, dopo avere detto ai Filippesi che aveva ricevuto l’offerta che essi gli avevano mandato tramite Epafrodito, disse loro: “E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ric­chezze e con gloria, in Cristo Gesù”.8 Come potete vedere Paolo era certo che come i Filippesi si erano ricordati di lui facendo rinverdire le loro cure verso lui, così Dio si sarebbe ricordato pure di loro provvedendo abbondantemente a tutte le loro necessi­tà. Dio è giusto e ci benedice materialmente nella misura che noi benediciamo materialmente gli altri.

Ai Corinzi, Paolo, dopo avere detto: “Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuore suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro”,9 dice: “E Dio è potente da fare abbondare su di voi ogni grazia…Or Colui che fornisce al semi­natore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra…”.10 Anche in questo caso il dare precede il ricevere da Dio il contraccambio, infatti prima Paolo ordinò ai santi di seminare e poi disse loro che Dio avrebbe moltiplicato la loro semenza. È chiaro che la mietitura sarà abbondante se la semina è stata abbondante, ma sarà scarsa se la semina sarà stata scarsa, appunto perché noi verremo contraccambiati con la misura che abbiamo usato nel dare.

Questa legge del dare con la relativa benedizione materiale promessa da Dio su coloro che osservano questa legge, è contenuta pure nella legge di Mosè infatti a proposito del dare al fratello bisognoso è scritto: “Dagli liberalmente; e quando gli darai, non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, l’Eterno, l’Id­dio tuo, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano”.11 Come potete vedere queste parole “a motivo di questo” stanno ad indicare che Dio ha promesso di benedirci materialmente, moltiplicando la nostra semenza, se noi ci guar­diamo da ogni avarizia e diamo ai fratelli bisognosi con libera­lità e con un cuore non dolente ma allegro.

Anche nel libro dei proverbi vi è una promessa di benedizione materiale rivolta a colui che ubbidisce all’ordine di fare parte agli altri dei suoi beni infatti Salomone dopo avere detto: “Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie d’ogni tua rendita”,12 dice: “I tuoi granai saranno ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto”;13 anche queste parole conferma­no che il Signore benedice anche materialmente coloro che lo onorano con i loro beni materiali.

Quando Dio moltiplica la nostra semenza e permette così che noi, membri della sua famiglia, siamo nell’abbondanza lo fa per uno scopo ben preciso; vediamo quale.

Paolo, dopo avere detto: “Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuore suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro”,14 dice: “E Dio è potente da fare abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona”,15 ed anche: “Fornirà e moltiplicherà la semenza vostra….Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga libera­lità..”.16 Ecco perché il Signore fa abbondare su di noi ogni grazia e moltiplica la nostra semenza, affinché, avendo sempre le cose necessarie, noi abbondiamo in ogni opera buona e suppliamo alle necessità dei bisognosi fra i santi, infatti Paolo scrisse ai santi di Corinto: “Nelle attuali circostanze, la vostra abbon­danza serve a supplire al loro bisogno”.17 Ora, quali sono le vostre attuali circostanze? Sono circostanze favorevoli dal punto di vista economico? Bene, se è così, questa vostra abbondanza serve a voi per i vostri bisogni ma serve pure a supplire ai bisogni dei poveri fra i santi ed “i poveri li avete sempre con voi; e quando vogliate, potete fare loro del bene”,18 disse Gesù. Questo lo si deve fare per principio di uguaglianza secondo che è scritto: “Questo non si fa per recar sollievo ad altri ed aggra­vio a voi, ma per principio d’uguaglianza…affinché ci sia uguaglianza, secondo che è scritto: Chi aveva raccolto molto non n’ebbe di soverchio, e chi aveva raccolto poco non n’ebbe mancan­za”.19 Tra il popolo di Dio vi è stato sempre chi ha raccolto molto e chi ha raccolto poco e questo anche oggi si può vedere in mezzo alla fratellanza sparsa per il mondo. Se chi ha raccolto molto si preoccupa di supplire al bisogno di chi ha raccolto poco a que­st’ultimo non verrà a mancare nulla, e chi ha raccolto molto non ne avrà di soverchio.

