È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Ed essi di nuovo gridarono: Crocifiggilo! … Poi lo crocifissero” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 14 MB (128 Kbps), 3 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 15 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.
Trascrizione audio:
Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate.
Leggerò da Marco alcuni versetti, precisamente dal Capitolo 15, dal versetto 1 al versetto 20. Così è scritto:
“E subito la mattina, i capi sacerdoti, con gli anziani e gli scribi e tutto il Sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesù e lo menarono via e lo misero in man di Pilato. E Pilato gli domandò: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono. E i capi sacerdoti l’accusavano di molte cose; e Pilato daccapo lo interrogò dicendo: Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! Ma Gesù non rispose più nulla; talché Pilato se ne maravigliava. Or ogni festa di pasqua e’ liberava loro un carcerato, qualunque chiedessero. C’era allora in prigione un tale chiamato Barabba, insieme a de’ sediziosi, i quali, nella sedizione, avevano commesso omicidio. E la moltitudine, venuta su, cominciò a domandare ch’e’ facesse come sempre aveva lor fatto. E Pilato rispose loro: Volete ch’io vi liberi il Re de’ Giudei? Poiché capiva bene che i capi sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia. Ma i capi sacerdoti incitarono la moltitudine a chiedere che piuttosto liberasse loro Barabba. E Pilato, daccapo replicando, diceva loro: Che volete dunque che io faccia di colui che voi chiamate il Re de’ Giudei? Ed essi di nuovo gridarono: Crocifiggilo! E Pilato diceva loro: Ma pure, che male ha egli fatto? Ma essi gridarono più forte che mai: Crocifiggilo! E Pilato, volendo soddisfare la moltitudine, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, per essere crocifisso. Allora i soldati lo menarono dentro la corte che è il Pretorio, e radunarono tutta la coorte. E lo vestirono di porpora; e intrecciata una corona di spine, gliela misero intorno al capo, e cominciarono a salutarlo: Salve, Re de’ Giudei! E gli percotevano il capo con una canna, e gli sputavano addosso, e postisi inginocchioni, si prostravano dinanzi a lui. E dopo che l’ebbero schernito, lo spogliarono della porpora e lo rivestirono dei suoi proprî vestimenti. E lo menarono fuori per crocifiggerlo”.
Dunque, dopo che il i Giudei condannarono a morte Gesù (perché Gesù, dopo che fu arrestato, fu menato al sinedrio e il sinedrio lo condannò, diciamo, a morte per bestemmia, perché Gesù appunto proclamò di essere il Cristo, il Figliuolo di Dio, e questo per i Giudei equivaleva a bestemmiare), ma noi sappiamo che Gesù disse la verità: egli era il Cristo, il Figliuolo di Dio.
Ebbene, dopo dopo che lo condannarono a morte, lo menarono, lo consegnarono in mano a Ponzio Pilato, che era il governatore della Giudea, il quale inizialmente lo voleva liberare perché non trovava in lui nulla che fosse degno di morte. Ma poi la folla appunto prevalse, nel senso che gridò: “Crocifiggilo!” E Pilato, per soddisfare la moltitudine, liberò loro Barabba e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato per essere crocifisso.
E quindi Gesù fu menato a un luogo detto Golgota, che interpretato vuol dire “del Teschio”, e là fu crocifisso, sì la Scrittura dice: “Poi lo crocifissero”. E lo crocifissero assieme a due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra, perché si dovevano adempiere le Scritture: “Egli è stato annoverato fra gli iniqui”.
Ora, perché Gesù fu crocifisso? Per quale ragione? Egli fu crocifisso per i nostri peccati. Infatti, si dovevano adempiere le Scritture secondo cui Egli doveva essere trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità. Questo è quello che aveva detto Dio per bocca del profeta Isaia, quindi era parola di Dio. E Dio vigilò sulla sulla Sua parola per mandarla ad effetto, e quindi in Gesù si adempirono queste precise parole, che erano parole che concernevano il Cristo, cioè l’Unto, del quale Iddio aveva predetto la venuta. L’Unto appunto, il Cristo o Messia, che doveva morire per i nostri peccati. E quindi, Lui che non aveva conosciuto peccato, infatti era il Santo, il Giusto, si caricò dei nostri peccati, li portò nel Suo corpo sul legno della croce.
Ecco dunque la ragione per cui in quel giorno le cose andarono in questa in questa maniera, affinché appunto si adempissero le Scritture. Ecco perché vi proclamo che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, e dopo che morì, fu seppellito. Un certo Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù ma occulto per timore dei dei Giudei, venne a Ponzio Pilato, chiese il corpo di Gesù e Pilato glielo glielo fece consegnare. E appunto Giuseppe lo prese, quel quel corpo, e lo seppellì in una tomba, in una tomba nuova, dove ancora non era stato posto nessuno.
Ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti. Infatti, si dovevano adempiere le Scritture secondo le quali il Cristo di Dio doveva risuscitare dai morti. La risurrezione del Cristo, infatti, era stata preannunziata in diverse in diverse maniere. Per esempio, nei Salmi, nei Salmi era, Davide aveva detto: “Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato”. Queste parole che Dio pronunziò e che Davide scrisse sono parole appunto che concernevano la risurrezione del Cristo. Come anche queste altre scritte in un altro Salmo, sempre da Davide: “Tu non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”, “Tu non lascerai l’anima mia nell’Ades”. E sì, il Signore proprio aveva preannunziato in questa maniera, tramite Davide, che avrebbe risuscitato il Cristo. Infatti, aveva detto: “Tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”.
