La Chiesa Cattolica Romana – Indice > La salvezza > La vita eterna > Il cristiano è certo che sarà salvato dall’ira a venire
I Cattolici affermano: ‘Speriamo di salvarci’, volendo dire con queste parole: ‘Non siamo sicuri che saremo salvati perché nessuno può esserlo, ma non fa niente, perché forse Dio che è così misericordioso avrà pietà di noi e ci salverà’. Queste loro parole stanno a dimostrare che essi non sono certi che saranno salvati dall’ira a venire, come noi non siamo certi del tempo che farà domani perché diciamo: ‘Speriamo che il cielo sia sereno’, o: ‘Speriamo che piova’, e così via. Ma questo modo di parlare riguardo alla salvezza è caratteristico di tutti coloro che ancora non sono passati dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce; per questo non ce ne meravigliamo.
La sacra Scrittura ci insegna che il credente è stato strappato dalla potestà delle tenebre e trasportato nel regno di Dio ed è certo che sarà salvato dall’ira a venire; ecco alcune Scritture che attestano ciò.
– “Ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira. Perché, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita”;[1]
– “Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottener salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo”;[2]
– “Vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire all’Iddio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il suo Figliuolo, il quale Egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall’ira a venire”.[3]
Quindi, non è presunzione affermare che noi saremo salvati dall’ira a venire. Ma come può essere definita presuntuosa una persona che ha fede in Dio quando è scritto che “la fede è certezza di cose che si sperano”?[4]
Ma vi sono anche degli esempi nella Scrittura che ci insegnano come il credente è certo di scampare all’ira di Dio; essi sono quelli di Noè, di Lot e del popolo d’Israele.
Noè per esempio quando entrò dentro l’arca e il Signore lo chiuse dentro era certo di scampare al giudizio che Dio avrebbe mandato di lì a poco sul mondo degli empi e questo perché Dio gli aveva detto: “Tutto quello ch’è sopra la terra, morrà. Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te. E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te”.[5]
Anche Lot, dopo che Dio lo trasse fuori da Sodoma, era certo che rifugiandosi nella città di Tsoar non sarebbe perito nel castigo di Sodoma e questo perché quando lui disse ad uno degli angeli di Dio: “Ecco, questa città è vicina da potermici rifugiare, ed è piccola. Deh, lascia ch’io scampi quivi – non è essa piccola? – e vivrà l’anima mia!”,[6] quegli gli rispose: “Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città, della quale hai parlato. Affrèttati, scampa colà, poiché io non posso far nulla finché tu vi sia giunto”.[7]
E veniamo agl’Israeliti in Egitto: non è forse vero che essi erano certi che in quella notte il distruttore non sarebbe entrato nelle loro case? Ma perché ne erano certi? Perché Dio aveva detto loro: “L’Eterno passerà per colpire gli Egiziani; e quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, l’Eterno passerà oltre la porta, e non permetterà al distruttore d’entrare nelle vostre case per colpirvi”.[8] Loro credettero nelle parole di Dio, fecero lo spruzzamento del sangue come Dio aveva ordinato loro, e perciò erano sicuri che quando l’angelo dell’Eterno in quella notte avrebbe visto quel sangue sarebbe passato oltre le loro case. Pure noi che siamo stati cosparsi con il sangue di Gesù Cristo siamo sicuri che il Signore ci salverà dall’ira a venire; lui ce l’ha promesso e noi crediamo fermamente nelle sue parole. Possiamo dire sin da ora che per fede noi non periremo coi figliuoli di disubbidienza.
A Dio, nostro Salvatore e Benefattore, sia la gloria ora e in eterno in Cristo Gesù. Amen.