Io rendo grazie a Cristo

L’apostolo Paolo scrivendo a Timoteo disse queste parole: “Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità; e la grazia del Signor nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù” (1 Tim. 1:12-14).

Anch’io come il nostro caro fratello Paolo rendo grazie a Cristo Gesù. Voglio ringraziarlo per avermi nella sua grazia reputato degno della sua fiducia stabilendomi ministro del Vangelo; a me che ero un peccatore, traviato, ribelle. Non avrei giammai immaginato che un giorno Dio mi avrebbe affidato la predicazione del suo Vangelo, non avrei mai immaginato che Lui mi avrebbe reso capace di insegnare la sua dottrina. Chi mi ha conosciuto prima di convertirmi non avrebbe neppure lui immaginato che io un giorno mi mettessi a fare queste cose. Mi ricordo la meraviglia di un mio compagno di scuola superiore quando lo incontrai per caso su un treno, circa due anni dopo la mia nuova nascita, e gli cominciai ad annunciare il Vangelo. Ad un certo punto, lui si trovava di fronte a me, mi interruppe e avvicinatosi a me mi diede dei colpetti sulla faccia (dalla parte della mandibola) esclamando: ‘Ma Giacinto, sei proprio tu?’, ‘Sì, sono io’, gli risposi, ‘proprio io, ma solo quanto all’esteriore, perché interiormente sono un uomo nuovo in Cristo’. Quel ragazzo mi conosceva bene, sapeva come ragionavo, come parlavo e come agivo, prima di convertirmi a Cristo. Ma Cristo mi ha salvato e mi ha rivolto una santa chiamata, mi ha accordato una misura di grazia che non è stata vana verso di me. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

pensieri

Pensieri (Vol. 1)

Butindaro Giacinto, Roma 2015 – Versione aggiornata. Pagine 728.
Giacinto Butindaro