È on line il file audio della predicazione di Giacinto Butindaro dal titolo “Ma Dio lo risuscitò” trasmessa in diretta ieri sera. Il file è un MP3 e pesa circa 10 MB (128 Kbps), 2 MB (24 Kbps). L’audio dura circa 11 minuti. L’archivio delle registrazioni è alla seguente pagina. Qui sotto lo puoi ascoltare in audio streaming.
Trascrizione audio:
Uomini e donne, piccoli e grandi, ricchi e poveri, savi e ignoranti, Ebrei e Gentili ascoltate. Gesù il Nazareno, uomo che Dio accreditò fra i Giudei mediante opere potenti e prodigi e segni che Dio fece per mezzo di Lui, quando venne il tempo stabilito da Dio, fu dato nelle mani dei Giudei, ossia degli scribi, dei capi sacerdoti e degli anziani, e questo avvenne per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, e i Giudei lo condannarono a morte benché Egli non avesse fatto alcunché di male, ma lo condannarono a morte. Dopo averlo condannato a morte lo diedero nelle mani di Ponzio Pilato il governatore della Giudea, il quale inizialmente voleva liberarlo perché non trovava in Lui nulla che fosse degno di morte, ma i Giudei gridavano: Crocifiggilo, crocifiggilo. Essi volevano che Gesù fosse crocifisso, e così avvenne, perché Ponzio Pilato sentenziò che dovesse essere fatto quello che richiedevano i Giudei. Quindi i Giudei per mano di iniqui, di uomini iniqui, inchiodandolo sulla croce lo uccisero; sì, Gesù il Nazareno fu ucciso dai Giudei, Egli morì sulla croce. Perché morì sulla croce? Perché fu crocifisso? Perché si dovevano adempiere le Scritture secondo le quali il Cristo doveva morire per i nostri peccati. Isaia, infatti, aveva detto: “Egli è stato trafitto motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità”; ecco, dunque, perché Gesù fu trafitto, ecco perché fu crocifisso, ecco perché Egli morì su quella croce al Golgota. E dopo essere stato ucciso, il suo corpo fu preso da un uomo di nome Giuseppe d’Arimatea e posto in un sepolcro, ma il terzo giorno Dio lo risuscitò dai morti, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte perché non era possibile che Gesù fosse da essa ritenuto; perché? Perché non era possibile? Perché si dovevano adempiere le Scritture anche in questa circostanza. Si doveva adempiere quello che aveva detto Davide da parte di Dio per lo Spirito Santo: “Anche la mia carne riposerà in isperanza, poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione”. E non solo questa Scrittura, ma anche un’altra che dice: “Tu sei il mio Figliuolo oggi ti ho generato”. Dunque, Iddio fece sì che la resurrezione del Cristo fosse preannunziata, e difatti vedete, Davide disse che non sarebbe stato lasciato nell’Ades e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. E quindi si adempì quello che Dio aveva detto in merito alla resurrezione del Cristo, che avvenne a cagione della nostra giustificazione. Dopo essere risuscitato, Gesù apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio, si fece vedere da loro, parlò con loro, mangiò con loro; Egli, dunque, dimostrò di essere risuscitato dai morti veramente. Dunque, questo è quello che avvenne circa 2000 anni fa a Gerusalemme, la città del grande re. In Gesù, dunque, si sono adempiute le Scritture concernenti il Cristo, cioè il Messia, che Iddio aveva preannunciato che avrebbe mandato nella pienezza dei tempi in Israele. Dunque, vi annunzio la Buona Novella che Gesù di Nazareth è il Cristo e vi annunzio anche il ravvedimento, ossia vi dico che dovete ravvedervi, cioè dovete cambiare modo di pensare, cambiare mente, lasciare i vostri pensieri iniqui, vani, malvagi, perché voi siete nemici di Dio nella vostra mente, nei vostri pensieri. Dunque, dovete ravvedervi e poi dovete credere nella Buona Novella che Gesù è il Cristo, ossia nell’ Evangelo che vi ho annunziato. L’evangelo che è questo, ve lo ribadisco, affinché abbiate ben chiaro nella mente in che cosa consiste la Buona Novella che il Signore ha comandato che vi sia a voi predicata: Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, fu seppellito, e il terzo giorno risuscitò dai morti secondo le Scritture, e dopo essere resuscitato apparve ai testimoni che erano stati innanzi scelti da Dio. Questo è l’Evangelo, la Buona Novella potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente, del Giudeo prima e poi del Greco, poiché in esso è rivelata la giustizia di Dio da fede a fede secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede. Quindi, io vi annunzio in Cristo Gesù la salvezza dai peccati. Chi crede nell’Evangelo viene salvato dai peccati, viene giustificato quindi reso giusto, ottiene la remissione dei peccati, ottiene la riconciliazione con Dio e ottiene la vita eterna. Dunque, ravvedetevi e credete nell’Evangelo affinché il Signore abbia misericordia di voi e vi rimetta i vostri peccati e vi strappi dal fuoco dove siete diretti. Qualcuno dirà: Quale fuoco? Il fuoco dell’inferno. Che cos’è l’inferno? L’inferno è un luogo di tormento, un luogo di tormento dove vanno tutti coloro che muoiono nei loro peccati. Dunque, voi siete sulla strada che va all’inferno, su questo non c’è dubbio, non c’è alcun dubbio, voi in quanto peccatori siete sulla via che va all’inferno. Quindi per scampare all’inferno dovete ravvedervi e credere nell’Evangelo, non c’è un’altra maniera; non c’è un’altra maniera. Allora vi dicevo, sarete strappati dal fuoco dell’inferno e v’incamminerete per la via della salvezza, la via che mena nel Regno dei cieli perché è là che vanno, quando muoiono, coloro che muoiono in Cristo Gesù. In cielo ci si riposa, coloro che entrano nel Regno dei cieli si riposano dalle loro fatiche, il paradiso è un luogo di conforto, un luogo glorioso, un luogo meraviglioso, dove appunto coloro che hanno creduto nell’ Evangelo entrano quando muoiono. Eh, però, la sorte che attende coloro che muoiono nei loro peccati è completamente diversa, perché appunto scendono in un luogo di tormento chiamato inferno, e là sono tormentati. Quindi io vi ho avvertito, vi ho detto che cosa dovete fare per essere salvati, affinché il Signore veramente abbia misericordia di voi, quindi, non mi resta altro che dirvi: Chi ha orecchi da udire, oda.