Fratelli, in questa nazione v’è ancora molta abbondanza per la grazia di Dio, noi non sappiamo fino a quando questa durerà, ma sappiamo che ci dobbiamo ricordare dei poveri facendo loro parte dei nostri beni materiali perché questo è buono ed accettevole nel cospetto di Dio secondo che è scritto: “È di tali sacrifici che Dio si compiace”.20 Lungi da noi il pensiero che la nostra abbondanza serve a supplire soltanto ai nostri bisogni o che Dio ci somministra copiosamente ogni cosa affinché ne godiamo esclu­sivamente noi; vegliamo e non facciamo come Israele che dopo essere stato tratto in salvo fuori dal paese d’Egitto con mano potente, e dopo avere sperimentato la bontà di Dio e la sua fedeltà nel deserto per quaranta anni, dopo che fu entrato nella terra promessa dimenticò Dio e si gettò dietro le spalle la legge di Dio andando a servire gli idoli delle nazioni. Lo dimenticò dopo che ebbe mangiato a sazietà, dopo che ebbe costruito ed abitato delle belle case, dopo che vide il suo grosso ed il suo minuto bestiame moltiplicare, dopo che vide abbondare ogni suo bene. Israele non imparò a servire Dio con gioia e di buon cuore in mezzo all’abbondanza e per questo Iddio diede il suo popolo nelle mani dei suoi nemici, in mano di predoni che lo ridussero in gran miseria; essi si attirarono l’ira di Dio perché si svia­rono dal suo patto in mezzo all’abbondanza che Dio concesse loro.

Ma non diventiamo neppure come gli abitanti di Sodoma e delle città circonvicine che “vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero”.21 Voi dovete sapere che l’intera pianura del Giordano dove appunto Sodoma e le altre città erano situate, “prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra”, “era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno, come il paese d’Egitto”,22 quindi quella pianura era fertile e produceva a piene mani; ma gli abitanti di quelle città, pur disponendo di molti beni, rifiutarono di porgere le loro mani ai bisognosi perché orgogliosi ed altezzosi, e Dio li punì a motivo del loro orgoglio oltre che per tutte le altre abominazioni che essi commettevano nel suo cospetto. La sapienza dice: “Chi è altero d’animo è in abominio all’Eterno; certo è che non rimarrà impunito”,23 e difatti quelle città altezzose non rimasero impunite.

In questa nazione la grande abbondanza che tutt’ora esiste po­trebbe venire a mancare in poco tempo e questo perché Dio, nel corso del tempo, muta le circostanze; esse non rimangono per sempre le stesse, e questo lo impariamo da quello che è avvenuto in Italia e in Europa nei secoli addietro; anni di abbondanza sono stati interrotti da guerre, carestie, pestilenze e ad essi sono seguiti anni di grande miseria. Ricordatevi che migliaia di anni fa in Egitto, durante la vita di Giuseppe figlio di Giacob­be, per la volontà di Dio vennero prima sette anni di grande abbondanza e poi sette anni di grave carestia. Dio muta i tempi e lo fa secondo la sua volontà; oggi questa nazione è, per la grazia di Dio, tra le nazioni più industrializzate e più ricche, ma da qui a breve tempo potrebbe pure essere elencata tra quelle più povere. Non illudiamoci; oggi sono i fratelli poveri in Africa, in Sud America e in Asia a ricevere le nostre offerte, i nostri vestiti ed i nostri generi alimentari, ma da qui a poco potrebbe pure verificarsi il contrario e questo in seguito ad un radicale e profondo mutamento delle circostanze, ed allora la loro abbondanza servirebbe a supplire ai nostri bisogni. Qualcuno dirà: ‘Non può accadere quello che tu dici!’ Ascolta: sappi che le nuvole che vedi vagare nei loro giri nel cielo sopra la tua testa e che riversano per la misericordia di Dio e per ordine di Dio le loro acque sulla terra, potresti smettere di vederle per molto tempo ed allora le acque del fiume o del lago sulle cui rive ti rechi a passeggiare si seccherebbero all’improvviso e vedresti quello che non avevi mai visto e che non avevi neppure immaginato potesse accadere in questa nazione. È scritto: “Ecco egli trattiene le acque, e tutto inaridisce”;24 questo lo fa il nostro Dio che governa l’universo e che spesso, secondo quello che insegna la Scrittura, ha punito le nazioni sulla terra coman­dando alle nuvole di non spargere acqua su di esse.

