È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Uccisero il Principe della vita, ma Dio lo risuscitò dai morti” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 11 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 12 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.
Trascrizione audio:
Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili, ascoltate. L’apostolo Pietro, uno dei dodici apostoli del Signore Gesù Cristo, un giorno disse queste parole ai Giudei a Gerusalemme: “L’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, l’Iddio de’ nostri padri ha glorificato il suo Servitore Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste dinanzi a lui, mentre egli aveva giudicato di doverlo liberare. Ma voi rinnegaste il Santo ed il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; del che noi siamo testimoni.” Dunque l’apostolo Pietro accusò i Giudei con ogni franchezza di avere ucciso Gesù, il Principe della vita.
Dovete sapere infatti che Gesù di Nazareth fu dato nelle mani dei Giudei per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio. Ed essi, per mano di uomini iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccisero. Infatti i Giudei, dopo che arrestarono Gesù, lo condannarono a morte mediante il loro sinedrio. Perché lo condannarono a morte? Quale fu la ragione di questa condanna? Loro lo accusarono di essere reo di morte perché aveva bestemmiato, cioè per bestemmia. E qual era questa bestemmia? Gesù aveva dichiarato di essere il Cristo, il Figlio di Dio. Egli dunque aveva detto la verità. Egli non bestemmiò affatto. Ma fu accusato ingiustamente dal sinedrio di avere bestemmiato e quindi fu condannato a morte e fu dato quindi in mano al governatore Ponzio Pilato, il quale inizialmente voleva liberarlo perché non trovava in lui nulla che fosse degno di morte.
Benché i Giudei lo accusavano davanti a Ponzio Pilato e chiedevano che appunto egli fosse crocifisso, ma Ponzio Pilato non trovò nulla che fosse in lui degno di morte. Ma alla fine Ponzio Pilato sentenziò che dovesse essere fatto quello che chiedeva la folla, cioè che Gesù doveva essere crocifisso. Questo avvenne per il determinato consiglio di Dio, quindi era stato stabilito da Dio che Gesù doveva essere dato nelle mani di uomini peccatori ed essere ucciso, annoverato tra i malfattori. E questo perché Iddio aveva anticamente parlato per bocca dei suoi profeti e aveva detto che il Cristo, il Suo Cristo, doveva essere trafitto. Sì, doveva essere trafitto, questo lo disse tramite Isaia a motivo delle nostre trasgressioni, doveva essere fiaccato a motivo delle nostre iniquità.
Dunque, ecco perché Gesù fu crocifisso: perché doveva morire per i nostri peccati secondo quello che Iddio aveva prestabilito. E dunque quelle parole profetiche si adempirono in Gesù, quelle parole che concernevano il Cristo di Dio. Ma colui che i Giudei uccisero per man d’iniqui, Iddio lo risuscitò dai morti il terzo giorno. Iddio sciolse gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile – ripeto, non era possibile – che Gesù fosse ritenuto dalla morte, perché si dovevano adempiere queste Scritture: “Anche la mia carne riposerà in isperanza, poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione.”
Queste parole concernevano la resurrezione del Cristo. Davide, che fu lui appunto a proferirle, antivedendola, parlò della resurrezione di Cristo dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. E quelle parole, anche queste parole, si adempirono in Gesù di Nazareth e, dopo che egli appunto risuscitò, apparve apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio, e tra questi testimoni apparve anche a Pietro; egli fu testimone della resurrezione di Cristo Gesù e quindi ne rendeva testimonianza.
Dunque io vi annunzio la buona novella che Gesù di Nazareth è il Cristo di Dio che doveva venire nel mondo per essere il Salvatore del mondo. Questa è la buona novella: che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu seppellito, che risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo nel quale, credendo, otterrete la salvezza dai vostri peccati, la remissione dei vostri peccati, la giustificazione, la santificazione, la riconciliazione con Dio e la vita eterna. E quindi sarete sicuri quando morrete, seppur avrete perseverato nella fede, poi di andare ad abitare con il Signore nel regno dei cieli, perché è là che vanno coloro che credono nell’Evangelo e perseverano fino alla fine della loro vita, appunto nella fede nell’Evangelo.
Ma badate bene, vi avverto: se voi rifiutate di ravvedervi e di credere nell’Evangelo, l’ira di Dio resterà sopra di voi. Rimarrete sotto il peccato, sotto la condanna, e quando morirete, morirete nei vostri peccati e andrete in perdizione. Cioè, ve ne andrete in un luogo di tormento chiamato Ades, dove c’è il fuoco, dove arde il fuoco, e là sarete tormentati in mezzo al fuoco. Avete capito? Avete capito dove state andando? State andando all’inferno.
Ecco perché io vi annunzio da parte di Dio, nel nome di Cristo Gesù, il ravvedimento e l’Evangelo affinché voi vi ravvediate e affinché voi crediate nell’Evangelo, perché l’Evangelo è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente, del Giudeo prima e poi del Greco, poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: “Ma il giusto vivrà per fede.”
Dunque che farete? Vi farete beffe dell’Evangelo? Ah, io vi ho avvertiti, io vi ho avvertiti, eh. Badate bene perché ciò che vi aspetta è un’orribile fine: morrete nei vostri peccati, ve ne andrete nelle fiamme dell’inferno. Lì sì, ne avrete tempo per ricordarvi dei vostri scherni contro coloro che annunziavano l’Evangelo, ma non potrete giammai più ravvedervi, non potrete giammai più credere nell’Evangelo per essere salvati. Considerate.
Quindi la fine orribile a cui state andando incontro perché voi siete senza Cristo, senza Dio nel mondo, siete sotto il peccato, siete nemici di Dio. Per questo vi annunzio il ravvedimento e l’Evangelo affinché, ravvedendovi e credendo nell’Evangelo, siate riconciliati con Dio, capite?
Dunque vi ho annunziato l’Evangelo, la buona novella: ravvedetevi, credete nell’Evangelo, considerate il grande amore che Dio ha avuto per tutto il mondo. Considerate che Cristo è morto per i nostri peccati. Egli portò nel suo corpo i nostri peccati sulla croce per annullare il peccato con il suo sacrificio. Egli sulla croce versò il Suo sangue, ripeto, il suo prezioso sangue, per la remissione dei nostri peccati. E dopo che fu seppellito, resuscitò dai morti per la nostra giustificazione, quindi affinché noi fossimo giustificati.
È tutto per grazia, è tutto per grazia mediante la fede. Quindi, ravvedetevi e credete nell’Evangelo che Gesù di Nazareth è il Cristo. Chi ha orecchi da udire, oda.