Davide di chi parlò? Davide parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la Sua carne non avrebbe veduto la corruzione. Quindi, quando Iddio lo risuscitò dai morti il terzo giorno, si adempirono appunto le Scritture profetiche concernenti la resurrezione del Cristo. Dopo che risuscitò, egli Gesù, Gesù Cristo apparve ai Suoi discepoli per diversi giorni, si fece vedere da loro, mangiò con loro, bevve bevve con loro, parlò delle cose relative al regno di Dio.
E quindi vi annunzio la buona novella che Gesù di Nazareth è il Cristo di Dio, e in Lui vi annunzio la remissione dei peccati. Perciò vi dico: ravvedetevi e credete nella buona novella che Gesù di Nazareth è il Cristo. Credendo in Lui infatti otterrete la remissione dei peccati, sì, dei peccati che avete commesso, perché la Scrittura dice: “Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remissione dei peccati mediante il suo nome”.
Quindi quei peccati che voi avete (perché avete dei peccati, “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” dice la Scrittura), quei peccati che voi avete, che vi contaminano la coscienza, che vi riprende a motivo – la coscienza vi riprende a motivo dei peccati che avete commesso – sappiate possono esservi rimessi, ma solamente nel momento in cui, o comunque solamente mediante la fede nel Signore Gesù Cristo. In nessun’altra maniera, sappiatelo questo. Non è che non pensate di andare dal prete a confessare i vostri peccati per ottenere la remissione, perché ascoltate, andando dal prete, il prete non vi può assolutamente rimettere i vostri i vostri peccati. La remissione dei peccati si ottiene soltanto mediante il nome di Gesù Cristo, mediante la fede nel suo nome.
Dunque, credendo nel Signore Gesù Cristo otterrete la remissione dei peccati, come anche otterrete la giustificazione. Sarete resi giusti, costituiti giusti dal Signore perché il giusto, dice la Scrittura, vivrà per fede. L’uomo, infatti, è giustificato soltanto mediante la fede in Gesù Cristo, senza le opere della legge. Otterrete quindi la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede, che è rivelata nella buona novella che appunto vi ho annunziato. Sì, nella buona novella è rivelata da fede a fede la giustizia di Dio, secondo che è scritto: “Ma il giusto vivrà per fede”.
E quindi, vedete, credendo nell’Evangelo otterrete anche la la giustificazione, come anche la vita eterna, perché chi crede nel Figliuolo ha la vita eterna. Considerate per un momento questo: cosa dice la Scrittura: “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna”. Allora la vita eterna è il dono di Dio, si riceve gratuitamente da Dio e, naturalmente, per riceverlo bisogna credere nel Figliuolo di Dio e quindi nella buona nella buona novella.
Quindi la salvezza, la salvezza dal peccato che è appunto la liberazione dal dal dal peccato che si ottiene anch’essa credendo nell’Evangelo, è per grazia. Tutto è per grazia, non è in virtù d’opere affinché nessuno si glori. Per quello, appunto, vi esorto a ravvedervi e a credere nell’Evangelo. Così il Signore avrà misericordia di voi, vi perdonerà, vi darà la vita eterna e quindi avrete la certezza che, quando morirete, andrete vi dipartirete dal corpo e andrete ad abitare con il Signore.
Però vi avverto, badate bene, se rifiuterete di ravvedervi e di credere nell’Evangelo sarete condannati perché la Scrittura dice chiaramente: “Chi non avrà creduto sarà condannato”. Non importa quante opere buone avrete fatto, non importa proprio niente, se rifiuterete di credere nell’Evangelo sarete condannati. Questo significa che quando morirete, morirete nei vostri peccati e ve ne andrete all’inferno.
Cos’è l’inferno? L’inferno è un luogo di tormento che è nell’aldilà ed è un luogo di tormento dove arde il fuoco, dove appunto coloro che vi scendono sono tormentati nel fuoco e quindi ciò che vi aspetta è qualcosa di terribile, di orribile. Ecco perché vi esorto, vi scongiuro nel nome del Signore a ravvedervi e a credere nell’Evangelo, perché l’Evangelo è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente.
Non c’è un altro messaggio nel quale credendo voi potete essere salvati, perdonati, giustificati, nel quale credendo potete ottenere la vita eterna. Non c’è, non c’è, non c’è, perché? Perché c’è solo un Salvatore che è Gesù Cristo, il Figlio di Dio. È lui che il Padre ha mandato nella pienezza dei tempi nel mondo per essere il Salvatore del mondo e quindi solamente l’Evangelo è in grado di salvare. Perché? Eh perché, perché solo Gesù Cristo è il Salvatore del mondo.
“In nessun altro è la salvezza; perché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati”. Così è scritto e così appunto vi annunzio da parte di Dio.
Quindi ravvedetevi e credete in colui che è stato crocifisso per i nostri peccati e che il terzo giorno è risuscitato dai morti a cagione della nostra giustificazione. Sappiate: il Signore è buono, il Signore è misericordioso, il Signore è pronto a perdonare coloro che appunto si ravvedono e credono nel nome del suo Figliuolo.
Ravvedetevi dunque e credete nell’Evangelo della grazia di Dio. Chi ha orecchi da udire, oda.