Hai mai riflettuto ai terremoti? sai perché trema la terra? La terra trema per l’ira di Dio. E perché Dio la fa tremare? Forse perché non è buono? o forse perché non è giusto? Così non è, anzi è proprio perché Egli ama la giustizia che fa tremare la terra e la fa screpolare sotto i piedi dei mortali. Ma che pensate? Che Dio abbia gli occhi chiusi? Egli vede l’ingiustizia e la malvagi­tà degli uomini e lui questo spettacolo di perversità orrende che si compiono anche in questa nazione non lo tollera e non lo approva ma lo aborrisce e ne punisce gli autori, anche facendo tremare la terra. E quando essa trema, tremano i più forti, i più abili perdono la loro abilità, i più coraggiosi sono presi da paura, il corno degli orgogliosi è spezzato, i campioni della superbia vengono piegati e si curvano sotto il furore dell’ira di Dio, ma nello stesso tempo Dio viene esaltato e santificato per la sua giustizia.

Città intere nel passato sono state rase al suolo da Dio mediante terremoti, la popolazione decimata, la loro forza e la loro prosperità ridotte al nulla. Dunque? Dunque temiamo Dio e facciamo quello che dobbiamo fare e che è in nostro potere di fare in verso i poveri fra i santi secondo che ne abbiamo l’opportunità. Ricordatevi che a quel ricco che aveva programmato cosa fare con i suoi abbondanti raccolti, Dio non gli permise neppure di demolire i suoi granai e di fabbricarne dei più grandi perché gli disse: “Stolto, questa stessa notte l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?”25

Fratelli, considerate la brevità della nostra vita (Mosè disse che “noi ce ne voliamo via”)26 e considerate pure che durante questo breve lasso di tempo che Dio ci concede di vivere sulla terra, Dio ci comanda di provvedere alle necessità dei santi; ma non solo, Egli ci fornisce pure i mezzi per farlo e nella sua grande misericordia pure le opportunità.

Vediamo ciò che una sovvenzione destinata ai poveri fra i santi fa.

Paolo ha scritto: “Supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; in quanto che la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorifica­re Iddio per l’ubbidienza con cui professate il Vangelo di Cri­sto, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti. E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d’esse­re mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi”.27 Fratelli, quando i poveri fra i santi ricevono le nostre offerte si sentono sollevati perché i loro cuori vengono ricreati per mezzo dell’amore che dimostriamo loro, ma oltre a ciò essi rendono molti ringraziamenti a Dio a cagione della nostra ubbidienza all’Evangelo e, mossi da vivo affetto per noi, essi pregano Dio in nostro favore. Come potete vedere sono molti i benefici che scaturiscono dal compimento di questa opera di carità.

Dio è Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, e mentre il pane lo dobbiamo mangiare la semenza la dobbiamo seminare. Perciò continuiamo a seminare giustizia; ma non badiamo al vento perché è scritto che “chi bada al vento non seminerà”,28 e quando arriverà la mietitura ci rallegreremo e canteremo dalla gioia al nostro Dio perché si adempirà la parola che dice: “Quelli che seminano con lagrime, mieteranno con canti di gioia”.29

Diletti, siate pronti a compiere ogni opera buona, ma assieme alla prontezza d’animo conservate la contentezza delle cose che avete; non vi lasciate sedurre da quei vani ragionamenti che alcuni tengono per farvi venire la voglia di arricchire e di insuperbire.


1 Luca 6:38

2 Prov. 13:13

3 Abd. 15

4 Luca 6:38

5 Prov. 11:25

6 2 Cor. 9:6

7 Prov. 11:24

8 Fil. 4:19

9 2 Cor. 9:7

10 2 Cor. 9:8,10

11 Deut. 15:10

12 Prov. 3:9

13 Prov. 3:10

14 2 Cor. 9:7

15 2 Cor. 9:8

16 2 Cor. 9:10,11

17 2 Cor. 8:14

18 Mar. 14:7

19 2 Cor. 8:13-15

20 Ebr. 13:16

21 Ez. 16:49

22 Gen. 13:10

23 Prov. 16:5

24 Giob. 12:15

25 Luca 12:20

26 Sal. 90:10

27 2 Cor. 9:12-14

28 Ecc. 11:4

29 Sal. 126:5