Chi confida in se stesso di essere giusto e chi è giustificato da Dio [Audio Streaming]

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È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Chi confida in se stesso di essere giusto e chi è giustificato da Dio” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 12 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 12 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.

Trascrizione audio:

Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate. Gesù Cristo, il Figlio di Dio, disse questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di essere giusti e disprezzavano gli altri. Questa è la parabola, ascoltate.

“Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano. Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo. Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore! Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.”

Dunque esistono uomini che confidano in loro stessi di essere giusti, e quindi disprezzano gli altri, in virtù della loro condotta apparentemente giusta. Come il Fariseo di questa parabola, infatti, loro presentano a Dio la loro condotta, o meglio, le loro opere. Infatti, dice il Fariseo: “Io digiuno due volte la settimana, pago la decima su tutto quello che posseggo.”

Quindi questo Fariseo riteneva di essere giustificato davanti a Dio in virtù del fatto che lui non era come gli altri, non era rapace, ingiusto, adultero, e non era neppure come quel pubblicano che si trovava nel tempio. Poi lui digiunava due volte la settimana, pagava la decima, e quindi si riteneva a posto davanti a Dio, un uomo dunque che si innalzava, come ancora oggi tanti si innalzano davanti a Dio, pensando di essere giustificati per le loro opere. Dimenticando che le loro opere sono come un abito sporco agli occhi di Dio.

Essi sono sotto il peccato, quindi servono il peccato, e si basano sulle opere della legge, pensando di essere giustificati per quelle opere. Ma essi sono sotto la maledizione della legge, perché è scritto nella legge: “Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica.” Dunque per la legge nessuno viene giustificato davanti a Dio, e questo è manifesto perché, perché il giusto vivrà per la sua fede, questo è quello che dice la Sacra Scrittura.

L’uomo viene giustificato non per le opere della legge, ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù. L’uomo dunque viene giustificato nel momento in cui crede nell’Evangelo, perché è nell’Evangelo che la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: “Il giusto vivrà per fede.”

E che cos’è l’Evangelo? L’Evangelo è la buona novella che Gesù è il Cristo, che è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò il terzo giorno dai morti, secondo le Scritture, e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo, potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente, del Giudeo prima e poi del Greco. È proprio in questo messaggio che la giustizia di Dio è rivelata, una una giustizia per tutti i credenti, per tutti dunque coloro che credono. La giustizia di Dio, mediante la fede in Gesù Cristo, perché come dice Paolo ai santi di Roma: “Non v’è distinzione; difatti tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio e sono giustificati gratuitamente per la sua grazia mediante la redenzione che è in Cristo Gesù.”

Quindi tu che mi ascolti, che sei sotto il peccato e che ti appoggi alle opere della legge, pensando di essere giustificato per la legge o per le opere della legge, devi sapere che ti stai illudendo, perché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto, giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato. Per essere giustificato, tu ti devi ravvedere e credere nell’Evangelo, perché è credendo nell’Evangelo che si riceve la giustificazione che dà vita, che si riceve la giustizia di Dio, quella giustizia che ti rende giusto agli occhi di Dio.

Tu dirai: “Ma allora è gratuita la giustificazione?” Sì, la giustificazione è gratuita, perché è per fede. Te lo voglio dire per un’altra volta: la giustificazione si ottiene per fede, perché Cristo Gesù, il Figlio di Dio, è risuscitato proprio a cagione della nostra giustificazione. Quindi Lui, Gesù Cristo, è il termine della legge per essere giustizia ad ognuno che crede. Quindi non importa se tu sei Giudeo o Gentile, devi sapere questo: che per le opere della legge non puoi essere giustificato, invece per la fede in Gesù Cristo sì.

Come fu giustificato il patriarca Abramo, secondo che è scritto che: “Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia.” Che cos’è che gli fu messo in conto di giustizia? La sua fede. Quindi anche a te, nel momento in cui crederai nell’Evangelo, ti sarà messa la tua fede in conto di giustizia, sarai giustificato. E allora, nel momento in cui sarai giustificato, darai gloria a Dio, esalterai Iddio, magnificherai Iddio per la sua giustizia che Egli ti ha donato.

Sì, perché è il dono della giustizia, e nel momento in cui crederai, essendo che sarai giustificato, smetterai di essere agli occhi di Dio un peccatore sulla via della perdizione. Il Signore appunto ti giustificherà, e appunto tu ti ritroverai sulla via della salvezza. Quindi non più sulla via che mena all’inferno, ma sulla via che mena nel regno dei cieli.

Perché tu dirai: “Allora sto andando all’inferno?” Sì, stai andando all’inferno. “Ma io digiuno, io faccio elemosine, io faccio mortificazioni di ogni genere.” Tu sei sulla via della perdizione. Ravvediti e credi nell’Evangelo. Quindi nel momento in cui crederai nell’Evangelo, sarai giustificato e non sarai più sulla via della perdizione, ma sarai sulla via della salvezza e avrai la certezza di essere stato strappato al fuoco. Perché all’inferno, dove sei diretto, c’è il fuoco. Avrai questa sicurezza di essere stato strappato dal fuoco e di essere appunto sulla via che mena nel regno dei cieli.

E, serbando la fede fino alla fine, poi sarai ricevuto in gloria. Il Signore ti salverà nel suo regno celeste. Tutto questo appunto per la grazia di Dio, non è in virtù d’opere affinché nessuno si glori.

Dunque, ravvediti tu che sei sotto il peccato e credi nell’Evangelo. Il Signore avrà misericordia di te, ti giustificherà, ti salverà, ti perdonerà e ti darà la vita eterna. Nel momento in cui crederai, avrai proprio la certezza di possedere il perdono dei peccati, la giustizia di Dio, la salvezza ed anche la vita eterna. Perché chi crede ha vita eterna.

Quindi, ravvediti tu, uomo che sei sulla via della perdizione. Ravvediti e credi nell’Evangelo. Il Signore avrà misericordia di te. Chi ha orecchi da udire, oda.